Pendolari. Una mozione per impegnare la Giunta regionale
primo firmatario il consigliere regionale Alfredo Santi (FI-Pdl) e, a seguire, tutti i consiglieri dei gruppi Fi-Pdl e An-Pdl
Una mozione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi immediatamente per la formazione di un tavolo di trattativa con il Governo al quale prendano parte i vertici delle Ff.Ss, della Fcu ed i rappresentanti dei lavoratori pendolari, allo scopo di affrontare e risolvere il grave problema sociale ed economico che potrebbe esplodere a breve tempo, con l'esclusione dei treni pendolari dalla linea direttissima Roma-Firenze. Questo l'oggetto di una mozione avente come primo firmatario il consigliere regionale Alfredo Santi (FI-Pdl) e, a seguire, tutti i consiglieri dei gruppi Fi-Pdl e An-Pdl (Modena, Fronduti, Mantovani, Nevi, Sebastiani, Zaffini, De Sio) e Cdl per l'Umbria (Lignani
Marchesani).
Il documento si basa sull'annunciata esclusione dei treni che non siano ad "alta velocità" sulla linea cosiddetta "direttissima" Roma-Firenze a partire dal prossimo anno o dal 2010, che comporterebbe "gravissimi disagi per migliaia di lavoratori e studenti del Centro Italia, fra i quali i più colpiti sarebbero gli umbri, che insieme a quelli dell'alto Lazio e delle Marche verrebbero dirottati sulla linea ferroviaria 'lenta' Orte-Roma, già congestionata da treni merci e metropolitani, con relativi aggravi dei tempi di percorrenza".
"Un balzo indietro di circa trenta anni - si legge nella mozione - che riporterà la vita dei pendolari alle condizioni del 1977, data dell'inaugurazione della direttissima, compromettendo le prospettive di sviluppo e sfociando in un problema socio-economico con prevedibile impatto sul turismo e sulle
scelte del mezzo di trasporto, dato che molti preferiranno l'uso dell'auto privata, influendo pesantemente su traffico e inquinamento".
Per questi motivi con la mozione si vuole impegnare la Giunta regionale "ed in particolare la Presidente ad attivarsi immediatamente a creare un tavolo di trattativa con il Governo, i massimi vertici delle Ff.Ss, della Fcu ed i rappresentanti dei lavoratori pendolari, per affrontare e risolvere un gravissimo problema sociale ed economico che potrebbe
esplodere in breve tempo".
Marchesani).
Il documento si basa sull'annunciata esclusione dei treni che non siano ad "alta velocità" sulla linea cosiddetta "direttissima" Roma-Firenze a partire dal prossimo anno o dal 2010, che comporterebbe "gravissimi disagi per migliaia di lavoratori e studenti del Centro Italia, fra i quali i più colpiti sarebbero gli umbri, che insieme a quelli dell'alto Lazio e delle Marche verrebbero dirottati sulla linea ferroviaria 'lenta' Orte-Roma, già congestionata da treni merci e metropolitani, con relativi aggravi dei tempi di percorrenza".
"Un balzo indietro di circa trenta anni - si legge nella mozione - che riporterà la vita dei pendolari alle condizioni del 1977, data dell'inaugurazione della direttissima, compromettendo le prospettive di sviluppo e sfociando in un problema socio-economico con prevedibile impatto sul turismo e sulle
scelte del mezzo di trasporto, dato che molti preferiranno l'uso dell'auto privata, influendo pesantemente su traffico e inquinamento".
Per questi motivi con la mozione si vuole impegnare la Giunta regionale "ed in particolare la Presidente ad attivarsi immediatamente a creare un tavolo di trattativa con il Governo, i massimi vertici delle Ff.Ss, della Fcu ed i rappresentanti dei lavoratori pendolari, per affrontare e risolvere un gravissimo problema sociale ed economico che potrebbe
esplodere in breve tempo".
Pubblicato il: 09/10/2008