L'editoriale. Un progetto di comunicazione che prende il via con orvietosì on line e che si svilupperà con altre iniziative editoriali. Con un obiettivo , con una missione: coinvolgere la gente.

Il direttore - Dante Freddi
Migliaia di persone nell'Orvietano sono collegate ad Internet per motivi di lavoro o per diletto e molte sbirciano timidamente lo schermo attivato da figli o colleghi.
La comunicazione sta cambiando e l'informazione cerca nuovi mezzi per trovare l'altro, a cui raccontare fatti ed esprimere opinioni, con cui confrontarsi.

Noi abbiamo "tradotto" OrvietoSì, periodico stampato e diffuso porta a porta per un paio d'anni, fino a febbraio del '99, in un periodico on line.
Collaboratori e taglio sono cambiati.
Ringrazio ancora e saluto con affetto gli amici di quel tempo e do il benvenuto ai nuovi.

La linea editoriale ha assunto la forma che impongono i tempi, e non sono tempi buoni.
C'è un tentativo subdolo di far coincidere la realtà con quanto viene raccontato dai media, ormai saldamente controllati da un unico potere. Il disegno è quello di sommergerci nell'abitudine di assimilare acriticamente bugie e mezze verità, insieme a tette e culi al vento e quiz idioti con premi da far sognare.
La convinzione mussoliniana che «il cinema è l'arma più potente» si è tradotta nella constatazione che la televisione è l'arma più potente, e negli atti conseguenti.

C'è la volontà tenacemente perseguita di raccontare un solo mondo, che non è il nostro, che non è quello che vogliamo.
Saremo una voce flebile rispetto a tante urla, all'arroganza della forza, all'abbaio che tenta di intimidire, ma i motivi per decidere di esserci sono più forti della tentazione di nasconderci.

Sui problemi della città e del territorio diremo la nostra, con l'informazione e il confronto delle opinioni. Con un'informazione che non si limiterà a raccontare la cronaca, ma sarà tesa ad entrare nei problemi, a storicizzarli e quindi attualizzarli, per rendere possibile a noi stessi ed al lettore un percorso di conoscenza che possa condurre alla formazione di idee e, dal loro confronto, di pensieri.
Vogliamo riscoprire il tessuto connettivo che ci fa essere quello che siamo e dedicare al raggiungimento della maggiore consapevolezza possibile le nostre energie. Non abbiamo nostalgie, ma sappiamo che per comprendere il presente e costruire il futuro è necessario conoscere le basi su cui si costruisce.
Non saremo pedissequi sostenitori di chi governa né voce di lobby economiche o politiche contrarie.
Il buon governo ed il buonsenso non stanno a destra o a sinistra, ma negli uomini di idee, onesti, capaci, che producono progetti e li sanno difendere e realizzare.
Ci auguriamo, quando sarà il momento, di saperli riconoscere ed aiutare.