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Primarie nel PD. Argomento chiuso?

di Dante Freddi  Dopo la "svampata" innescata nei giorni scorsi da Loriana Stella, l'ambiente pd si è fatto silenzioso. In attesa del regolamento regionale per le Primarie o più semplicemente in attesa che si stringano gli accordi decisivi. Ma il risultato elettorale non è scontato...

foto di copertina

di Dante Freddi 

"Le elezioni primarie sono una competizione elettorale attraverso la quale gli elettori o i militanti di un partito politico decidono chi sarà il candidato del partito (o dello schieramento politico del quale il partito medesimo fa parte) per una successiva elezione di una carica pubblica. La ragione delle elezioni primarie è la promozione della massima partecipazione degli elettori alla scelta dei candidati a cariche pubbliche, in contrapposizione al sistema che vede gli elettori scegliere fra candidati designati dai partiti".

Così su Wikipedia alla voce "Primarie". Semplice, come è il linguaggio sulla Rete.

E' imbarazzante verificare che nel PD, che delle Primarie fa sostanza, si possa costruire una capziosa e penosa discussione su "quando" siano utili. La questione non è Mocio sì o no, ma quale progetto sarà presentato agli orvietani, progettato da chi e su quali gambe dovrebbe camminare. E il progetto viene individuato in una persona e nei suoi metodi, capacità, comportamenti .
Nei giorni scorsi il vicesindaco Capoccia ha spiegato che Mocio è necessario e non si discute, perché deve terminare la sua opera, quindi niente Primarie.
Trappolino ha poi affermato che il sindaco del PD è Mocio. Ma potrebbe anche aver voluto dire che "oggi" il sindaco del PD è Mocio, come è lapalissiano, e domani sarà chi vorrà la gente della Primarie, tappa questa ineludibile del percorso verso le amministrative del 2009. (D'altra parte un lavoro di esegesi nelle dichiarazioni trappoliniane è sempre necessario, anche se la versione non è autorizzata dall'autore n.d.r.). Il capo del PD orvietano ha concluso l'intervista, a proposito di spaccature possibili nel partito, con la minacciosa dichiarazione "Extra Ecclesiam nulla salus". Una botta di "latinorum" per dire che fuori del Pd non c'è salvezza, futuro politico, speranza di ottenere risultati. Quindi, chi si mette fuori non può sperare nella comprensione, poi, di compagni e amici.
Intanto il PD di Sferracavallo chiede le Primarie come "strumento di selezione tra candidati e opzioni programmatiche differenti, a fondamento dei valori del PD e dei percorsi democratici condivisi e trasparenti".
Facciamo il punto.
Gli scenari possibili che si presentano oggi ad Orvieto sono:
- che lo Statuto regionale non preveda Primarie per i sindaci al primo mandato. Allora Mocio è candidato. (La eventuale norma contraddirebbe però il regolamento nazionale fondante del PD).
-che nel Comitato comunale non si presenti alcuna alternativa. Mocio è candidato.
-che nel comitato comunale si presentino alternative, una o due, che raccolgano la percentuale sufficiente per attivare le Primarie. Mocio è in discussione.

L'ultima possibilità è quella virtuosa. E ha ragione Trappolino, dopo non ci sarebbe spazio per il dissenso, "extra ecclesiam nulla salus".

La seconda sancirebbe comunque l'accettazione di Mocio da parte di tutto il partito. Le eventuali delusioni rimarrebbero tutte interne, sarebbe difficile trasformarle in una pubblica proposta elettorale alternativa al progetto ed al candidato Mocio, ma anche in voti.

Il problema per il PD sorge se la competizione non c'è perché è stoppata da regolamenti o accordi costruiti ad hoc per mantenere alla nomenclatura la scelta delle candidature, senza neppure lo sforzo di una consultazione con la gente del partito.
In questo caso ci sarebbe una chiara violenza e giustificherebbe chi prendesse un'altra via e, magari, lavorasse per una lista civica. Questa soluzione sarebbe pericolosissima per Mocio e il PD, perché se si giungesse al ballottaggio questo elettorato potrebbe orientarsi verso il centrodestra o addirittura orientare verso di sé il centrodestra. Insomma, risultati incerti.

Se invece, come moltissimi chiedono, si arrivasse alle Primarie, la sferzata organizzativa e ideale che avrebbe il partito democratico potrebbe porlo al riparo da nefande conseguenze e, anche se vincesse Mocio,  la necessità di assorbire le istanze nuove e nuovo personale politico lo aiuterebbero a bilanciare in parte i giudizi negativi sulla sua amministrazione.

La discussione sulle Primarie sta rallentando, dopo la fiammata delle scorse settimane innescata da un intervento di Loriana Stella. Sintomo preoccupante, perché ci sono "lavori in corso" e immaginiamo di che  genere. Il pessimo "centralismo democratico" del vecchio PCI  insieme al "doroteismo" veterodemocristiano possono produrre una miscela dagli afrori orrendi, quelli che si sentono nell'aria di questi tempi. 

Pubblicato il: 06/10/2008

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