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Il FAI e le grotte di Orvieto Underground

di Caludio Bizzarri  Orvieto ipogea percepita come una delle peculiarità della città

Alla fine del mese di settembre, nei giorni 27 e 28, un evento nazionale ha avuto come protagonista anche una parte del patrimonio ipogeo della città di Orvieto. In questa occasione ho chiesto ai gestori del servizio di visite guidate di tenere particolarmente d'occhio l'afflusso dei visitatori per poter poi valutare l'impatto che l'evento delle Giornate Europee del Patrimonio dal titolo "Le grandi strade della cultura. Viaggio tra i tesori d'Italia", avrebbe avuto nella nostra città. L'intera manifestazione prevedeva più di mille appuntamenti nelle due giornate, durante le quali era possibile visitare sia luoghi abitualmente aperti al pubblico che emergenze di norma meno accessibili. Tutte le visite si caratterizzavano per essere gratuite - ed anche per le visite guidate al sottosuolo di Orvieto lo sono state. L'alto profilo della manifestazione era assicurato dalle istituzioni che la hanno organizzata: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) ed Autostrade per l'Italia S.p.a., quest'ultima particolarmente interessata ad oltre 250 siti collocati nei pressi della rete stradale che gestisce e facilmente raggiungibili tramite questa. E proprio uno di questi 250, per quello che riguardava Orvieto si tratta dell'unico sito, era la visita guidata agli spazi ipogei di Orvieto Underground: cfr. la pagina webhttp://www.fondoambiente.it/upload/oggetti/Orvieto_Under.pdf.

Ovviamente è stata una soddisfazione di carattere professionale vedere che le grotte sono ormai percepite come uno dei monumenti simbolo della città, anche grazie agli sforzi di chi le gestisce, di chi le ha studiate e valorizzate dal nulla, in collaborazione con l'amministrazione comunale ed anche tramite le risorse della legge speciale per Orvieto e Todi. E' anche grazie ad altre realtà ipogee di spessore, le quali investono seriamente nella promozione (leggi pozzo di via della Cava),  che il sottosuolo della nostra città è presente sui mass media sempre più di frequente. Per le due giornate sono state organizzate visite guidate che, a scadenza di 15 minuti l'una dall'altra, hanno condotto numerosi visitatori lungo il percorso della durata di un'ora, lungo gli articolati livelli delle cavità 6 e 536: in tutto otto appuntamenti anche in lingua straniera (questo rimane uno dei punti di eccellenza della proposta turistica ad Orvieto, su questo versante sicuramente perfettibile). Ed ecco i numeri: 249 visitatori "italiani" e 117 in lingua inglese per la giornata di sabato mentre per domenica si sono avuti 375 partecipanti alle visite in Italiano e 50 in Inglese. Parlando con i gestori di Speleotecnica, e confrontando i dati del medesimo periodo negli anni precedenti, il dato interessante è che alla manifestazione del FAI il visitatore italiano ha risposto con entusiamo, triplicando le proprie presenze, mentre per lo straniero è stata un'occasione da cogliere al volo ed inserire in quello che ovviamente era un più articolato piano di viaggio. Nel quadro delle presenze turistiche nella nostra città in questo periodo particolamente depresso si è sicuramente trattato di un afflusso anomalo, una vera impennata. Di estrema soddisfazione anche la risposta che si è avuta dai questionari anonimi che sono stati forniti ai visitatori, i quali hanno gradito la professionalità del servizio reso in un ambiente così suggestivo, indicando ancora una volta quanto interesse e curiosità susciti in noi il mondo parallelo del sottosuolo.

Pubblicato il: 06/10/2008

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