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La cultura dell'alcool

Approfondimento

Il consumo di bevande alcoliche, da sempre è strettamente connesso alla cultura che dell'uso dell'alcol si ha in un determinato territorio e in una determinata popolazione. Da studi recenti emerge, infatti, che la popolazione italiana presenta una grande maggioranza di bevitori asintomatici, che non presentano cioè nessun problema alcol-correlato. Risulta inoltre che gli Italiani educano i propri figli all'uso moderato dell'alcol incoraggiandoli a bere durante i pasti ed in famiglia, condannando e colpevolizzando invece l'ubriachezza.
Questa è una delle differenze che caratterizza il nostro Paese da quelli anglosassoni dove i genitori tendono a dissuadere i figli adolescenti dal bere per apprezzare poi la capacità dei maschi di sopportare bene grosse quantità di alcol. Oltre a questi modelli culturali va tenuto in considerazione, inoltre, il valore che viene dato all'alcool: in Italia per esempio l'alcool viene considerato come una bevanda dissetante e nutriente, in altre culture invece ha un potere prettamente euforizzante.
Questa ambivalenza determina profonde differenze in termini di controllo sull'uso della sostanza: infatti, se si beve per dissetarsi il consumo della bevanda alcolica cessa quando è stata soddisfatta l'esigenza della sete, ma, se invece si beve per raggiungere uno stato di euforia il problema diventa il costante abuso della sostanza che produce effetti tossici. Grossa rilevanza sta acquisendo poi la pubblicità, soprattutto quella rivolta ai giovani e alle donne, che induce al consumo di alcool proponendo nuovi valori e nuovi modelli di comportamento associando simbolicamente alcool e ricchezza, alcool e sesso, alcool e salute. Questi messaggi producono un'azione forte soprattutto sui soggetti deboli che hanno bisogno di un esempio col quale rapportarsi e a cui ispirarsi facendoli diventare così potenziali alcolisti. L'ultima nota riguarda la facilità con cui le bevande alcoliche sono reperibili sul mercato e il loro costo relativamente contenuto: anche questi sono fattori che incentivano il consumo di tali sostanze.
Il primo aspetto pericoloso che deve far riflettere, sostengono gli esperti, è dato dal fatto che il consumo di alcol viene percepito come meno insidioso rispetto ad altre sostanze e ne vengono sottostimati gli effetti negativi connessi all'utilizzo della sostanza in situazioni rischiose come la guida o l'ambiente di lavoro o in particolari momenti quali la gravidanza e l'allattamento o l'assunzione contemporanea di farmaci; in particolar modo i giovani rappresentano la fascia che più ne paga le conseguenze in quanto l'uso continuativo di bevande alcoliche è associato a comportamenti antisociali e di identificazione in gruppi caratterizzati dal rifiuto delle regole agendo, inoltre, da "ponte" e rappresentando una possibile modalità di approccio alle sostanze illegali.
Attualmente la riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall'uso di sostanze alcoliche è uno degli obiettivi di salute pubblica più importanti che gran parte degli stati mondiali persegue per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini in quanto è stato ampiamente dimostrato che chi abusa di sostanze alcoliche risulta più frequentemente incline a comportamenti ad alto rischio per sé e per gli altri.



Pubblicato il: 20/07/2003

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