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Il futuro disegnato da Cimicchi

Il Consiglio comunale ha discusso il documento presentato dal sindaco Cimicchi. L'ultimo atto importante di questa Amministrazione. La minoranza 'quasi'disponibile

Politica

di Dante Freddi

Ieri sera, in Consiglio comunale, la città ha preso atto del progetto firmato dal sindaco Stefano Cimicchi che disegna Orvieto dei prossimi decenni. È la fine di un ciclo, chiude formalmente il periodo amministrativo segnato da Cimicchi, a cui comunque rimane la responsabilità di avviare nei prossimi mesi la fase esecutiva e quindi la creazione di quella Società per azioni prevista dal documento, a cui sarà affidata la guida delle "atti" concreti per costruire "il futuro del centro storico". Di questa società Cimicchi potrebbe essere amministratore, con un "allungamento" effettivo del suo mandato per ancora qualche anno, senza la "rogna" della gestione amministrativa quotidiana. Sarebbe una soluzione che offrirebbe garanzia di continuità e maggiore sicurezza a chi dovesse investire.

Il sindaco, nel presentare il suo progetto, ha sottolineato come non si tratti soltanto di inquadrare la destinazione funzionale della caserma Piave, ma di coinvolgere nel disegno tutti gli spazi disponibili nel centro storico, in un rapporto di interazione strettissimo.

Ormai, conclusa con il Consiglio la prima fase, dopo una ulteriore verifica che verrà effettuata in sede di Conferenza dei capigruppo, si passerà al momento operativo ed entro settembre è prevista la costituzione della Spa, i cui contorni saranno fissati nei prossimi giorni.

La Società si occuperà di tutte quelle opere, dalla riqualificazione urbana alla promozione del territorio, utili al raggiungimento degli obiettivi indicati nelle linee guida definite

dall'Amministrazione.

Gli obiettivi sono stati sintetizzai, rispetto ai ruoli economici che svolgeranno, in "economia dei turismi e del tempo libero", "economia della salute e dei servizi alla persona", "economia dei beni culturali", "economia industriale", "economia della conoscenza".

Quindi albergo, centro congressi, centro benessere, centro diurno per anziani, risistemazione ed ampliamento del sistema mussale, fino all'idea di un Museo d'arte contemporanea e di un Museo della scienza dedicato al settore agroalimentare e alle tecniche dell'alimentazione, polo tecnologico centrato sullo "sviluppo immateriale" in sostituzione della vecchia "fabbrica", costituzione di un complesso sistema che faccia di Orvieto città degli studi, costituzione di una terza università umbra, il politecnico dell'Umbria.

Saranno queste le "economie" e le idee su cui si svilupperà Orvieto di domani e che coinvolgerà tutto il centro storico, ma anche tutta la città ed il territorio.

Comunque sia, indipendentemente da chi, Spa o altri, gestirà gli interventi in fase esecutiva e gestionale, la proprietà dell'immobile rimarrà in capo al Comune, "salvo permute oppure cessioni in cambio di altro patrimonio".

Il prossimo passo ora sarà la presentazione da parte della costituenda Spa, in tempi i più brevi possibile, di un progetto di fattibilità coerente con i parametri impostati dalla Giunta, che indichi idea, progetto architettonico, elementi economico finanziari.

Cimicchi ha presentato un piano di lavoro di ampio respiro, che contiene decine di proposte che richiedono di essere coordinate sapientemente per poter comporre il puzzle disegnato.

A questo punto sarà compito della Spa acquisire i contributi professionali in grado di gestire in contemporanea questo complesso processo, su cui Orvieto si gioca l'avvenire. Nei loro interventi anche i consiglieri di minoranza, tranne qualche eccezione, hanno in qualche modo aperto un credito a Cimicchi, seppure con distinguo rispetto all'utilità della Spa e all'impianto generale della proposta, giudicato eccessivamente dispersivo. Ma il clima era tranquillo, quasi la gravità dell'evento costituisse elemento soporifero. In fondo un buon segno di disponibilità a lavorare proficuamente per la città, al di là del clima generale preelettorale.

Pubblicato il: 18/07/2003

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