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Centro studi. Il depotenziamento sembra assumere caratteristiche strategiche

 

ORVIETO - Prima il corso d'Ingegneria informatica delle Telecomunicazioni, poi il corso di laurea in Infermieristica e forse adesso, addirittura, anche la Scuola italiana librai. Ma quale terribile "virus" circola dentro il "Centro Studi città di Orvieto" da mietere così tante vittime da far fuori una via l'altra quasi tutte le attuali attività della fondazione? Nei primi due casi il "virus", a detta dell'amministrazione, si chiama decreto Mussi.

 

La nuova normativa, infatti, impone "tassativamente alcuni requisiti minimi in termini di docenti incardinati, il cui costo avrebbe rappresentato un onere difficilmente sostenibile" ha spiegato ultimamente il presidente del Csco e assessore il Comune, Pirkko Peltonen.

 

Adesso invece sotto la scure dei tagli pubblici sembra stia per cadere la Sli. Sulla Rupe dal 2006, la Scuola librai nasce con l'intento di coprire un vuoto formativo del nostro Paese, dove mancava una scuola di alta formazione per librai della durata di uno o più anni, che fornisse ai futuri librai una preparazione completa, sia sotto il profilo teorico che sotto quello pratico, alla stregua di ciò che avviene in altre realtà europee, come ad esempio Francia e Germania.

 

Pubblicato il: 19/09/2008

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