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Coldiretti Umbria: 'In molte zone è già calamità'

Approfondimento

Sono molte le zone dell'Umbria che presentano le condizioni per dichiarare lo stato di calamità naturale a seguito della siccità: è quanto risulta alla Coldiretti regionale, che da un paio di mesi - ricorda il suo presidente, Sergio Marini - ha lanciato l'allarme ed allertato le istituzioni, a cominciare dalla Regione. L'allarme siccità - ribadisce la Coldiretti - è scattato in questi giorni ma i danni che la volubilità climatica ha causato all'agricoltura locale sono evidenti da tempo. I cereali hanno perso il 30% di produzione lorda rispetto all'anno scorso, con punte, in alcune zone, del 40 50%. Particolarmente critica è la situazione dell'ulivo, con perdite (cominciate con le gelate di primavera ed aggravate dalla siccità) stimate dalla Coldiretti intorno al 20-30% per l'olio Dop e dell'80% nella produzione di olive. Produzione di olio dunque in calo, e prezzi prevedibilmente in salita. Problemi la Coldiretti umbra li segnala anche per la vite, perché i pregiati vitigni umbri hanno dovuto fare i conti con le grandinate di giugno. In tutto il territorio umbro, grandine e siccità hanno compromesso oliveti, girasole, seminativi e vigneti dell'area Orvieto Doc. Il presidente della Coldiretti umbra conclude sottolineando che "se, come annunciano le previsioni meteorologiche, la situazione di siccità dovesse continuare, ci sarà da temere anche per ortaggi, mais, barbabietole, tabacco e, di riflesso, per l'intera economia dell'Umbria".

Pubblicato il: 16/07/2003

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