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CRO. Tra i possibili acquirenti Ubi, Cassa di Ravenna, Popolare di Bari e Tercas

Domani l'apertura della "data room". L'advisor selezionerà le offerte da ammettere alla verifica delle effettive condizioni di fattibilità dell'operazione

ORVIETO - Domani l'apertura della "data room" in vista della fase di due diligence per l'acquisto di Cassa di risparmio di Orvieto. Tra le banche che si sarebbero fatte avanti con Intesa San Paolo per acquistare la Cassa di Orvieto, Ubi, Cassa di Ravenna, Popolare di Bari e Tercas.  Questi i soggetti che avrebbero formulato le offerte non vincolanti più interessanti. L'advisor adesso selezionerà le offerte da ammettere alla verifica delle effettive condizioni di fattibilità dell'operazione.

 

La Cassa, ricordiamo, è in vendita per rispettare la decisione con cui l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, lo scorso 17 gennaio, ha dato il proprio ok condizionato all'acquisto di Carifirenze da parte di Intesa Sanpaolo.  Gli offerenti, in questa fase, erano tenuti ad indicare due prezzi.  Quello relativo all'acquisto dell'intera quota (il 73,57%, ovvero il pacchetto di maggioranza attualmente in mano a Carifirenze) e quello relativo al 51% del capitale. Questo perché Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto (attuale detentore del pacchetto di minoranza della banca, con il 26,43%) ha rinunciato ad esercitare la prelazione sul 51%, ma si sarebbe detta disponibile ad esercitare parzialmente tale diritto su una quota compresa tra il 6,57% e il 22,57% (quindi fino ad un massimo del 49% del capitale di Cassa di risparmio Orvieto). 

 

La vendita della storica banca cittadina entra in questi giorni nella sua fase più delicata.

 

 

 

Pubblicato il: 16/09/2008

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