Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Caro libri. E la scuola organizza un proprio mercatino dell'usato

E' il Liceo scientifico di Orvieto. Molti gli istituti orvietani che non rientrano nei tetti di spesa fissati dal ministero

ORVIETO - La stretta morsa del caro-libri sulla Rupe: molti gli istituti orvietani che non rientrano nei tetti di spesa fissati dal ministero. Con il nuovo anno scolastico ormai alle porte i circa 1700 studenti degli istituti superiori orvietani si preparano a far ritorno, zaino in spalla, sui banchi di scuola. Se settembre è proverbialmente il mese più "triste" per chi non ha ancora concluso gli studi, quest'anno a ridere poco sono anche le loro famiglie. Sbirciando la lista dei testi da acquistare per il nuovo anno scolastico è stato facile vedere come la spesa dei manuali per il primo anno, sfiori, in alcuni casi, 500euro. Soltanto tre degli elenchi dei libri di testo da acquistare per le "matricole" orvietane rientrano nei limiti stabiliti dalle tabelle ministeriali che indicano per il primo anno delle scuole superiori un tetto di spesa medio di 320 euro (fino a 370 euro del terzo anno dei licei). Ad aggiudicarsi la maglia nera come scuola più costosa, confermando l'antico luogo comune che lo dipinge come una "scuola per ricchi", è il Liceo ginnasio "Gualterio" dove la spesa dei libri per il primo anno di scuola arriva a superare i 531,15 euro (quasi il doppio rispetto alle indicazioni ministeriali). Seguono il Liceo d'Arte con 338,90euro e il Liceo scientifico "Ettore Majorana" con 332,40euro. A restare sotto i tetti di spesa ministeriali sono invece  l'Istituto tecnico commerciale, dove per l'acquisto dei manuali del primo anno occorrono 296,70 euro, l'Istituto tecnico per geometri, dove la somma dei prezzi di copertina dei manuali non supera i 288,35 e l'Istituto professionale di stato per l'industria e l'artigianato con soli 170,50 euro. Una spesa già di per sé insostenibile per molte delle famiglie orvietane, specie quelle con più figli ancora alle prese con gli studi, a cui vanno poi aggiunti i costi dei dizionari (annoverati come libri "consigliati", quindi non inclusi nel conteggio precedente) e il materiale di cancelleria. Il peso eccessivo che la cultura ha assunto sui bilanci familiari ha spinto alcuni istituti, come il Liceo scientifico, ad organizzare un mercatino del libro usato interno alla scuola, gestito da insegnanti e rappresentanti dei genitori, che ha raggiunto, fin da questo primo anno dimensioni sorprendenti per gli stessi promotori.       

Pubblicato il: 05/09/2008

Torna alle notizie...