Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Il traffico uccide

di Dante Freddi  Varchi elettronici, dissuasori, segnalatori di velocità e semafori intelligenti sono i temi caldi su cui si gioca la credibilità di chi decide. Tra proteste e raccolta di firme

foto di copertina

Il traffico veicolare condiziona la vita quotidiana in modo pesante: può essere pericoloso e assordante. Ciascuno di noi subisce in qualche modo le conseguenze del tipo di traffico che c'è nella sua strada o via ed il problema è divenuto prioritario per migliaia di persone anche nel nostro territorio. Soluzioni qualche volta ci sono, ma richiedono tante risorse, il coraggio di scegliere e l'intelligenza per scegliere bene. Qualsiasi limite di velocità  venga imposto ha i suoi ardenti oppositori, qualsiasi soluzione che tenda a "limitare" va contro chi vuole essere libero di agire e guidare come vuole. I politici nostrani, molti, hanno capito che la vita ad Orvieto e nel suo suburbio e nei paesi del territorio si gioca su scelte strategiche di viabilità, che rimane uno dei temi amministrativi più caldi e diventa addirittura scottante se tocca anche qualche legittimo interesse economico. Si sta facendo qualcosa e altro si farà, ma il tempo della vita ha ritmi più veloci di quelli politici, amministrativi, urbanistici e sarebbe necessario uno scatto di reni straordinario.

Abbiamo scritto della raccolta di firme che stanno facendo gli abitanti di via Arno, a Sferracavallo di Orvieto, affinché si trovi una soluzione al pericolo e alla invivibilità di quella zona, oberata di traffico leggero e pesante, poco attento alla velocità, pericoloso e rumoroso.

Un paio di commenti, apparentemente opposti, hanno tentato di storicizzare la questione e, siccome la ragione è sempre nel mezzo, hanno ragione tutti e due  un po'.

Dice uno: "La colpa di tutto ciò è chiaramente del Comune di Orvieto che lascia edificare ai bordi delle strade di scorrimento: via Arno non è altro che la "strada del Piano" che con la strada dell'Arcone forma quel piccolo "raccordo anulare" attorno ad Orvieto che dovrebbe smistare e distribuire il traffico in arrivo dalle varie direttrici da e verso Orvieto".

Risponde l'altro lettore: "L'arteria di scorrimento veloce di cui parla, caro orvietano, sono pronta a scommettere che non è proprio nata con quello scopo!! Mio nonno ha costruito la nostra casa su via Arno nel '57 e, stia pur certo che 51 anni fa la via esisteva ma il traffico no!!  Non si chiamava via Arno ma Orvieto Nero ma c'era ed era tutto tranne che un raccordo anulare!! E visto che quasi tutte le case della via (almeno quelle che si trovano salendo a sx) sono nate in quegli anni, quando di auto ne circolavano sì e no 3 a settimana, è evidente che la via non era di certo nata per smaltire e distribuire il traffico!".

Insomma, in alcuni casi l'errore è stato costruire adiacenti alle strade di scorrimento, in altri potenziare il traffico dove c'erano e ci sono case. Comunque ci vuole una soluzione.

A Bardano, zona industriale da cinquant'anni, non si può pensare di limitare il traffico pesante, perché l'unica via di accesso è la provinciale verso Allerona. Certamente vanno rispettati i limiti di velocità, per salvare almeno la pelle se non la tranquillità.

A Viceno la strada per Orvieto è stata realizzata con i cantieri Fanfani del dopoguerra ed asfaltata nel 79/80. E' la situazione opposta a Bardano. Un paese sconvolto dall'asfaltatura della strada. Pensare poi, come fa qualcuno, che quella possa essere la via di comunicazione "veloce" per i mezzi leggeri dall'Alto Lazio ad Orvieto e all'A1 è perlomeno sciagurato, soprattutto oggi che c'è la variante.

A Castel Giorgio il pannello di controllo della velocità è un deterrente che sembra funzionare, sulla strada dell'Arcone, in 5 minuti e decine di mezzi transitati, tutti hanno rispettato il semaforo.

Il traffico aumenta e non possono esserci vie di mezzo: chi va forte o infrange le regole deve esser sicuro che gli costerà molto.

Il semaforo all'Arcone. Orvieto

Via arno. Sferracavallo di orvieto. Gli abitanti stanno raccogliendo firme per sensibilizzare gli ammnistratori.

La strada dell'areoporto, a Sferracavallo. Qui mezzi leggeri e pesanti entrano a velocità pericolosissima nell'abitato.

Il dissuasore a Caste Giorgio. La velocità dei mezzi e diminuita.

Viceno. Un piccolo mezzo pesante tenta di evitare i balconi.

Per poter transitare con una distanza sicura, un'auto sale sul marciapiede. Questa strada, nonostante la presenza della variante, è preferita dal traffico leggero, l'unico consentito, proprio perché non ci sono camion che rallentano. Queste case o vengono restaurate nella speranza di un futuro migliore, come fa qualcuno, o tra pochi anni saranno diroccate.

Pubblicato il: 04/09/2008

Torna alle notizie...