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I turisti abbandonano la Rupe infuriati per il prezzo di accesso ai monumenti

Il costo per visitare i monumenti scoraggia molti, che girano veloci per la città e se ne vanno. Chi rimane si lamenta (nella foto una coppia di turisti intervistati)

foto di copertina

ORVIETO - I turisti abbandonano la Rupe infuriati per il prezzo di accesso ai monumenti. Si sa, in un periodo di crisi economica una delle prime voci del mercato a riscontrare, più intensamente e prima degli altri, segnali di difficoltà è il comparto turistico. E coloro che, nonostante il prezzo della benzina o del cambio euro-dollaro, si "arrampicano" armati di macchinetta fotografica e cartina della città sulla Rupe innegabilmente prestano una maggior attenzione al portafogli di quanto non facessero negli scorsi anni. Una congiuntura economica che ha generato (come già riportato in un precedente articolo de Il giornale dell'Umbria) un calo generalizzato del 4% dell'afflusso turistico orvietano e un ben più marcato segno negativo nel comparto alberghiero e commerciale, che in alcuni casi ha sfiorato il 30%. Tali considerazioni tracciano l'identikit di un turista sempre più accorto al risparmio, in ogni aspetto della vacanza. Un'attenzione che sulla Rupe viene disattesa non solo dai privati ma, anche e soprattutto, da chi gestisce le opere d'arte cittadine, come testimoniano le parole della famiglia Lassati di Vicenza. "E' la seconda volta, a distanza di anni, che veniamo ad Orvieto e sinceramente non possiamo che rimanere allibiti davanti agli aumenti del costo dei biglietti di accesso alle bellezze della Rupe. 4,50 euro per il pozzo di San Patrizio o la cappella di San Brizio ci sembrano veramente eccessivi. Anche il prezzo della "carta unica" (18 euro) diventa realmente proibitivo per una famiglia di 3 persone come la nostra". Malcontento confermato anche da Nicola Bussetti di Palermo, che davanti alla biglietteria del pozzo di San Patrizio ha deciso di rinunciare alla visita della città e riprendere il suo viaggio in camper senza la sosta orvietana: "E' assurdo - ha sbottato il signor Nicola prima di andarsene-  come si possono chiedere tanti soldi per vedere una sola opera d'arte? Non voglio arrivare a dire che la cultura in quanto tale debba essere fruibile gratuitamente, capisco che ci sono dei costi di gestione e manutenzione. Qui tuttavia ci si trova davanti a tariffe che non hanno giustificazione alcuna se non la volontà di spillare soldi al turista". E l'eccessiva spesa dell'aspetto culturale della vacanza non sfugge nemmeno ai visitatori provenienti dai paesi con una valuta ancora forte sul dollaro, come ad esempio Liberty Martin e Tim Huzar, provenienti dal Galles: "Siamo ad Orvieto da 5 giorni e crediamo di aver visitato praticamente tutti gli angoli di questa splendida città. L'unica nota dolente di questo viaggio sono i prezzi di accesso ai monumenti, decisamente troppo costosi". La nomea di cittadina "troppo cara" ha raggiunto anche il tedesco Andreas Gohringer e la famiglia Giuglini di Torino, al momento della pianificazione delle loro vacanze. Entrambi hanno infatti dichiarato di aver volontariamente inserito la visita di Orvieto come parte integrante di una vacanza ben più ampia. Un tour dell'Umbria e della Toscana per il signor Gohringer e il viaggio di ritorno a Torino per i Giuglini, di ritorno dal mare in Calabria. Nessuno di loro ha pernottato ad Orvieto e tutti hanno dichiarato di non aver intenzione di visitare monumenti con accesso a pagamento così esosi: "una semplice passeggiata per i vicoli". Ma anche in versione "mordi e fuggi" la Rupe non è esente dall'indignazione dei turisti, come si evince dalle parole di indignazione di Stracchi Dennis, proveniente da Roma: "il degrado in cui versano i bagni pubblici è qualcosa di spaventoso. L'impegno del pubblico non è certo all'altezza di questa splendida cittadina colma di storia". La storia scritta e raccontata in quei monumenti e in quegli affreschi che sempre più turisti non riescono a vedere, tornandosene a casa con un'immagine di Orvieto che non rende onore alla realtà.

Pubblicato il: 03/09/2008

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