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Scoperta l'ennesima piantagione di marijuana, finisce in carcere 30enne di Pianlungo

All'operazione portata avanti dai carabinieri della stazione di Castel Viscardo, con la forte collaborazione dei colleghi di Allerona, ha preso parte anche il nuovo comandante del nucleo radiomobile dei carabinieri di Orvieto, il tenente Marco Salomone

foto di copertina

CASTEL VISCARDO - Scoperta l'ennesima piantagione di marijuana, finisce in carcere 30enne di Pianlungo. Ancora una volta la posizione della piccola coltivazione era stata scelta con cura: protetta dalla fitta vegetazione, sulle sponde del fiume Paglia, in un terreno umido ma ben soleggiato. E che l'ubicazione dell'ennesimo "orto proibito" fosse stata ben scelta lo conferma la rigogliosità delle 5 piante di cannabis sequestrate dai Carabinieri di Castel Viscardo, tutte alte oltre 1 metro e 20 centimetri. Dopo la scoperta fortuita della piantagione gli uomini delle forze dell'ordine hanno effettuato alcuni giorni di appostamenti nel tentativo di cogliere sul fatto l'agricoltore. Così quando G.T. (queste le iniziali del coltivatore) è stato fermato dai militari aveva ancora in mano il secchio di plastica con cui accingeva al fiume Paglia per irrigare le cinque piante di cannabis. Durante le perquisizioni nell'abitazione di G.T. i carabinieri hanno inoltre rinvenuto 5 grammi di hashish, decine di foglie già essiccate e trattate e un discreto quantitativo di semi di canapa pronti per la nuova stagione di semina. Per G.T., 30enne incensurato residente nella frazione di Pianlungo, si sono già aperte le porte del carcere con l'accusa di detenzione a fini di spaccio mentre il quantitativo di sostanze stupefacenti sequestrate prenderà la via del macero non appena arriveranno i risultati delle analisi di ruotine. All'operazione portata avanti dai carabinieri della stazione di Castel Viscardo, con la forte collaborazione dei colleghi di Allerona, ha preso parte anche il nuovo comandante del nucleo radiomobile dei carabinieri di Orvieto, il tenente Marco Salomone che ha così ricevuto il "battesimo del fuoco" sul campo orvietano. Al proseguo delle indagini è affidato il compito di chiarire se esistano dei collegamenti tra la piantagione scoperta in questi giorni e le altre coltivazioni venute alla luce negli scorsi mesi, specie in quella sequestrata lo scorso mese di luglio. In quell'occasione, infatti, i servizi di appostamento eseguiti dalle forze dell'ordine non portarono all'identificazione del coltivatore: la presenza delle piante come quella dei militari ha probabilmente stuzzicato la curiosità dei numerosi cacciatori che frequentano la zona, che hanno poi involontariamente sparso la notizia fino ad allarmare il proprietario delle piantine (una decina, ma dalle dimensioni molto più ridotte rispetto a quelle sequestrate questa volta) costringendolo ad abbandonare il prezioso raccolto.   

Pubblicato il: 29/08/2008

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