I dipendenti ASL di Orvieto si sentono estranei all'azienda

L'ufficio comunicazione dell'ASL4 di Terni ha diffuso il numero zero del proprio giornale aziendale, rivolto ai dipendenti dell'ASL e finalizzato alla costruzione di una più fitta rete di rapporti con tutte le componenti dell'azienda. È ormai consolidato, in questa tipologia di imprese, la formazione di un ufficio comunicazione che produca una cultura aziendale condivisa e renda maggiormente partecipi i dipendenti degli obiettivi, dei problemi per raggiungerli, dei successi conseguiti.

Il foglio si titola "Pausa caffè". Titolo azzeccato e confezione ammiccante, curata, attenta.

L'articolo di fondo racconta dell'indagine sul clima aziendale organizzata nel periodo luglio-ottobre 2002 con 383 interviste. Quello che emerge con chiarezza è l'atteggiamento critico della sede di Orvieto, dove il 20% dei campioni, compresi soggetti con responsabilità elevate, si è rifiutato di rispondere al questionario, rispetto al 7% delle sedi di Terni, Narni e Amelia. Un messaggio chiaro, che l'ufficio comunicazione ASL legge come "io con te non ho niente a che spartire". Insomma, il senso di estraneità dei dipendenti di Orvieto rispetto all'amministrazione ternana si è espresso con la decisione di comunicare il proprio stato d'animo con un rifiuto, anziché esplicitamente.

Questo atteggiamento potrebbe avere conseguenze nei confronti del funzionamento dei servizi sanitari, perché chi non ama la propria azienda e non si sente integrato non può neppure esprimere al meglio la propria professionalità, che sente ovviamente mortificata dalle condizioni generali di lavoro. Un nuovo problema, tra gli altri, da affrontare e risolvere, che richiede grande capacità di aggregazione dei dirigenti e tempi lunghi, necessari per far acquisire quella fiducia nell'azienda che oggi non c'è.