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I ristoratori orvietani si costituiscono in comitato

Contestano licenze semestrali, concorrenza sleale dei bar e servizi insufficienti: dai trasporti ai bagni pubblici

 

ORVIETO - Licenze semestrali, concorrenza sleale dei bar e servizi insufficienti: dai trasporti ai bagni pubblici. È su questi temi che scendono in campo i ristoratori orvietani, costituitisi mercoledì pomeriggio in un comitato che intende farsi interlocutore delle istituzioni per affrontare i nodi mai sciolti del turismo e dell'accoglienza sulla Rupe, aspetti così strettamente legati entrambi alla loro professione. Nel mirino del presidente di Confcommercio Ristoratori, Alfredo Branca(nella foto), la concessione delle licenze semestrali e occasionali che, in particolare, durante alcuni periodi dell'anno mettono in crisi molti ristoranti della Rupe, così come pure il dilagare ormai dei bar che servono prodotti confezionati, scodellandoli dalle vaschette, cosa espressamente vietata per legge. Le questioni verranno presto discusse in un incontro che i ristoratori, riunitisi numerosi nel pomeriggio di mercoledì presso un ristorate cittadino, hanno intenzione di chiedere al più presto in Comune.  

 

"Ci sono situazioni da approfondire soprattutto sul versante dei permessi di somministrazione già rilasciati", denuncia Branca che fa appello a maggiori e più efficaci controlli, perché sia assicurata la piena legalità in un settore che è tradizionalmente un "fiore all'occhiello" per la città del Duomo. C'è poi il sistema cittadino che, in un momento di generale crisi, non contribuisce a risollevare il comparto. E Branca cita la segnaletica i cui costi sono triplicati per gli esercenti senza che questi abbiano effettivamente un servizio migliore.  "La segnaletica è insufficiente e confusa - dice il presidente di Confcommercio Ristoratori - per non parlare della viabilità e della chiusura notturna degli ascensori di piazza San Giovanni". "I turisti - insiste Branca - devono fare come Cenerentola: a mezzanotte tutti a casa, perchè è questo l'orario di chiusura".  

 

E per finire la pulizia dei bagni pubblici di piazza Cahen all'interno della fortezza Albornoz, "oggetto di critica di molti turisti - riferisce Branca -, più volte fatta presente anche da me medesimo".  Quello dei bagni pubblici sporchi è un problema che l'amministrazione si porta avanti da tempo, al punto che sulla questione si sono trovati a puntare il dito, negli scorsi mesi, anche esponenti della stessa maggioranza.  Ora nel consiglio di giovedì, il Comune di Orvieto si è deciso a trovare sedicimila euro, nelle pieghe del bilanci, per migliorare la gestione dei bagni. La speranza dunque è che la situazione migliori al più presto.

 

 

(nella foto sopra, i bagni pubblici dell'Albornoz, dove. se proprio si deve. è meglio andare accompagnati perchè le porte non si chiudono)   

Pubblicato il: 15/08/2008

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