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Stasera commissione consiliare per l'assestamento di bilancio di 3,8 milioni di euro

Sta destando lo sdegno dell'opposizione, ma anche il disorientamento di frange della maggioranza. Un rialzo della spesa pubblica che preoccupa le opposizioni durissime contro la manovra che per 1,2 milioni di euro verrà affrontata con nuove alienazioni, misura rispetto quale mettono in guardia, nel documento di revisione, gli stessi revisori dei conti

ORVIETO - Quattrocentomila euro in più dalle sanzioni amministrative. All'interno della discussa manovra di riequilibrio da 3,8 milioni di euro il Comune ha previsto maggiori introiti dalle multe per 400mila euro: la previsione iniziale era di 324mila. Significa che il Comune pensa di incassare dalle multe del 2008, in tutto, 724mila euro, una previsione tutto sommato pessimistica se si pensa che sono già migliaia le multe dei varchi elettronici. La cifra, dunque, è destinata indubbiamente a crescere anche volendo depennare i 65mila euro che il Comune deve quest'anno al Cmm per la gestione del servizio. Ma i punti su cui puntare i riflettori in questo bilancio che sta destando lo sdegno dell'opposizione (ma a tratti anche il disorientamento di frange della maggioranza) sono molti. L'assestamento che passerà stasera ai raggi x della commissione, convocata in extremis, è pari a 3,836 milioni di euro. Un rialzo della spesa pubblica che preoccupa le opposizioni durissime contro la manovra che per 1,2 milioni di euro verrà affrontata con nuove alienazioni, misura rispetto quale mettono in guardia, nel documento di revisione, gli stessi revisori dei conti. "A soli 4 mesi dall'approvazione del preventivo scopriamo, attraverso una manovra urgente e anticipata, che la stabilizzazione tanto sbandierata dal sindaco non esiste: è l'ennesima vergogna". Tuona Olimpieri che, in attesa della commissione di stasera, vuol sapere "dove vanno questi 3,8 milioni di euro in più". Lo stesso interrogativo è di Maurizio Conticelli (AltraCittà): "la documentazione consegnata ai consiglieri è parziale e non dà conto in maniera chiara di questa nuova impennata della spesa pubblica. E quel che è più grave è che si voleva far passare la manovra come un atto necessario ad incassare dei soldi, quando invece si torna a vendere il patrimonio".

Pubblicato il: 12/08/2008

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