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Coldiretti Terni: 'Il soprannumero dei cinghiali è un problema che coinvolge anche la sicurezza dei cittadini'

"Questi animali, in cerca di cibo, non solo hanno messo in ginocchio gran parte dell'agricoltura,  ma sono, di fatto, un problema di ordine sociale"

"Mi appello alle istituzioni per trovare soluzioni immediate al problema della sovrappopolazione dei cinghiali. Un problema che non coinvolge solo più gli agricoltori, ma tutti i cittadini". Con queste parole il presidente di Coldiretti Terni Albano Agabiti è tornato, con viva preoccupazione e forte determinazione, sulla questione dei danni prodotti dai cinghiali e del soprannumero degli stessi. "Si è passati - spiega Agabiti -  come comunicato dalla Provincia nei vari incontri chiesti da Coldiretti al Prefetto di Terni Sabatino Marchione - dai 12mila capi, stimati dalla Provincia due anni fa, a 45mila capi nel primo semestre del 2008. Questi animali, in cerca di cibo, non solo hanno messo in ginocchio gran parte dell'agricoltura ternana, ma sono, di fatto, un problema di ordine sociale. Essi, infatti,  si avvicinano, ormai, a zone abitate e strade, mettendo a rischio la sicurezza della popolazione. Ne è un esempio un'azienda agricola dell'Amerino che si è trovata i cinghiali nei pressi del proprio allevamento di chianina o il caso di una famiglia che se li è trovati intorno a casa".

Le scorse settimane Coldiretti ha più volte incontrato le istituzioni, evidenziando la necessità di provvedimenti urgenti, volti a contenere ed a ridurre considerevolmente la popolazione dei cinghiali. "I piani di abbattimento annuali - ha sottolineato il presidente di Coldiretti Terni - non sono apparsi, per ora, efficaci. Sono necessari interventi più drastici, in considerazione anche del fatto che il mercato sta richiedendo una maggiore produzione di derrate alimentari. Non si tratta solo del danno diretto per le imprese, ma anche delle spese che le amministrazioni devono pagare di rimborso per gli agricoltori". 

Alle recenti richieste di maggiore collaborazione tra mondo agricolo e venatorio, nella risoluzione del problema, Agabiti ha detto: "ogni forma di collaborazione è positiva, soprattutto quando tiene conto delle motivazioni di tutti".

"Tengo a sottolineare - ha concluso il presidente di Coldiretti Terni -   la gravità della questione ed il fatto che non più essere procrastinata: ne va della sopravvivenza di molte imprese agricole della provincia di Terni e della sicurezza dei cittadini. Come Organizzazione agricola metteremo in campo tutte le azioni, affinché ci sia un intervento immediato per il contenimento di questa specie, nelle zone dove sta recando danni ingenti alle colture".

Pubblicato il: 08/08/2008

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