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Pendolari. Trappolino, Orlando e Giulietti interpellano il ministro dei trasporti

Riunione a Roma convocata dall'onorevole Orlando. Il testo integrale dell'interpellanza

Si è svolto martedì mattina presso la Camera dei Deputati a Roma, l'incontro promosso dall'On. Leoluca Orlando (IdV) con una rappresentanza dei pendolari umbri dei tratti Chiusi e Perugia-Foligno-Terni-Roma, per definire eventuali iniziative di contrasto alle condizioni di disagio alle quali, ogni giorno, sono costretti migliaia di viaggiatori, ora minacciati anche dalle strategie di Trenitalia volte a privilegiare l'Alta Velocità e ad accantonare le stazioni considerate minori.
Base dell'incontro a cui hanno partecipato per il Comune di Orvieto il Consigliere, Marco Frizza e l'Assessore provinciale ai Trasporti, Gianpaolo Antoniella, è stato il documento elaborato nell'assemblea svoltasi ad Orvieto il 4 luglio u.s. alla presenza di sindaci, amministratori regionali e provinciali, organizzazioni e associazioni di consumatori e utenti.

Dalla riunione sono emerse preoccupazioni serie: in particolare l'On. Leoluca Orlando ha evidenziato che la situazione non potrà che peggiorare per il fatto che c'è un unico interlocutore Trenitalia che ha di fronte due esigenze: da un lato l'Alta Velocità con forti connotazioni di carattere economico, dall'altro la realtà del pendolarismo che è legata alla concezione del trasporto pubblico come servizio. La prima essendo a valenza economica mette in gioco l'immissione in linea dei nuovi treni privati ad alta velocità, pertanto avendo investitori privati è evidente che la parte vincente non potranno essere i pendolari. Scenario questo, condiviso dal rappresentante del Comune di Orvieto che ha insistito sull'affermazione di una nuova concezione del fenomeno del pendolarismo da affrontare con una filosofia differenzia anche in termini di differenziati investimenti sul modello spagnolo, oppure l'Umbria sarà ancora più esclusa da questo processo, giacché in alternativa, presenta una viabilità tradizionale pressoché ridotta, quindi scarsamente competitiva.
Nel corso dell'incontro è stata sottolineata l'esigenza che Trenitalia faccia conoscere quanto prima ai pendolari e alle istituzioni la bozza dell'orario per l'anno 2009 dal quale si potrà evincere quali saranno le ricadute sui nostri territori in termini di numero e qualità dei collegamenti da Roma verso Firenze e da Roma verso Ancona e viceversa.
I pendolari, infatti, non avanzano rivendicazioni spicciole ma, in una logica economia industriale, chiedono l'urgenza di una disamina puntuale delle fasce orarie nelle quali sono più utilizzati i treni pendolari, al fine di verificare i maggiori flussi di viaggiatori/lavoratori. Il consigliere Frizza ha evidenziato, inoltre, la disperazione in cui si trovano le stazioni ferroviarie di città come Orvieto che hanno grandi flussi turistici e che vanno messe nelle condizioni di attrarre ed accogliere i viaggiatori. La realtà di Orvieto, è stata oltremodo portata all'attenzione anche per il fatto che circa cento studenti di Fabro, dal prossimo anno scolastico, non avrebbero più treni in orari compatibili per arrivare a scuola, tanto che hanno avanzato alla Provincia di Terni la richiesta di mettere a disposizione un pullman.
L'On. Orlando ha infine sottoscritto con i deputati Carlo Emanuele Trappolino e Giuseppe Giulietti un interpellanza sulla situazione ferroviaria umbra da poter trasformare in una interrogazione a risposta del Governo nel "question time" in aula, interpellanza che oggi stesso è stata sottoposta alla condivisione - previe eventuali modifiche - dei deputati e senatori del PD e PdL: Marina Sereni, Gianpiero Bocci, Walter Verini, Sandro Gozi, Carlo Emanuele  Trappolino, Luciano Rossi, Roberto Speciale, Pietro L'affranco, Rocco Ghirlanda, Mauro Agostini, Franco Asciutti, Domenico Benedetti Valentini, Leopoldo Di Girolamo, Anna Rita Fioroni, Francesco Rutelli e Ada Spadoni Urbani. I firmatari dell'interpellanza propongono ai colleghi parlamentari una grande alleanza trasversale nazionale che coinvolga tutti gli schieramenti con un percorso costruito insieme alle istituzioni locali, provinciali e regionali che riguarda l'asse ferroviario Umbria, Lazio e Marche. In tal senso viene definita fondamentale l'odierna riunione, finalizzata ad affinare una metodologia di approccio congiunto al problema da parte di tutte le forze politiche.

· Il testo dell'interpellanza degli On.li Carlo Emanuele Trappolino, Leoluca Orlando, Giuseppe Giulietti al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, muove dalle seguenti premesse:
- dal 15 giugno 2008 Trenitalia ha provveduto al taglio di 20 treni intercity ed eurocity. Successivamente, a seguito di incontri tra Ministero dei trasporti e Regione Toscana sono stati ripristinati 6 treni sulla dorsale tirrenica;
- la Roma-Firenze risulta essere la tratta più colpita dai tagli di Trenitalia, specialmente in relazione al numero di pendolari che, quotidianamente, usano il servizio ferroviario per raggiungere il posto di lavoro;
- secondo quanto affermato da autorevoli rappresentanti di Trenitalia i pendolari avrebbero impropriamente occupato la Direttissima. Tuttavia, l'assetto delle interconnessioni smentisce clamorosamente tale ipotesi. Infatti, a differenza della nuova Roma-Napoli, la linea Roma-Firenze ha ben 6 interconnessioni, create appunto per i collegamenti delle relative zone. Interconnessioni che hanno largamente incentivato il traffico pendolare;
- la possibilità di poter usufruire di un collegamento ragionevolmente efficiente, ha consentito all'Umbria, e in particolar modo all'Umbria sud-occidentale, come da Perugia Foligno, Spoleto Terni, di recuperare un ritardo nello sviluppo e di porsi nell'orbita dei grandi flussi dello sviluppo;
- in particolare, l'infrastruttura ferroviaria dotata di collegamenti efficienti ha rappresentano un asse dello sviluppo sociale ed economico di questo territorio grazie al quale migliaia di lavoratori hanno scelto, nonostante i disagi del pendolarismo, di continuare a risiedere nelle città e nei piccoli borghi dell'Umbria, mantenendo alta la coesione sociale e garantendo la permanenza di un presidio culturale e civico;
- più volte il Sindaco della Città di Orvieto e gli altri Sindaci dell'Orvietano, assieme ai rappresentanti istituzionali della Regione dell'Umbria e della Provincia di Terni, hanno richiamato l'attenzione su una marginalizzazione che vanifica anni di programmazione pubblica e una politica della sostenibilità di quelle "zone interne" che ha permesso di mantenere alti standard di qualità della vita e dell'abitare; e l'area interessata da questo grave disagio non è solo l'Orvietano (13 comuni) ma anche l'alto Lazio e numerosi paesi dell'Amerino-Narnese;
- il previsto paventato spostamento, nel 2009, del traffico dei pendolari dalla linea veloce a quella lenta - allorché entreranno in funzione i servizi di alta velocità - aumenta in misura considerevole i tempi di percorrenza. Se prima da Orvieto a Roma si impiegava circa un'ora, con la nuova organizzazione veicolare ce ne vorranno due. Praticamente, questa vasta area dell'Umbria torna, di fatto, ai tempi di percorrenza risalenti al primo dopoguerra;
- il raddoppio dei tempi di percorrenza e i disagi crescenti dei pendolari di detta area dell'Umbria non potranno non riverberarsi sul territorio e sulla tenuta economica, sociale e culturale di città e paesi che hanno saputo opporsi ai processi di spopolamento grazie a collegamenti ferroviari efficienti e ragionevolmente rapidi;
- tale mutamento, un vero e proprio "declassamento infrastrutturale", viene a configurarsi come un effettivo depauperamento che colpisce sia la qualità della vita dei pendolari, sia un intero territorio che si vede marginalizzato a seguito di decisioni che, pur generandosi da considerazioni economiche, non possono prescindere dagli effetti complessivi specie sotto il profilo della capacità e delle opportunità di sviluppo;
- in questa ampia zona dell'Umbria sud-occidentale la possibilità di poter usufruire di collegamenti efficienti e agevoli ha un effetto diretto sul movimento turistico che rappresenta un asset strategico del territorio sia in termini di quantità sia in termini di qualità dello sviluppo. I forti investimenti sulle infrastrutture turistiche, sui beni culturali, ambientali e artistici e lo sviluppo di servizi turistici a supporto di tutto questo rischiano una drammatica erosione in termini di attrattività e sviluppo.

Gli interpellanti chiedono al Ministro di sapere se:
- intenda adoperarsi per convocare il tavolo di concertazione al fine di esaminare, con le regioni interessate e in particolare con le regioni Lazio, Toscana e Umbria, il problema dei treni soppressi anche nella prospettiva che più regioni possano costruire un "piano tampone" che consenta di arrivare alla fine di quest'anno, e perlomeno al 2009, quando entreranno in funzione i servizi di alta velocità e si libereranno binari, quindi infrastrutture, sulle quali si potranno organizzare servizi alternativi rispetto alla soppressione degli intercity;
- intenda comunicare ai sottoscritti ed alle Istituzioni Locali, tramite Trenitalia la bozza degli orari ferroviari 2009, peraltro già in gran parte definiti;
- Di udire in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati la Regione dell'Umbria, Toscana e Marche, le Province sull'asse ferroviario Firenze Roma Ancona Roma congiuntamente ai comitati pendolari;
- intenda impegnarsi al fine di scongiurare il rischio della marginalità dei territori e il disagio dei lavoratori pendolari attraverso un nuovo assetto che prefiguri nuove categorie di servizi di lunga percorrenza su tratti interregionali;
- intenda impegnarsi al fine di concorrere, attraverso un confronto con Trenitalia e regioni interessate, all'individuazione di alcune «finestre» sulla linea ad alta velocità per consentire il transito dei treni pendolari sia in una fascia mattutina sia pomeridiano-serale.

Pubblicato il: 30/07/2008

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