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Regione. Consensi e critiche per il nuovo regolamento degli ambiti territoriali di caccia

Tra gli aspetti più criticati la previsione di dotare gli ambiti territoriali di caccia di una propria pianta organica e di propri dipendenti e di prevedere un compenso per i presidenti

Lunga e articolata audizione, lunedì 28 luglio, nella sede dell'assemblea regionale, per il regolamento sulla gestione degli Ambiti territoriali di caccia. Numerosi gli interventi di rappresentanti politici, istituzionali e del mondo venatorio, che hanno sottolineato pregi e difetti della proposta della Giunte regionale.

Si è svolta il 28 luglio a Palazzo Cesaroni l'audizione convocata dalla terza commissione del Consiglio regionale per raccogliere pareri e osservazioni delle categorie interessate alla proposta di regolamento di iniziativa della Giunta regionale sulle "Norme per la gestione degli Ambiti territoriali di caccia".

Nel testo, tra l'altro, si prevede la diversa ripartizione dei fondi derivanti dalla tassa di concessione per l'esercizio venatorio: una quota dei finanziamenti regionali, per circa 300 mila euro e pari al 50 per cento di quanto assegnato alle province, è infatti direttamente trasferita per legge agli Atc per il funzionamento degli Ambiti e per finanziare gli interventi di gestione faunistico ambientale sul territorio. Il nuovo regolamento dispone inoltre che siano esclusivamente gli Atc ad occuparsi dell'istruttoria e della liquidazione del fondo regionale per i risarcimenti dei danni causati all'agricoltura. Agli ambiti territoriali è inoltre richiesta una più dettagliata stesura del programma annuale di attività, che sarà approvato dalla Provincia, in base al quale valutare l'eventuale possibilità ulteriori  finanziamenti. Il regolamento, che si compone di 32 articoli, individua le finalità, la forma di costituzione e la composizione degli organi di gestione dei tre Atc dell'Umbria (2 in provincia di Perugia ed uno in quella di Terni) ed i compiti loro assegnati, i riferimenti per l'accettazione ed organizzazione dei cacciatori, le indicazioni per la gestione economica e del personale e le forme di controllo attuabili da parte delle amministrazioni provinciali.

Numerosi gli interventi che si sono succeduti durante l'audizione, esprimendo apprezzamenti, ma anche critiche per alcuni degli aspetti più discussi del documento: la previsione di dotare gli ambiti territoriali di caccia di una propria pianta organica e di propri dipendenti e di prevedere un compenso per i presidenti; la presunta invasione degli ambiti di intervento riservati alle province; l'attribuzione agli Atc dell'onere dell'indennizzo dei danni prodotti dalla fauna selvatica (sia di quella cacciabile che di quella protetta); il bilancio sulla gestione e il funzionamento degli ambiti territoriali di caccia; il limite dei due mandati consecutivi per i presidenti degli Atc; la necessità di
regolamentare questo settore con una apposita legge regionale; la natura pubblica o privata degli Atc, la loro "burocratizzazione" e la loro natura giuridica; i criteri di rappresentatività utilizzati per definire il numero di rappresentati spettante ad ogni associazione venatoria.

Hanno partecipato all'audizione rappresentanti di Wwf, Enal Caccia, Club cacciatori "Le Torri", Federcaccia, Atc n.1, Libera Caccia, Atc n.3, Arci Caccia, Dipartimento caccia di Forza Italia, Atc n.2, Caccia pesca e ambiente, Provincia di Perugia e Provincia di Terni

Pubblicato il: 29/07/2008

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