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Ospedale di Orvieto, parlano i numeri

Il direttore sanitario Edoardo Romoli 'snocciola' le cifre sull'attività del nosocomio orvietano attaccato da più parti. 'Mancano i posti letto? Problemi normali ma soltanto qui si grida allo scandalo'

Cronaca

Ospedale di Orvieto, parlano i numeri. Continuamente sotto bersaglio, ora per le lamentele degli utenti su alcuni disservizi ora per le inchieste giudiziarie che di volta in volta investono corsie e reparti, adesso sono le cifre sull'attività della struttura ospedaliera di Ciconia a prenderne le difese. Statistiche nude e crude snocciolate dal direttore sanitario dell'ospedale, Edoardo Romoli, deciso una volta per tutte a mettere a tacere le polemiche sul nosocomio orvietano.

Nel 2002 sono stati 8799 i ricoveri contro gli 8705 dell'anno precedente. Di questi 5983 sono stati ricoveri ordinari (-5,6 per cento rispetto al 2001) e 2816 in day hospital che nel 2001 erano stati 2316 (+19,1 per cento).

"Ciò significa - spiega Romoli - che si ricorre sempre di più a ricoveri brevi. Il 2002 tra l'altro è stato l'anno in cui è entrato in funzione la day surgery, una novità importante che ci ha permesso di effettuare ricoveri ed interventi in solo giorno liberando posto per i ricoveri ordinari".

Migliora inoltre la "qualità" degli interventi. Un dato che si evince dall'impennata del drg, vale a dire il valore economico finanziario dei ricoveri. Oltre diciannove milioni nel 2001, quasi ventidue milioni e mezzo nell'anno appena trascorso.

Aumenta anche il numero di pazienti giunti da fuori regione passati dai 2500 del 2001 ai 2653 del 2002 (+6,1 per cento).

In questo quadro che dipinge un complessivo miglioramento dell'ospedale di Orvieto si inseriscono, in stridente contrasto, le lamentele e le segnalazioni sui presunti disservizi della struttura ospedaliera e dei servizi sanitari. Uno su tutti la carenza di posti letto.

Dopo il trasferimento dalla vecchia sede di piazza Duomo uno dei punti di forza del nuovo ospedale, sbandierato da autorità e operatori sanitari, doveva essere proprio la possibilità di disporre di maggiori posti letto.

Spesso però si è assistito a casi in cui malati giunti al pronto soccorso sono stati trasferiti in altri ospedali per la mancanza di posti letto.

"Succede dovunque - dice Romoli - in altre parti però non fa notizia, mentre qui ad Orvieto si grida allo scandalo. Accade in alcuni periodi dell'anno che, a causa di emergenze stagionali, non ci siano disponibili posti letto. In altri casi succede che i pazienti che soffrono di particolari patologie vengano dirottati verso strutture specialistiche dove possono ricevere delle cure specifiche".

Su questo aspetto, poi, pesa ancora il problema dei ricoveri "impropri", autentico flagello non solo della sanità orvietana ma di quella nazionale. "Nel 2002 - afferma Romoli - i ricoveri ordinari potenzialmente inappropriati sono stati il 7,7 per cento contro l'11,7 per cento dell'anno precedente. Quelli in day hospital sono passati dal 10,7 per cento del 2001 al 5,9 per cento del 2002. Si può fare di più ma la tendenza è incoraggiante". Parallelamente la durata della degenza media è scesa a 7,3 giorni.

Sono 147 i posti letto a disposizione dell'ospedale di Orvieto. A questi si aggiungono i 12 della day surgery ed i 4 del day hospital. "Un numero proporzionale al bacino di utenza di questo ospedale e conforme alle indicazioni presenti nel piano sanitario regionale".

"Non capisco - continua Romoli - come mai si voglia sparare a zero sull'ospedale evidenziando sempre e comunque le cose negative. Si è molto parlato della terapia intensiva e della rianimazione, un reparto che funziona ormai a pieno regime dallo scorso gennaio e che ha a disposizione due posti letto oltre che il personale al completo: un infermiere, un'anestesista ed un Ota. La risonanza magnetica nucleare, inoltre, dall'inizio della sua attività ha già effettuato 1140 esami, attraendo molti pazienti da fuori regione come era nelle previsioni".

Con l'estate si assiste generalmente ad un depotenziamento dei servizi degli ospedali. Sarà così anche per Orvieto?

"Per l'estate ci saranno diciotto posti in meno, quasi tutti in chirurgia, ma è un fatto normale considerato che gli interventi in questo periodo diminuiscono o comunque vengono programmati in anticipo. Per il resto non ci saranno reparti chiusi per ferie".

(continua)

Pubblicato il: 10/07/2003

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