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L'appello di Marco Gasparri alla sua città

Approfondimento

"In questo luogo, Ticllos, c'è un taller, cioè una scuola per i ragazzi che dura cinque anni, dove l'attività funziona bene rispetto a quelle poche scuole statali che ci sono - ha scritto Marco Gasparri - perché riusciamo a stare dietro agli studenti e ai professori e assistenti. In tutto ci sono 45 ragazzi scelti in mezzo a tanti altri perché qui non si possono permettere di andare a scuola, poiché costa molto. Si insegna spagnolo, matematica, geografia, ed altro, ma viene insegnato loro anche un mestiere che è quello di lavorare il legno, facendo mobili, porte, finestre, crocifissi, statue, intagliati a mano. Attualmente ci sono due classi, un terzo e un quarto anno, il prossimo anno apriremo sicuramente una terza classe quindi crescerà il numero dei ragazzi. Ci sono anche trentacinque operai che, ogni giorno, dal lunedì al venerdì, lavorano presso il taller per insegnare ai ragazzi a lavorare bene. Per aiutarli li paghiamo metà in denaro e metà in viveri, perché ne hanno molto bisogno. Con loro lavoriamo nell'orto dove coltiviamo pini, cipressi, eucalipti per poi piantarli nei boschi con i ragazzi, durante le vacanze tra gennaio e marzo. Coltiviamo in serra anche della verdura che la gente chiede, scambiandola con un po' di patate, l'unica cosa che riescono a coltivare. Lavoriamo nei campi che la gente ci dà, coltiviamo patate, cereali e foraggio per gli animali, abbiamo sette vacche da latte per nutrire i ragazzi del taller. Per gli anziani che non riescono più a lavorare distribuiti nei dodici villaggi della parrocchia - e a Ticllos sono dieci a cui portiamo i pasti tutti i giorni - portiamo un pacco viveri al mese ".
"Fabbrichiamo mattoni e tegole - aggiunge Marco Gasparri - a Ticllos c'è una montagna con terra rossa buona, con pala e piccone prendiamo la terra e la portiamo alla fabbrica che non è altro che un po' di pali di legno con sopra alcune lamiere. Al suo interno i nostri operai fanno mattoni e tegole che lasciano seccare per poi cuocere al forno. Abbiamo anche un forno per fare il pane e la gente è molto contenta quando gli si regala il pane. Stiamo anche costruendo una chiesa in un villaggio vicino, e poi una piccola fabbrica per fare il formaggio che sarà un bene per tutta la comunità. Stiamo costruendo anche una casa per gli operai che vengono da molto lontano. Prevediamo pure di costruire una struttura che ospiti la cooperativa dei ragazzi che tra due anni usciranno dal taller, su un ettaro di terreno che ci è stato dato dalla comunità, ed ora dobbiamo fare la strada per arrivarci. Anche questo sarà un'occasione di sviluppo per questo paese. Presto realizzeremo anche un asilo, perché la gente ne ha bisogno. Qui c'è più da fare che da dire, per questo chiedo l'aiuto della mia città a realizzare quest'anno la strada per la cooperativa e, magari, il prossimo anno, la costruzione della cooperativa".

Gli aiuti economici possono essere versati sul Conto Corrente n. 1000 "per i Diritti Umani", attivato dal Comune presso la Cassa di Risparmio di Orvieto.

Pubblicato il: 11/07/2003

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