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Ingegneria. Ancora due anni per chiudere il corso

Garantita agli studenti tutta l'assistenza necessaria per giungere alla laurea, anche ai fuoricorso. Il Centro studi sarà potenziato come centro di alta formazione

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"Abbiamo creduto tutti al progetto universitario attivato con Ingegneria, ma le nuove normative ci impediscono di continuare con serietà e prospettiva di sviluppo". Così il sindaco Mocio ieri mattina di fronte agli studenti che riempivano l'aula magna del centro studi Città di Orvieto.

Rimarranno attivi per l'anno accademico 2008-9 il secondo e terzo anno, nel 2009-10 soltanto il terzo. Non inizierà un nuovo ciclo ma gli studenti saranno assistiti in tutte le forme possibili per giungere al compimento del triennio.

Lo hanno garantito tutti i presenti all'incontro, il pro rettore, prof. Pietro Burrascano, il preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Corrado Corradini, il sindaco di Orvieto Stefano Mocio, l'assessore all'Alta Formazione Pirkko Peltonen e il direttore del Centro studi Stefano Telamoni.

Gli studenti c'erano tutti, in attesa di notizie sul futuro dei loro studi.

Il sindaco ha spiegato che con i "decreti Mussi" il Comune si sarebbe dovuto accollare la spesa di 9 docenti di terza categoria per 30mila euro l'anno ciascuno, complessivamente 350mila euro, più le spese di gestione e logistiche, tra l'altro senza la prospettiva di poter chiudere il ciclo con l'intero quinquennio e con il limite di un'offerta formativa che non avrebbe mai potuto permettersi laboratori, ricerca e docenti di livello superiore.

"O si dà una prospettiva seria o non si dà nulla", ha concluso Mocio, ricordando che non è questione di qualche miglio di euro ma di centinaia di migliaia, totalmente al di fuori delle possibilità della città.

Il preside della facoltà Corrado Corradini ha tranquillizzato i ragazzi e risposto a tutte le domande.

"Non ci sono stati errori nell'attivazione del corso anni fa, abbiamo preparato studenti capaci che hanno trovato lavoro, ma ora, per legge, data l'impossibilità di assumere, anche l'Università di Perugia non può intraprendere iniziative e il corso si chiuderà".

Ma l'assistenza agli studenti, anche fuori corso, ci sarà e sarà ad Orvieto, perché il Comune sosterrà le spese necessarie per organizzare gli esami dei fuoricorso ed eventuali "lezioni di sostegno".

Anche il pro rettore Pietro Burrascano ha evidenziato come il clima universitario sia cambiato decisamente negli ultimi anni e che la linea è quella di limitare il numero dei corsi, anche nelle sedi principali. Anche lui ha garantito gli studenti sull'impegno a creare le condizioni perché i ragazzi non abbiano problemi e non subiscano ripercussioni.

Uno studente si è anche preoccupato che la chiusura del corso possa creare problemi ai lavoratori del Centro studi, ma Mocio ha garantito che non risarà contrazione di personale e anzi, prossimamente, ci sarà bisogno di allargare gli organici, perché il Centro studi punterà il proprio futuro sull' Alta Formazione e su attività post universitarie.

Pubblicato il: 19/07/2008

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