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'La Gioia di una grande festa di popolo'. Si chiude fra gli applausi la Festa Democratica sul Welfare di Orvieto

Grande soddisfazione degli organizzatori per la qualità delle proposte politiche, spettacolari e culturali

di ufficio stampa PD

Quindici iniziative politiche, 25 spettacoli musicali e teatrali, oltre 200 volontari per diciannove giorni (dal 25 giugno al 13 luglio) di impegno costante. Sono questi i numeri essenziali della festa Democratica sul Welfare di Orvieto conclusasi ieri sera al Parco Urbano del Paglia.

Un appuntamento che ha inteso innovare la storia delle "feste dell'Unità" facendo spazio alla fecondità delle differenze e delle espressioni culturali e politiche.

Ancora una volta, il Partito Democratico si è "fatto popolo", mettendo al centro della scena il piacere del convivio, della politica, dell'amicizia e la vigorosa creatività della società orvietana.

Questa prima edizione ha visto sfilare nomi di primo piano del Partito Democratico nazionale: Pierluigi Castagnetti, Laura Pennacchi, Tiziano Treu, Pier Paolo Baretta, Giampiero Bocci, Alessia Mosca, Livia Turco, Cesare Damiano, Stefano Fassina, Walter Tocci, Enrico Letta.  Uno spazio importante è stato riservato al ragionamento e al confronto con le istituzioni locali sui temi decisivi della infrastrutture, politiche di innovazione urbana e sul governo della città.

"Il successo di questa festa - ha detto Carlo Emanuele Trappolino, coordinatore comunale del PD di Orvieto - ci riempie di soddisfazione e di orgoglio. Noi veniamo da una storia di intensa partecipazione, in cui l'intreccio tra emozioni e politica ha sempre svolto un ruolo spesso decisivo.  Volevamo fare una festa nuova, perché nuovo è il Partito Democratico.

Tuttavia volevamo, in questo tempo di "passioni tristi", dare forza alla Gioia, quella passione attiva - evocata, con il pensiero rivolto a Baruch Spinoza,  da Vasco Rossi in un recente suo concerto romano - che ha sempre contraddistinto la grande tradizione delle feste dell'Unità.  Ci siamo riusciti. Merito di tutti, dei volontari, degli orvietani, della nostra tenacia e dell'organizzazione. Abbiamo mandato alla città un segnale chiaro di fiducia perché siamo una forza aperta, perché sappiamo innovare senza dimenticare, perché sappiamo gioiosamente  'farci popolo'".

Pubblicato il: 15/07/2008

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