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Piave e mugugni

Poca partecipazione e molte perplessità: sulle pratiche relative alla ex caserma Piave, approvate mercoledì in consiglio, gli alleati minori alzano la voce, palesando tutto il loro disagio

ORVIETO - Poca partecipazione e molte perplessità: sulle pratiche relative alla ex caserma Piave, approvate mercoledì in consiglio, gli alleati minori alzano la voce, palesando tutto il loro disagio. In consiglio comunale non sono mancate le prese di posizione fuori dal coro, sebbene poi il voto della maggioranza sia stato compatto. A rimproverare il poco tempo a disposizione "per approfondire gli atti e per dare un contributo significativo" sono stati sia i Comunisti italiani che i Socialisti. "Questa difficoltà a tener conto delle opinioni altrui, è il frutto di una logica del Pd, tendente ad escludere ogni rapporto reale con altri? Siamo solo chiamati a votare?" ha chiesto Barbabella.

 

Sempre il capogruppo dei Socialisti, nel merito, ha anche voluto sottolineare come "a tre anni e un mese di distanza da che il consiglio comunale approvò il business plan di Rpo - ha detto Barbabella - il risultato è che abbiamo un solo soggetto che ha presentato la proposta che già avevamo attivato con Rpo; oggi si chiama diversamente ma è lo stesso". Barbabella, poi, ha rincarato la dose  con preoccupazioni sulle procedure e sull'ipotesi di affidare ad un solo soggetto il compito di ristrutturare caserma ed ex ospedale". Piccini (PdCi), infine, ha voluto ricordare anche che "il valore del complesso dell'ex Piave che si legge nella proposta di Banca Intesa (26milioni) è molto al di sotto di quanto precedentemente valutato dal Comune (50milioni)".

Pubblicato il: 11/07/2008

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