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Nuovo 'San Giorgio'

Nuovo statuto per l'Istituto piccolomini Febei. E nuove funzioni all'interno del progetto di assistenza agli anziani

Cronaca

La Giunta Regionale ha approvato le modifiche statutarie dell'Opera Pia Istituto di Beneficenza "Pietro Piccolomini Febei" di Orvieto che entreranno in vigore dal 1° agosto. Da quella data il Comune di Orvieto ed il Vescovo di Orvieto-Todi, organismi rappresentati in seno al Consiglio di amministrazione dell'Istituto dovranno sottoporre alla Regione le due nomine quadriennali di loro spettanza.
A seguito dello scioglimento della Commissione amministrativa dell'Istituto Piccolomini, lo scorso anno la Regione Umbria nominò il sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi, commissario straordinario di "San Giorgio"con il compito di assicurarne la gestione provvisoria e proporre, in attesa del riordino del sistema della IPAB orvietane, la modifica statutaria relativa alla durata in carica della Commissione amministrativa.
In base alle modifiche operate, il Consiglio di amministrazione dell'Istituto verrà composto da cinque membri dei quali uno sarà il Sindaco di Orvieto (o suo delegato), due saranno nominati dal Consiglio comunale di Orvieto e due dal Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi.
Dureranno in carica quattro anni e potranno essere riconfermati. Con il nuovo statuto, "per un razionale ed efficace impiego delle proprie risorse l'Istituto può porre in essere tutti gli atti e negozi, anche di diritto privato, funzionali al perseguimento dei propri scopi istituzionali,
in particolare, l'Istituto può promuovere la realizzazione di Centri di Servizi anche attraverso Consorzi o Federazioni con altre IPAB o attivare rapporti con Aziende private attraverso la costituzione o partecipazione in società, o altre forme previste dalla legge, può aderire ad organismi associativi costituiti da IPAB, Enti pubblici o provati, può fornire collaborazioni e consulenze ad altri enti pubblici e privati nelle materie riguardanti i propri settori d'intervento.

Gli effetti delle modifiche statutarie avranno i primi effetti già dall'immediato futuro.
"Siamo in attesa di poter disporre, entro la fine di questa estate - aggiunge, infatti, Stefano Cimicchi - dell'autorizzazione a costituire la Società Mista per la gestione di un Centro Diurno, della Casa per anziani autosufficienti e della Residenza Sanitaria Protetta per la riabilitazione e la lungodegenza. Si tratta di progetti molto importanti per andare in contro all'incremento ed al mutamento delle domande di salute che impongo una riqualificazione della spesa con l'attuazione dei nuovi modelli operativi ed assistenziali, sempre più rivolti alle problematiche connesse con la lungo assistenza e la lungo assistenza riabilitativa".

Per l'area orvietana si sta dunque sviluppando un "sistema residenziale modulare" articolato secondo una diversa tipologia organizzativa in Residenza protetta e Centro diurno, integrato con gli altri servizi domiciliari e residenziali sociali e socio sanitar,i oltreché con l'Ospedale.
Il vecchio "San Giorgio", che rappresentava nell'immaginario collettivo di intere generazioni dell'Orvietano il luogo dove concludeva la vita chi era solo od era stato abbandonato dai familiari, potrà essere un moderno modello per l'assistenza ai nuovi anziani, quelli della terza e quarta età, di provenienza diversa dall'"abbandono", che costituiscono un quarto della popolazione.

Pubblicato il: 10/07/2003

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