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Il lavoro protagonista della festa del PD a Orvieto

Lunedì ore 18.00 Forum Regionale Lavoro del PD umbro. Ore 21.00 Presentazione del libro di Cesare Damiano "Il lavoro interrotto"

Una giornata politica interamente dedicata ai temi del lavoro, quella in programma lunedì 7 luglio alla Festa del Partito Democratico di Orvieto. Alle 18.00 è convocato, presso lo spazio dibattiti, il Forum Regionale del Lavoro. A ragionare sui temi più decisivi (da quelli legati ai contratti a quelli della sicurezza passando per le questioni dirimenti della precarietà e della crescita) sono stati chiamati Guido De Guidi (Presidente Forum), Valentino Filippetti (Coordinatore Forum), Agostino Megale (Segr. Nazionale Cgi), Manlio Mariotti (Segr. Regionale Cgil Umbria), Pierluigi Bruschi (Segr. Regionale Cisl Umbria), Rappresentante della Segreteria Uil Umbria, Vincenzo Menna (Presidente Regionale delle Acli), Sen. Paolo Nerozzi (Commis. Lavoro Senato). Cesare Damiano, già ministro del Lavoro del governo Prodi concluderà la sessione.

Lo stesso Damiano, alle 21.00, presenterà, in veste d'autore, il suo libro "Il lavoro interrotto", concepito in forma di intervista assieme ad Angelo Faccinetto. Il volume racconta con lucidità e preparazione la troppo spesso crudele situazione dei lavoratori italiani. Dai call center alla strage della Thyssen Krupp, dalla flessibilità alle pensioni, i filo del ragionamento di Cesare Damiano  ripercorre esperienze vissute in prima persona, problemi reali che, per stessa ammissione dell'ex ministro, sono ancora lontani dall'essere risolti, sebbene qualcosa stia cambiando.

Grande attenzione è rivolta al rapporto tra Stato e imprese, e in particolare alla concertazione: una pratica di governo basata sul confronto che chiede al potere politico, ai sindacati e agli imprenditori di partecipare e contribuire, insieme, alle grandi decisioni di politica economica. La strada del dialogo, spiega Cesare Damiano, è sempre stata la più difficile. Ma resta l'unica. Per ricordare a tutti che il lavoro non è solo un dovere, o una condanna, ma un diritto. 

Pubblicato il: 07/07/2008

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