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Due paesi raccolti nell'ultimo saluto a Massimo Neri

Sono stati celebrati ieri mattina, nella chiesa parrocchiale di San Martino, i funerali dell'operaio di 28 anni morto cadendo dalla torre del castello di Parrano

FABRO - Due paesi raccolti nell'ultimo saluto a Massimo Neri. Sono stati celebrati ieri mattina, nella chiesa parrocchiale di San Martino, i funerali dell'operaio di 28 anni morto cadendo dalla torre del castello di Parrano. A centinaia si sono recati nel piccolo borgo di Fabro per rendere omaggio a Massimo, amici "vecchi" e "nuovi". Amici di una vita, con cui Massimo è nato e cresciuto a Fabro e gli amici che il giovane aveva conosciuto dopo il trasferimento a Mugnano, dove viveva da circa 6 anni con la moglie e il figlioletto di 14 mesi. Tanti, troppi per la piccola pieve di San Martino che non è stata capace di accogliere tutti coloro che hanno deciso di essere li, ieri mattina. Ma nessuno ha voluto lasciare "solo" Massimo e la sua famiglia. Chi non ha trovato posto tra le panche della chiesa è rimasto fuori ad aspettare, a pregare ad abbracciarsi. Le dinamiche dell'incidente che ha stroncato la vita dell'operaio 28enne sono ancora avvolte nel mistero, ma nessuno ieri mattina cercava spiegazioni. Era il giorno del dolore, del rispetto, della consapevolezza della precarietà della vita. La piccola chiesa di Fabro, tanto poco abituata ad una folla così numerosa, non era nemmeno provvista di megafoni e i più non hanno potuto ascoltare l'omelia pronunciata da don Agostino (Muamba Tschibanda). Il silenzio attendeva la bara di Massimo all'uscita dalla chiesa che, solo dopo il saluto degli uomini dei Carabinieri di Fabro al passaggio della bara, è esploso in un caloroso applauso. Poi di nuovo il silenzio rotto, a tratti, soltanto dai pianti nascosti. Celati con ancora più fatica quando la mamma e la moglie di Massimo sono uscite dalla chiesa sorrette e confortate da tutti gli altri parenti, in un abbraccio di disperazione. In rispettoso silenzio, nessuno ha lasciato il suo posto aspettando che il corpo di Massimo fosse nuovamente caricato sul carro funebre. Nessuna processione è infatti seguita alla cerimonia dal momento che il giovane verrà tumulato nel cimitero di Mugnano, paese dove vivono la moglie e il figlio. Una morte difficile da accettare. Una "tragica fatalità" continuano a ripetere gli amici e colleghi di Massimo Neri, su cui però permangono ancora punti oscuri. La magistratura di Orvieto ha aperto un'inchiesta per capire se esistano delle responsabilità e se nel cantiere del castello di Parrano venissero rispettate tutte le misure di sicurezza previste per legge. Ad ogni modo nessuno al momento sembra essere iscritto nel registro degli indagati. L'esame autoptico, disposto dal magistrato Flaminio Monteleone, ha permesso di escludere l'ipotesi del malore ma resta da capire come un operaio definito "scrupoloso ed attento" possa essere scivolato, cadendo da una torre di 5 piani. 

Pubblicato il: 06/07/2008

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