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Le istituzioni al fianco dei pendolari dichiarano 'guerra' a Trenitalia e Fs

Puntano dritti in parlamento con "fasce tricolori e gonfaloni"

ORVIETO - Le istituzioni al fianco dei pendolari dichiarano "guerra" a Trenitalia e Fs e puntano dritti in parlamento con "fasce tricolori e gonfaloni". L'acceso dibattito della gremita sala consiliare del comune di Orvieto, dove venerdì sera si sono riuniti tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e il coordinamento dei pendolari, è partito da un primo, unico, punto fermo: d'ora in poi, il Governo e il Parlamento saranno gli interlocutori delle istituzioni locali e del Coordinamento dei pendolari. A scatenare le proteste dei pendolari orvietani è stata l'ipotesi ventilata della soppressione di venti intercity ed eurocity, a seguito dell'attivazione della tav Milano-Napoli. "Mi sono occupato spesso di pendolarismo - ha detto il sindaco, Stefano Mocio - ma una situazione così vergognosa non era mai capitata. E' inaccettabile. Pochi clienti di "serie a" e tutto il resto dell'Italia trasportata su carri bestiame. Nel tempo abbiamo mediato le esigenze, non abbiamo mai imposto scontri ad ogni costo, ma  ora è diverso: deve essere una battaglia forte". Con questi intenti, scavalcando un interlocutore giudicato "trufaldino ed eticamente scorretto", pendolari e istituzioni hanno discusso insieme, già venerdì sera, le strategie per la battaglia: una richiesta formale di audizioni alle commissioni di Camera e Senato; l'intervento dei parlamentari presso il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio. "Il quadro è veramente indecoroso - ha affermato l'on. Carlo Emanuele Trappolino, anch'egli presente al 'consiglio di guerra' - e la situazione davvero sconfortante. E' un cedimento alla logica del profitto e del mercato, a scapito della qualità della vita delle persone. Inizierò a lavorare per l'audizione congiunta Camera/Senato".

Pubblicato il: 06/07/2008

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