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Non è stato un malore a far precipitare nel vuoto l'operaio di Parrano

 "Chiare tracce di scivolamento accidentale". Saranno celebrati questa mattina, alle 9,30 presso la chiesa parrocchiale di Fabro, i funerali di Massimo Neri

FABRO - L'autopsia scioglie ogni dubbio: non è stato un malore a far precipitare nel vuoto l'operaio di Parrano. Saranno celebrati questa mattina, alle 9,30 presso la chiesa parrocchiale di Fabro, i funerali di Massimo Neri,  l'operaio di 28 anni morto cadendo dalla torre del castello di Parrano, dove era salito per effettuare dei lavori di idraulica insieme ad un collega. "Un tragico incidente" ripetono da giorni i familiari ed amici di Massimo, su cui però la procura di Orvieto ha aperto un' inchiesta per stabilire eventuali responsabilità. Si cerca in particolare di capire se nel cantiere fossero rispettate tutte le misure di sicurezza stabilite dalla legge. Nel frattempo emergono le prime indiscrezioni sul risultato dell'autopsia, disposta dal magistrato Flaminio Monteleone, ed eseguita giovedì scorso. Sembrerebbe che non sia stato alcun tipo di malore a determinare la perdita di equilibrio del giovane: sono stati infatti rinvenuti sul corpo straziato dell'operaio dei segni definiti dagli stessi inquirenti come "chiare tracce di scivolamento accidentale". Una fatalità toccata ad un operaio definito "attento e scrupoloso" dai suoi colleghi. Intanto questa mattina la famiglia d'origine del giovane si prepara ad abbracciarlo per l'ultima volta, insieme al sindaco , Anacleto Carboni, e tutto il paese di Fabro dove Massimo Neri è nato e cresciuto . Dopo la cerimonia funebre infatti il feretro trasportato e tumulato nel cimitero di Mugnano, cittadina dove l'operaio viveva ormai da circa sei anni con la moglie e il figlioletto di 14 mesi.

Pubblicato il: 05/07/2008

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