Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

'Processione al capezzale di Ingegneria'. Il PDL minaccia un ricorso alla Corte dei Conti

Intanto, sabato mattina, l'onorevole Trappolino incontrerà il primo cittadino per comprendere "le motivazioni di una scelta, che certamente il sindaco Mocio non ha preso alla leggera"

foto di copertina

 

ORVIETO -Il Pdl movimenta la "processione al capezzale di Ingegneria" con un esposto alla Corte dei Conti. In virtù del decreto Mussi, mantenere il corso di "Ingegneria delle Telecomunicazioni" ad Orvieto costerebbe oltre 300mila euro all'anno. Cifra che l'amministrazione comunale ha già fatto sapere di non voler investire, scatenando le perplessità dei cittadini e le reazioni delle varie fazioni politiche. "La chiusura di Ingegneria è l'ultimo - sentenzia il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Stefano Olimpieri - di un numero incredibile di fallimenti dell' amministrazione di centrosinistra. In pochi giorni abbiamo assistito allo smantellamento del fantomatico 'sistema Orvieto'. Lo stesso sistema che per dieci anni era stato 'pompato' facendoci credere che tutto fosse gravitante attorno all'università. Il Centro Studi Città di Orvieto non è altro che un 'carrozzone' in deficit da almeno due anni. Solo per l'affitto della sede sono stati spesi 307mila euro all'anno di affitto (per 6 anni, pagati in unica soluzione lo scorso nel 2007). Sono stati fatti investimenti per milioni di euro, finanziati con i soldi dei contribuenti, e ora tutto si scioglie come neve al sole". Il Pdl, fa sapere Olimpieri sta valutando la possibilità di un esposto alla Corte dei Conti: "quanti soldi, in questi dieci anni sono stati spesi per niente?". E se il centrodestra punta il dito sull'aspetto economico, il consigliere comunale di Altracittà, Maurizio Conticelli si dice convinto che, ancor prima di un problema di finanziamenti, il Csco si trova davanti ad un problema politico: "Nei rapporti con la Regione sarebbe auspicabile che piuttosto di soccorsi temporanei ed episodici ci desse una mano per renderci autonomi. L'epilogo di Ingegneria rientra nell'ambito di una "città sparametrata", che pur avendo una elevata contribuzione fiscale, non riesce a mantenere i propri servizi, scelte che evidenziano le contraddizioni reiterate in cui cade costantemente l'amministrazione Mocio". E non è certo il solo mondo politico a prendere parte, con preoccupazione, alla "veglia funebre" di Ingegneria, un corso che è nato ed ha mosso i suoi primi passi con le aziende del territorio operanti nel settore tecnologico. "E' chiaro che con la chiusura del corso in Ingegneria la città si impoverisce - sentenzia Sergio Spadoni, presidente di Confindustria di Orvieto - ma ciò che rammarica ancor di più è il perfetto sodalizio tra il polo tecnologico e la facoltà, che si era venuto a creare nel corso degli anni, e che ora è destinato a spezzarsi perchè i bilanci comunali non ci permettono di sostenere i costi di gestione. A tutti piacciono le auto di lusso, ma se non te le puoi permettere devi rinunciarci, non possiamo vivere sopra le nostre aspettative". Appoggi all'amministrazione giungono invece dalla vice presidente della Provincia di Terni, Loriana Stella, secondo cui la scelta di Mocio, annunciata in conferenza stampa, dimostra onestà intellettuale: "E' inutile bluffare se ci sono delle difficoltà, vanno dette chiaramente e tempestivamente, come l'amministrazione comunale di Orvieto ha fatto". Intanto, sabato mattina, l'onorevole Trappolino incontrerà il primo cittadino per comprendere "le motivazioni di una scelta, che certamente il sindaco Mocio non ha preso alla leggera".

Pubblicato il: 04/07/2008

Torna alle notizie...