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Operaio muore precipitando dall'ultimo piano della torre del castello di Parrano

Il volo di 23 metri non ha lasciato per lui nessuna speranzaIl volo di 23 metri non ha lasciato per lui nessuna speranza a "Pacino", Massimo Neri, originario di Fabro ma da anni ormai trasferitosi a Magione dove viveva con la moglie il figlioletto di un anno e due mesi

foto di copertina

 

PARRANO - Ennesima tragedia sul lavoro, operaio 28enne muore precipitando dall'ultimo piano della torre del castello di Parrano. La notizia si è diffusa in un attimo tra i molti operai che lavorano al restauro del castello di Parrano, recentemente acquistato come i terreni circostanti da un imprenditore veneto. Al ritorno al lavoro dalla pausa pranzo un tonfo sordo e poi le urla, a colmare il borgo semideserto "E' caduto Pacino". Era soprannominato così Massimo Neri, originario di Fabro ma da anni ormai trasferitosi a Magione dove viveva con la moglie il figlioletto di un anno e due mesi. Il volo di 23 metri non ha lasciato per lui nessuna speranza, inutile l'intervento dell'ambulanza e del personale medico che ha potuto soltanto constatare il decesso. Restano ancora tutte da chiarire le circostanze che hanno portato alla sua morte. Perché Massimo si trovava sul tetto dell'edificio quando il lavoro di sua competenza, trattandosi di un dipendente di una azienda idraulica di Monteleone d'Orvieto, era il restauro dei bagni del terzo piano? E'stato un malore a determinare la perdita di equilibrio o è semplicemente scivolato? Proprio in queste ore i carabinieri della stazione di Fabro, guidati dal Maresciallo Giustiniani, stanno ascoltando i testimoni per tentare di dare risposte a questi quesiti. La più significativa delle testimonianze però arriverà soltanto nei prossimi giorni. Il collega che si trovava sul tetto al fianco di Massimo Neri, l'unico testimone degli ultimi momenti di vita del giovane e allontanatosi soltanto perché pregato di andare a prendere il metro, è stato infatti trasportato all'ospedale di Orvieto sotto shock e sarà ascoltato quanto prima. Gli inquirenti si dicono comunque certi nell'escludere ogni ipotesi che non sia la tragica fatalità, prima fra tutte quella del suicidio. Il corpo straziato del giovane operaio è stato anch'esso trasportato all'Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto dove rimarrà a disposizione della magistratura. Il sostituto procuratore della repubblica deciderà in giornata se far eseguire l'esame autoptico sul corpo del giovane. "Un ragazzo dolcissimo, conosciuto ed amato da tutti in paese". Lo descrive così il sindaco di Fabro Ancleto Carboni. "E' una tragedia che strazia tutto il paese, unito in questi momenti nel cordoglio della famiglia del ragazzo". L'ennesima "morte bianca" che lascia un bambino di appena 14 mesi senza un padre, rimasto a casa ad aspettare insieme alla mamma il suo papà. Ad attendere il ritorno da quel turno di lavoro che non arriverà mai.

Pubblicato il: 02/07/2008

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