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Sicurezza. Proposta di legge del centrosinistra in Regione

Iniziative finalizzate alla riduzione del disagio sociale e dell'emarginazione

Restituire un maggior senso di sicurezza ai cittadini umbri promuovendo iniziative finalizzate alla riduzione del
disagio sociale e dell'emarginazione. Sono questi i punti centrali contenuti nella proposta di legge con la quale la coalizione di centrosinistra in Consiglio regionale si fa promotrice di un "nuovo sistema integrato di politiche per la sicurezza, fondato sulla stretta collaborazione tra i diversi livelli istituzionali e le forze dell'ordine, ma anche sul coinvolgimento delle parti sociali, del mondo del volontariato e dell'associazionismo". Cardine della nuova normativa saranno i "Patti integrati per la sicurezza urbana", dove la Regione,
ponendosi in stretta relazione con le legislazioni nazionali in materia di contrasto e di riduzione delle cause di disagio sociale, avrà funzioni di indirizzo e coordinamento sugli interventi promossi nei comuni dell'Umbria.
L'obiettivo del centrosinistra è diffondere il modello di "sicurezza partecipata", dando vita ad un sistema d'integrazione tra politiche sociali, azioni di natura preventiva, pratiche di conciliazione e di mediazione dei conflitti ed interventi specifici mirati al miglioramento
delle condizioni di sicurezza urbana. Per l'attuazione del Piano è previsto uno stanziamento di 500mila euro.
Nel testo si prevede inoltre un Osservatorio sui fenomeni criminosi e sulla percezione dell'insicurezza tra i cittadini, e un Fondo regionale per le vittime dei reati. Il nuovo testo di legge, che ha riunificato le diverse proposte provenienti dai diversi gruppi della maggioranza in Consiglio regionale, è stato promosso dal consigliere Fabrizio Bracco (Pd), di concerto con i consiglieri Ada Girolamini (Sdi) e Stefano Vinti (Prc), presentatori delle proposte di legge."Di fronte ad un tema così rilevante - commenta Fabrizio Bracco - il
centrosinistra, mentre il centrodestra manifestava la propria
indisponibilità a lavorare insieme intorno al tema della sicurezza, ha deciso di proceder in modo unitario, mostrando di saper rinsaldare la propria compattezza. E' emersa una normativa innovativa ed efficace - conclude - che fa della 'sicurezza partecipata' un modello in grado di coniugare in maniera proficua la necessità di contrasto con quella, non
meno importante, di prevenzione dei reati". Per Roberto Carpinelli, consigliere Pdci la proposta di legge "è la riprova che la tematica della sicurezza si può affrontare partendo da un punto di vista diverso da quello della destra. Infatti, laddove la destra tenta di risolvere l'emergenza sicurezza militarizzando le strade, il centrosinistra umbro crede che l'unica maniera per migliorare la qualità di vita nei centri urbani sia quella di ridurre il disagio sociale, promuovendo una stretta collaborazione tra forze dell'ordine e mondo sociale. Siamo infatti convinti che solo con un sistema di questo tipo si potrà ridare fiducia alla gente e garantire la sicurezza nei nostri territori".
Pavilio Lupini, consigliere Prc:  "Dalla nostra idea di 'sicurezza
democratica', che ha dato impulso alla discussione rispetto a questo bene comune e primario del cittadino, si è giunti al modello di 'sicurezza partecipata', attraverso un processo politico unitario dellamaggioranza.
La sintesi raggiunta raccoglie positivamente molte nostre indicazioni che muovono da un approccio complessivo ed integrato al problema, che non sottovaluta gli aspetti sociali."
"Il nostro disegno di legge - è il parere di Oliviero Dottorini,
capogruppo dei Verdi e Civici - ha il pregio di affrontare il problema sicurezza in modo complessivo, evitando interventi di natura
propagandistica e garantendo invece l'integrazione tra le politiche di lotta alla criminalità e quelle per l'inclusione sociale che tendono a rimuovere le cause dei reati. Un ulteriore punto di forza - aggiunge - è rappresentato dal coinvolgimento di tutti i soggetti, istituzionali e della società civile, che possono contribuire ad un approccio integrato al problema della sicurezza. In un periodo in cui si sente parlare solo di
giustizia 'fai da te', di schedature e metodi polizieschi, è una scelta che dà il segno di un centrosinistra unito e capace di una visione molto avanzata".
Ada Girolamini, capogruppo dello Sdi: "La domanda di sicurezza risponde ad una fondamentale esigenza dei cittadini, soprattutto dei più deboli. La proposta di legge affronta in maniera integrata la questione: dalla prevenzione ai Patti. Occorrono risposte chiare, decise e partecipate,
secondo i Socialisti, da tutte le componenti la società regionale"

Pubblicato il: 08/07/2008

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