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Enovitis in campo

Si svolgerà a Montecchio, presso la Falesco, in due giornate. Venerdì 27 giugno dalle ore 9,00 alle ore 18,00 e sabato 28 giugno dalle ore 9,00 alle ore 15,00

Enovitis in campo, manifestazione nata nel 1998 come naturale completamento di Enovitis - Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura e l'Olivicoltura, svoltosi per la prima volta nel novembre 1997 nei padiglioni di Fiera Milano accanto all'ormai tradizionale Simei - Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento, costituisce oggi un punto di incontro fondamentale per tutto il comparto della meccanica agricola specializzata nella produzione di macchine e attrezzature dedicate al vigneto.

Le prove di macchine in vigneto, di volta in volta ospitate da una differente azienda vitivinicola, si sono svolte negli anni scorsi in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Piemonte.

Accanto alle prove nei filari delle singole macchine saranno in esposizione anche prodotti e materiali per il vigneto (pali, fili, concimi, prodotti fitosanitari, ecc.)

Questa edizione, che festeggia i primi dieci anni della manifestazione e registra la crescita continua nel numero di aziende partecipanti e di visitatori, arriva in Umbria e a fare gli onori di casa sarà l'azienda vitivinicola Falesco di Montecchio (Terni).

I numeri raggiunti, testimoni di quanto il settore senta la necessità di conoscere quanto di meglio offre la meccanica per la corretta ed economica gestione della vigna, sono assai lusinghieri: 90 aziende partecipanti e oltre 6.000 visitatori attesi, costituiscono credenziali di tutto rispetto per una manifestazione in campo.

Quest'anno, per la prima volta, in considerazione dell'accresciuta affluenza di viticoltori nelle passate edizioni, Enovitis in campo si svolgerà in due giornate (venerdì 27 giugno 2008 dalle ore 9,00 alle ore 18,00 e sabato 28 giugno 2008 dalle ore 9,00 alle ore 15,00) con la possibilità, per le aziende espositrici, di dedicare più tempo all'approfondimento delle richieste dei visitatori professionali.

Una ulteriore novità di questa edizione è costituita da una qualificata presenza di una decina di aziende espositrici che presentano anche macchine e attrezzature per la coltivazione dell'ulivo, offrendo così la possibilità alle aziende agricole dell'Italia centrale di soddisfare le esigenze di meccanizzazione delle due principali colture che molto spesso convivono, costituendo la principale fonte di reddito aziendale.

La manifestazione si svolge in collaborazione con l'Arusia (Agenzia regionale umbra per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura), che esercita attività di intervento nel settore primario, finalizzate allo sviluppo ed alla continua evoluzione tecnologica e produttiva dello stesso, con specifiche iniziative tese alla divulgazione delle conoscenze tecniche in agricoltura per favorire la crescita tecnologica degli operatori  anche attraverso dimostrazioni pratiche in campo.

L'azienda Falesco, nata nel Lazio, si estende infatti anche in Umbria, nel comune appunto di Montecchio, nell'area a sud-ovest che si trova in prossimità del confine laziale. I vigneti si estendono su tutta l'area che va dal Lago di Bolsena sino alle colline che circondano Orvieto.

Fondata nel 1979 a Montefiascone (Viterbo) dai fratelli Riccardo e Renzo Cotarella, entrambi enologi e profondamente radicati in questa terra, a cavallo del confine tra Lazio e Umbria, Falesco è una storia di cultura, innovazione e ricerca, che senza la passione del padre, Domenico Cotarella, non avrebbe potuto esistere. "Falesco - spiega Riccardo Cotarella - è fin dal principio un'azienda dove si fonda la tradizione con la sperimentazione, la cultura del vino con l'innovazione scientifica e tecnologica".

 

Uno dei primi obiettivi aziendali fu quello di lavorare per recuperare gli antichi vitigni della zona. Il territorio, infatti, aveva goduto nei secoli di una fama che gli derivava dalle produzioni di vini straordinari, esclusivi delle mense papali e dell'antica nobiltà ma, da innumerevoli decenni, versava in una preoccupante situazione di abbandono.

 

Iniziarono così lunghi anni di ricerche e di selezioni con lo scopo di isolare antichi cloni, ormai considerati estinti, e delicate microvarietà di ineguagliabile valore aromatico e organolettico che, nei vigneti specializzati degli anni Sessanta, erano quasi del tutto scomparse. Accanto a questa operazione di recupero, si cercò di identificare le aree viticole dove l'esposizione e la particolarità dei terreni potessero garantire vini di altissima qualità.

 

Qui erano sopravvissute le più antiche e rare varietà locali a bacca bianca, tra cui il Roscetto che, come da studi sul Dna effettuati dal professor Attilio Scienza, deriva dalla famiglia delle uve Greco.

 

Contemporaneamente fu realizzata una nuova cantina dove l'impiego delle moderne tecnologie per la fermentazione permetteva di esaltare il patrimonio aromatico e gustativo delle uve locali.

 

Solo 10 anni dopo, con il 1989, iniziò la produzione dell'Est! Est!! Est!!! di Montefiascone Poggio dei Gelsi che, in pochi anni, è riuscito a ridare lustro a un territorio e a un vino che era stato ingiustamente dimenticato.

 

Nel 1995 fu acquistata l'azienda agricola Marciliano, in Umbria, 300 ettari, di cui oggi 180 vitati, situati sulla stupenda collina a sud di Orvieto nei comuni di Montecchio e Baschi, la sede per questa edizione di Enovitis in campo.

Da questi vigneti provengono le uve Merlot, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Sangiovese destinate alla produzione del Marciliano, del Vitiano e del Merlot dell'Umbria.

 

"A ogni terreno viene dedicato un progetto vitivinicolo determinato - spiega Riccardo Cotarella - questo è l'assioma che regola l'attività di Falesco in vigneto e in cantina". La viticoltura di Falesco cambia a seconda degli obiettivi enologici per cui un vigneto viene impostato. I vigneti sono tutti pensati per una meccanizzazione estrema, con diverse forme di allevamento dal Guyot al cordone speronato e a soluzioni miste con fittezze di impianto che cambiano a seconda della cultivar, del terreno e dell'esposizione. La decisione se portare a termine una meccanizzazione integrale è presa secondo il cambiamento di diversi fattori che rendono ogni vendemmia unica nel suo genere e nel suo periodo.

Pubblicato il: 27/06/2008

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