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Omissione d'atti di ufficio, rinviati a giudizio i vertici della Asl

Sul banco degli imputati il prossimo 13 novembre l'ex direttore della Asl di Terni Lombardelli, il responsabile del distretto di Orvieto Romoli e quello del servizio di assistenza fisioterapica Marchino. L'indagine scaturita dalla denuncia di Coscioni

Cronaca

di Vincenzo Carducci

Il gip del tribunale di Orvieto, Silverio Tafuro, ha rinviato a giudizio questa mattina con l’accusa di omissione di atti di ufficio l’ormai ex direttore generale della Asl di Terni, Marco Aurelio Lombardelli (difeso dall'avvocato Manlio Morcella), il direttore del distretto sanitario di Orvieto, Remo Romoli (assistito dall'avvocato Vincenti), ed il responsabile del servizio di assistenza domiciliare fisioterapica della stessa azienda sanitaria, Giovannino Marchino (difeso dall'avvocato Francesco Venturi). La prima udienza del processo che si terrà di fronte al collegio del tribunale di Orvieto è stata fissata per il prossimo 13 novembre.

Il procedimento ha preso le mosse da una denuncia presentata nel gennaio 2002 dal ricercatore orvietano e presidente dei Radicali Italiani Luca Coscioni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, a seguito della reiterata interruzione del servizio di assistenza domiciliare dovuta ad una cronica insufficienza di personale. I dirigenti della ASL rinviati a giudizio, pur diffidati per iscritto da Coscioni affinché ponessero rimedio alle lacune assistenziali, non avrebbero tempestivamente provveduto a rispondere all’istanza.

Il presidente di Radicali Italiani si è oggi costituito parte civile, tramite il proprio legale di fiducia Giuseppe Rossodivita.

“I dirigenti della Asl – spiega il legale difensore del dottor Marchino, l’avvocato Francesco Venturi – hanno fatto tutto il possibile e risposto a tutte le sollecitazioni cercando, nonostante le difficoltà legate alle carenze di organico, di assicurare un trattamento di assistenza continuo a Coscioni”.

Pubblicato il: 07/07/2003

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