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Fisioterapia, un servizio a metà

Sospese da oltre un anno alcune prestazioni essenziali come laserterapia, ultrasuoni e viadinamic. I pazienti costretti a rivolgersi a strutture private che proliferano in tutto l'Orvietano

Società

Nel giugno dello scorso anno all'ospedale nuovo di Orvieto fu "azzoppato" il servizio di fisioterapia e furono sospese le prestazioni strumentali. Significa che da allora ultrasuoni, laserterapia, viadinamic ( è stata salvata la magnetoterapia), cure che servono per affrontare infiammazioni e altre malattie, non sono più praticate e che i pazienti devono rivolgersi a studi privati, che per fortuna assolvono con dignità professionale al compito e addirittura prolificano, sotto la spinta di una richiesta evidentemente abbondante.

 

Il fenomeno non è soltanto di Orvieto e riguarda tutta la ASL n°4, quindi anche Terni ed Amelia. La scelta penalizza gli utenti in modo più ampio di quanto sembri, perché è oggettivamente difficile, basta passarci, farsi fare un po' di terapia all'opedale ed un po' da un privato. Ne consegue che chi ha disponibilità economiche la fa totalmente nello studio privato, chi non può la fa soltanto in parte, con risultati di conseguenza parziali. I motivi della limitazione del servizio saranno certamente legittimi e legati a fattori economici di cui gli amministratori devono tenere conto, ma la decisione di limitare il servizio certo non lo è.

 

C'è perfino chi sostiene che uno dei motivi della scarsa redditività dei servizi strumentali sia imputabile al fatto che i fruitori, in gran parte anziani e malmessi, sono esenti da ticket. Sarebbe il colmo.

Pubblicato il: 02/07/2003

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