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Apertura del primo maggio, il sindaco pronto a rivedere l'accordo ma i sindacati non ci stanno

Le pressioni dei commercianti del centro storico che vogliono lavorare il primo maggio sta creando tensione tra i sindacati e l'Amministrazione che ieri, sotto l'incalzare anche del secondo sollecito delle associazioni, ha dato la propria disponibilità all'apertura straordinaria

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Apertura del primo maggio, il sindaco pronto a rivedere l'accordo ma i sindacati non ci stanno. Le pressioni dei commercianti del centro storico che vogliono lavorare il primo maggio sta creando tensione tra l'Amministrazione che ieri, sotto l'incalzare anche del secondo sollecito delle associazioni, ha dato la propria disponibilità (Mocio in realtà si era detto favorevole sin dall'inizio, "pur nel rispetto dei contratti") all'apertura straordinaria. "La concertazione però è obbligatoria per legge" aggiunge il sindaco, consapevole della contrarietà dei sindacati.

 

"Siamo rispettosi degli accordi firmati" è la risposta categorica della Cgil, tramite il segretario provinciale della Filcams, Paolo Del Caro e la segretaria della Camera del Lavoro di Orvieto, Rita Paggio. "E non si facciamo strumentalizzazioni, nel dire che vengono negati acqua e panino ai turisti, perché i bar e ristoranti sono aperti, come lo sono gli esercizi a vocazione turistica", aggiungono dalla Cgil. E poi "ci sono da tutelare i diritti di quei lavoratori che di diritti ne hanno già pochi", dice Del Caro, riferendosi soprattutto alle commesse.

 

Netta anche la posizione della Cisl. "In casi del genere siamo per l'apertura - dice il segretario Raffaele Trentini -. Ma che sia fatto bene o fatto male, c'è un accordo tra tutti. Non accetto di tornare indietro solo perché qualcuno che era a quel tavolo, che ha partecipato alla trattativa e che ha firmato l'accordo, ora si mette a protestare". 

 

Di segno diverso il parere deciso espresso ieri in Consiglio comunale da Donatella Belcapo (Pd). "Ora più che mai - ha detto Belcapo - è tempo di ascoltare chi opera direttamente e quotidianamente nel settore. Una maggiore promozione della città dipende dal grado di accoglienza e di servizi che la città stessa riesce a mettere a disposizione. E i commercianti, in quanto proletari del nuovo millennio - ha voluto dire Belcapo con un chiaro messaggio rivolto ai sindacati - vanno difesi e non ostacolati".

Pubblicato il: 29/04/2008

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