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'Sbarco' di clandestini sulla Baschi - Todi: trovati 33 curdi - afghani, ma sono ricercati altri 50

I profughi, tutti uomini (tra loro ci sono anche 5 minori sotto i 10 anni), viaggiavano stipati in un container a bordo di un tir che domenica notte - forse preavvertita la presenza di alcuni posti di blocco - li ha scaricati lungo la statale 448. Il precedente: curdi iracheni stipati nel cassone di un Iveco Daily

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Sbarco" di clandestini sulla Baschi - Todi: trovati trentatre curdi - afghani, ma sono ricercati altri cinquanta.  I profughi, tutti uomini (tra loro ci sono anche cinque minori sotto i dieci anni), viaggiavano stipati in un container a bordo di un tir che domenica notte - forse preavvertita la presenza di alcuni posti di blocco - li ha scaricati lungo la statale 448, nei pressi di Acqualoreto, nel territorio del Comune di Baschi.  

Sono stati alcuni automobilisti di passaggio a notare, intorno all'una di notte, la presenza, lungo la strada, dei gruppetti di persone che procedevano insolitamente a piedi.  Immediato l'intervento di polizia e carabinieri che hanno recuperato trentatre persone.  Mentre, per l'intera giornata di ieri, sono proseguite le ricerche lungo la direttrice del Tevere, per rintracciare eventuali altri fuggitivi.  Dalle poche dichiarazioni, fornite in lingua inglese da uno di essi, pare infatti che sul tir vi fossero almeno un'ottantina di persone.  

Immediate sono scattate anche le operazioni di assistenza.  Protezione civile, Croce Rossa e Caritas hanno prima allestito un punto di soccorso presso i locali della Cri nell'ex ospedale e poi, intorno alle 3, è stato disposto il trasferimento temporaneo dei profughi presso alcuni locali dell'ex caserma Piave.  Qui, piantonati dalle forze dell'ordine, gli uomini e i cinque bambini sono stati rifocillati e visitati dai medici della Asl che li hanno trovati in discrete condizioni fisiche.  Per l'intera giornata è proseguita l'attività di carabinieri e polizia per arrivare all'identificazione dei curdi, trovati tutti senza documenti.  Per i minori è stato disposto l'affido ad una comunità.  Mentre il resto dei clandestini è stato diviso tra diversi centri di accoglienza: Terni, Roma, Firenze e Bologna.  

Infruttuose invece, almeno per il momento, le ricerche effettuate lungo i dirupi delle gole del Forello, tra Baschi e Todi.  Gli inquirenti, comunque, proseguono le ricerche per rintracciare gli altri appartenenti al gruppo e per ricostruire le dinamiche che li hanno portati sul quel tratto di statale. 

Sono sempre più frequenti i ritrovamenti di cittadini asiatici lungo le strade.  In modo particolare il raccordo Terni - Orte, negli ultimi mesi, è stato "sbarco" di moltissimi clandestini abbandonati solitamente da mezzi pesanti.  I viaggi iniziano spesso dall'Afghanistan, pagando dieci - tredicimila euro a degli sconosciuti, appartenenti a grosse organizzazioni internazionali, che organizzano il viaggio fino in Grecia.  E da lì poi, tramite autoarticolati che s'imbarcano per Ancona, si prosegue il viaggio, nascosti tra la merce, nei container.  Gli inquirenti, sulla base delle indagini legate agli episodi più recenti, sospettano l'esistenza di un'organizzazione criminale specializzata pakistana che si occupa del trasporto di immigrati clandestini asiatici, con possibili punti di riferimento nella zona al confine tra Umbria e Lazio.

Pubblicato il: 22/04/2008

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