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Il carabiniere accusato di violenza sessuale da alcune prostitute è stato condannato in primo grado

Tre anni e quattro mesi e cinque anni di allontanamento dai pubblici uffici. L'uomo, indicato per lo stesso reato da tre lucciole, è stato riconosciuto colpevole soltanto per uno dei casi sui quali la procura ha condotto le indagini

ORVIETO - Tre anni e quattro mesi e cinque anni di allontanamento dai pubblici uffici. Con questa sentenza, ieri mattina, il carabiniere accusato di violenza sessuale da alcune prostitute è stato condannato in primo grado dai giudici del collegio del tribunale di Orvieto. L'uomo, indicato per lo stesso reato da tre lucciole, è stato riconosciuto colpevole soltanto per uno dei casi sui quali la procura ha condotto le indagini. Lo stesso pm Flaminio Monteleone, per il militare, aveva chiesto in aula l'assoluzione. Ma il collegio - presieduto dal giudice Edoardo Cofano - ha ritenuto che per almeno uno degli episodi, contenuto negli atti, non vi fossero dubbi. La vicenda era venuta alla ribalta delle cronache nel 2006, dopo che alcune confessioni di quella che era ritenuta la testimone oculare del delitto Mencarelli fecero aprire le indagini. La donna aveva raccontato ai militari che la interrogavano sul delitto, di un carabiniere che, diversi mesi prima, aveva approfittato di lei. Da lì le indagini che portarono sott'inchiesta il militare all'epoca dei fatti in servizio nell'Orvietano. Le indagini, affidate dalla procura agli stessi carabinieri, si mossero, a quel punto, nell'ambiente delle lucciole, dove emersero anche gli altri due presunti episodi di violenza. Durante il processo ne è rimasto in piedi soltanto uno che sarebbe stato commesso ai danni di una prostituta dell'Est Europeo. Cruciali sono stati i riscontri fotografici che hanno portato all'identificazione dell'uomo. E proprio su questi il collegio, su eccezione della difesa, ha voluto approfondimenti nell'udienza conclusiva di ieri, in cui sono stati sentiti il tenente e il maresciallo dei carabinieri della compagnai di Orvieto che redassero i verbali. La difesa del militare, sostenuta dal legale orvietano Giuseppe Mariani, si dice sin d'ora convinta di dover impugnare la sentenza. "L'Appello ci darà senz'altro ragione - ha dichiarato l'avvocato Mariani all'uscita dall'aula - abbiamo argomenti tecnicamente insuperabili". L'avvocato aveva contestato in aula la legittimità di ascoltare i carabinieri, in sede di processo, sul contenuto dei verbali che avevano essi stessi redatto. Le ragioni che hanno condotto i giudici alla sentenza di condanna saranno comunque più ampiamente argomentate con le motivazioni che saranno depositate tra novanta giorni.

Pubblicato il: 18/04/2008

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