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Moria di pesci a Corbara

E' atteso per stamani un sopralluogo di Provincia ed Endesa. Quintali di pesce sono morti tra il Tevere e il lago, nei pressi di Acqualoreto 

ORVIETO - Strage di Corbara, è atteso per stamani un sopralluogo di Provincia ed Endesa sul luogo del disastro in vista dell'intervento che dovrebbe scongiurare il ripetersi di episodi come quelli che, in questi giorni, hanno ucciso centinaia di quintali di pesce, tra il Tevere e il lago, nei pressi di Acqualoreto.  

Secondo i dati in mano alla polizia locale, intanto, si ridimensionerebbe il bilancio della moria.  I nuovi dati parlano di 270 quintali di pesce vivo recuperato che sarebbe stato di nuovo gettato nel Tevere.  Si tratterebbe per la stragrande maggioranza di carassi (circa 240 quintali) e solo in parte di carpe (30 quintali).  

Quest'ultimo esemplare non sarebbe morto in quantità apprezzabili, secondo la polizia. Mentre sarebbe andata peggio alla specie infestante dei carassi, appunto, le cui operazioni di recupero stanno ancora proseguendo, a cura della cooperativa Primo Maggio.  Lo smaltimento delle carcasse è stato affidato, invece, ad EcoTuscia.

In sostanza, secondo le stime più tranquillizzanti della polizia, non sarebbero morti più di 150 quintali di pesce.  Le stime ufficiali sono attese, tuttavia, a giorni.  Il tragico episodio si era ripetuto nel 2005.  Allora morirono asfissiati 900 quintali di animali acquatici.  Si trattava, come oggi, del periodo di frega in cui i pesci, depositando le uova a filo d'erba, sono più esposti a pericoli nel caso di abbassamento delle acque. Variazione questa legata sia alla stagione che all'attività per la produzione di energia elettrica della società Endesa che gestisce la diga.

Pubblicato il: 09/04/2008

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