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Nuove aziende per realizzare a Bardano un distretto del tessile

E' con questa prospettiva, a poco meno da un anno dall'insediamento, che ieri ha voluto presentarsi ufficialmente alla città Sphera, l'industria tessile aperta ad Orvieto

foto di copertina

ORVIETO - Sessanta operaie specializzate per una produzione capispalla di altissima gamma, il lancio, prossimamente, di un marchio ancorato al territorio e l'ambizione di attrarre nuove aziende per realizzare a Bardano un distretto del tessile, in un'ottica di filiera. E' così che, a poco meno da un anno dall'insediamento, ieri ha voluto presentarsi ufficialmente alla città Sphera, l'industria tessile aperta ad Orvieto, nel maggio dello scorso anno, dall'imprenditore perugino, Edmondo Fanini.

Specialista dei capi in pelle, Fanini è arrivato sulla Rupe come potenziale 'salvatore' della ex Mco, poi, scartata l'ipotesi, ha deciso di rimanere per aprire ex novo un'azienda che adesso è partecipata anche per il 30% da Gepafin.  Sphera, come Grinta dell'imprenditore Calugi che alle fine ha rilevato la ex Mco, produce capispalla.  Si tratta di capi su misura ad alto livello e confezioni di altissima gamma (giacche e cappotti) per marche come Armani, Brioni, Le Billionaire, Fendi, Trussardi, Ferrè, Aquascutun. "Prodotti al di sopra" dice Fanini che non si riferisce al prezzo (pure ragguardevole, la prima linea di Armani va dai 5mila euro in su, ndr) bensì alla ricerca ossessiva del prodotto artigianale di qualità.  Sphera ha investito un milione e mezzo di euro.  

"La produzione di qualità - ha detto Fanini - è resa possibile anche dalla presenza sul posto di manodopera specializzata e di una cultura locale verso questo settore che rende possibile investimenti nella formazione di nuova e giovane occupazione".  Le 60 operaie impiegate nello stabilimento, infatti, derivano, per la maggior parte, dall'esperienza della ex Mco e ci sono in più 15 giovani apprendiste.  Ma il sogno di Fanini - 'benedetto' ieri anche dalla presenza del consorzio Crescendo, di Gepafin, Sviluppumbria e Confindustria (rappresentata da Mauro Meucci e dalla responsabile del tessile in persona, Paola Cardinalini) - va ben oltre. 

L'imprenditore perugino fa sapere infatti che sta cercando contatti per far crescere ad Orvieto la filiera del tessile e poter magari mettere insieme, un giorno, uno show room 'total look' del 'fatto in Umbria', come dice con una punta di sano sciovinismo.  In programma c'è anche il lancio "nei prossimi mesi" di un marchio per i capi su misura.  Ma su questo, Fanini mantiene un più stretto riserbo.

Di rito i ringraziamenti. Alla manodopera in primis, ma anche "agli strumenti che il territorio - dice Fanini - ha saputo mettere a disposizione a tutti i livelli: Regione, Provincia, Comune, Sviluppumbria e sindacati. L'attenzione delle istituzioni - dice ancora - si è concretizzata sia con la messa a disposizione del Crescendo degli spazi necessari a condizioni molto vantaggiose e che permettono alla Sphera di programmare la propria crescita, sia con l'intervento di Gepafin che, oltre a favorire l'accesso al credito bancario con il rilascio di importanti garanzie, ha assunto una partecipazione del 30% al capitale sociale e finanziato direttamente l'iniziativa". 

Pubblicato il: 09/04/2008

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