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Barberani. Orvieto città turistica la ribasso

Ecco perché le nostre attività non stanno in piedi ed hanno bisogno di una rapida inversione di tendenza della politica turistica. Ma in Comune si studiano soluzione nuove per definire l'immagine della città

ORVIETO - "La nostra città è, per sua natura e fortuna, vocata al il turismo di qualità e con alta capacità di spesa, ed ha un tessuto commerciale d'eccellenza, mortificato però da una domanda scadente che guarda soltanto al prezzo basso". Così Antonio Barberani (Pdl) risponde alle guide turistiche che indicavano i prezzi alti dei monumenti e non solo come una delle principali ragioni per cui è difficile trattenere (se non far arrivare) le comitive sulla Rupe. "Che Orvieto sia una città cara è una baggianata", vuol dire Barberani che ricorda che "è la domanda che fa l'offerta. E' il tipo di domanda che abbiamo incoraggiato - insiste - a pretendere prezzi sempre più bassi ed un'offerta commerciale ancora più scadente". "Allo scopo di favorire le strutture ricettive di regime - va all'attacco Barberani - Orvieto è andata in controtendenza rispetto alle principali città d'arte dell'Italia centrale. Ecco perché le nostre attività non stanno in piedi ed hanno bisogno di una rapida inversione di tendenza della politica turistica, così da valorizzare il loro impegno e la loro professionalità. Bisogna imparare ad essere più bravi, non adeguarsi alla mediocrità". Il Comune, invece, dal canto suo, evita ogni commento, nei giorni in cui, sembra, si stia chiudendo il progetto di sistemazione museale della città o almeno di una parte di essa. Il sindaco stesso, durante l'ultima conferenza stampa sul bilancio, aveva utilizzato toni ottimistici per dire che sull'argomento ci sarebbero state novità interessanti a breve. "Ci sono tutte le condizioni per arrivare all'accordo" aveva detto il sindaco. La nuova sistemazione dovrà trovare soluzioni principalmente per la destinazione del museo Emilio Greco e di palazzo Crispo, sede della Finanza.

Pubblicato il: 04/04/2008

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