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Comitive in calo: Orvieto è una città troppo cara

A dirlo è una voce autorevole, quella delle guide turistiche che giornalmente vivono gomito a gomito con i turisti, ne conoscono esigenze, preferenze e disponibilità

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Comitive in calo: Orvieto è una città troppo cara. A dirlo è una voce autorevole, quella delle guide turistiche che giornalmente vivono gomito a gomito con i turisti, ne conoscono esigenze, preferenze e disponibilità.

"Dalla fine dell'anno ad oggi, la percezione dell'andamento dei flussi è in calo rispetto allo scorso anno - fa i conti una guida orvietana di lungo corso - nel mese di marzo praticamente non ho lavorato e per aprile ho prenotazioni soltanto per due giorni a settimana, nulla ancora per maggio e molti i gruppi annullati".

Il problema principale, secondo una visione piuttosto condivisa all'interno della categoria, sono i prezzi. "Non si parla solo di caffè, alberghi o ristoranti - dicono - il punto è che ad Orvieto si paga davvero tutto. In sostanza, rispetto ad altre località umbre - fanno notare alcune guide - è difficile trattenere un gruppo in città, senza dover pagare ingressi". Il che fa lievitare notevolmente i prezzi dei pacchetti.

Questo senza voler entrare nel merito del prezzo dei biglietti per musei e monumenti, alcuni, come quelli del pozzo di San Patrizio, giudicati oggettivamente troppo alti. Allora che fare? "Ci sarebbe bisogno di azioni mirate - è la risposta - perché se è vero che Orvieto punta al turismo culturale è anche vero che non può e non deve rifiutare tutto il resto".

Insomma, l'esigenza avvertita è quella di politiche sul turismo che rendano accessibile a tutti l'offerta. "Sarebbe utile un confronto tra tutti gli operatori che includa anche chi, come noi, a contatto con il turista ci sta giornalmente" dice una guida. "E' stato sollecitato in passato, ma non c'è mai stato". "I primi conti - precisa infine una ragazza - si fanno comunque a giugno: i primi mesi dell'anno sono sempre deprimenti. E quest'anno incide molto anche il calo degli americani per i quali venire in Italia costa praticamente il doppio".

Pubblicato il: 03/04/2008

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