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Più che raddoppiati tra il 2006 e il 2007 i soldi falsi spacciati nell'Orvietano

E' quanto emerge dall'analisi dei sequestri effettuati negli ultimi due anni dalla tenenza della guardia di finanza di Orvieto. Le cose non stanno andando meglio nel 2008

di Stefania Tomba

ORVIETO - Più che raddoppiati tra il 2006 e il 2007 i soldi falsi spacciati nell'Orvietano: vittime preferite benzinai ed autogrill, ma a cascarci sono anche i singoli negozi. E' quanto emerge dall'analisi dei sequestri effettuati negli ultimi due anni dalla tenenza della guardia di finanza di Orvieto. Le cose non stanno andando meglio nel 2008, dove nei primi tre mesi dell'anno le fiamme gialle hanno già realizzato la metà dei sequestri fatti in tutto il 2006.

Ma andiamo per ordine. Due anni fa erano stati tolti dalla circolazione 870 euro: tagli da 20 in prevalenza (13 banconote) e da 50 (6 banconote), con solo 3 bigliettoni da 100 euro e uno da 10. Lo scorso anno il dato è più che raddoppiato, con 1760 euro di soldi falsi messi sotto sequestro: 14 le banconote da 100 euro e 6 quelle da 50, mentre sono andate completamente scomparendo quelle 10, la cui falsificazione rappresenta, a parità di rischio, un business certamente meno lucroso.

Chi riconosce i soldi falsi in flagranza è davvero una percentuale minima di persone. Come il casellante dell'A1 (svincolo di Orvieto) che, nel 2006, si accorse all'istante di una banconota da 20 euro con cui un orvietano provò a pagare il pedaggio. L'uomo venne fermato immediatamente dalla finanza, ma risultò essere stato 'solato' a sua volta. Ed è effettivamente la fine che fanno la stragrande maggioranza di quanti ricevono soldi falsi. E questo senza contare che, il più delle volte, la vicenda si risolve con una denuncia contro ignoti.

I primi a cui vengono rifilati soldi contraffatti, stando alle statistiche della tenenza orvietana, sembra siano i benzinai (la vicenda dell'agente fotografico Fabrizio Corona docet). Il triste primato se lo giocano con le casse dell'autogrill di Fabro dove passano quotidianamente migliaia di persone. Anche se non sono mancati singoli episodi in cui a restare fregati sono stati alcuni negozianti del centro storico. "Sebbene il fenomeno non assuma rilevanza di vera e propria emergenza - commenta il comandante delle fiamme gialle di Orvieto, il tenente Renato Nava - occorre fare attenzione: applicando qualche piccolo accorgimento non è impossibile rendersi conto che si sta per essere ingannati".

Come riconoscere dunque i soldi falsi? Sulle banconote da 50, ad esempio, bisogna toccare gli elementi in "rilievo": speciali processi di stampa conferiscono alle banconote un effetto unico. O ancora sui tagli da 100 si può guardare la banconota in controluce: saranno così visibili la filigrana, il filo di sicurezza e il registro di stampa "recto-verso". Le tre caratteristiche sono riscontrabili su entrambi i lati del biglietto autentico. Una tecnica infondibile consiste poi nel guardare in controluce la cifra stampata a colori per metà, nella parte in alto a sinistra del biglietto. L'altra metà, stampata a colori sulla parte opposta del biglietto, dovrà essere visibile in trasparenza e non a colori come invece accade nei biglietti fasulli.

Pubblicato il: 02/04/2008

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