Marco Guerin. Intrecci e sovrapposizioni
Dal 5 al 29 aprile al Palzzo dei Sette
MARCO QUERIN
Intrecci e sovrapposizioni
Artista: Marco Querin
Titolo della mostra: Intrecci e sovrapposizioni
Curatore: Giorgio Bonomi
Sede della mostra: Palazzo dei Sette, Orvieto (TR), Corso Cavour 87,
info@acaservices.it tel.0763.316383
Periodo: 05 - 29 Aprile 2008 da martedì a domenica
Orari: 10-13 / 16-19 Ingresso libero
Inaugurazione: Sabato 5 Aprile, ore 18:00
Ufficio Stampa: ACAS Eventi , Orvieto
Collaborazione: Galleria J & G Art di Milano
Catalogo: a cura di J&G Art Milano
Nelle affascinanti sale del Palazzo dei Sette di Orvieto, sede da anni di mostre prestigiose, personali e collettive, vengono esposte numerose opere recenti, tutte eseguite con la particolare tecnica, propria dell'artista, che consiste nel costruire immagini astratte - Querin, infatti, si inserisce nel grande filone dell'arte astratta contemporanea - con fili di lana, cotone, metallo, elastici, intrecciati e sovrapposti. I quadri possono essere monocromi o di colori multipli e variegati.
Marco Querin è un giovane artista "scoperto" dal giovane gallerista milanese Jerome Zodo e seguito criticamente da Giorgio Bonomi, noto critico d'arte che da anni studia con particolare attenzione la pittura aniconica.
Querin, milanese di nascita e formatosi negli Stati Uniti, è in arte un autodidatta con delle ottime qualità innate e spontanee.
Come molti protagonisti dell'arte contemporanea che mettono da parte colori e pennelli e usano materiali altri, il nostro si serve di "fili", soprattutto di lana, ma anche di cotone, di seta, di metallo, di elastici. Il filo è tirato, di preferenza, nelle due direzioni ortogonali, verticale ed orizzontale, ma anche in diagonale e in linea curva, a creare "figure" astratte suggestive, sia per i colori molteplici e severamente gioiosi sia per le monocromie delicate e silenziose.
Certamente Querin continua quel lungo percorso iniziato con le "compenetrazioni iridescenti" di Balla, con i "monocromi" di Malevič e le "composizioni" di Mondrian, e continuato con i "reticoli" di Dorazio e le astrazioni di molti altri: la novità, la "cifra" personale dell'artista milanese è proprio nell'uso di questo materiale che risulta nuovo ed originale nei territori dell'arte.
Sebbene le sue opere siano raffinate ed eleganti, nulla concedono alla "leziosità", non a caso Querin
lascia bene in vista i chiodi, sui lati del telaio, che servono a tenere in tensione i fili, rendendo
ancora più complessa la costruzione.
Come Mondrian, con pochi colori e poche figure, riuscì a creare moltissime opere sempre differenti, così Querin, con i suoi mezzi tecnici "limitati", riesce sempre a creare, nuovi segni, nuove composizioni, nuove immagini, a testimonianza delle possibilità infinite dell'astrattismo geometrico.
Nell'occasione viene edito un catalogo con una ricca documentazione a colori delle opere dell'artista, un testo critico di Giorgio Bonomi e un'intervista all'artista di Cristina Marinelli.
BIOGRAFIA
Marco Querin nasce a Milano, dove attualmente vive e lavora, nel
Rientra a Milano, dopo sette anni, e comincia a lavorare con i materiali suoi propri (fili e colori, elastici, lane, sete, fili di metallo).Lavora con
Ha partecipato alla mostra, curata da Giorgio Bonomi Cristalli di Rocca. Giovani artisti a Rocca Grimalda, Rocca Grimalda (AL), agosto - settembre
Nel mese di maggio esporrà, a Firenze alla galleria VARART e a Milano presso la galleria J & G Art, e dopo l'estate in altre gallerie, in una mostra Un astrattismo nuovo, alla quale è stato invitato da Giorgio Bonomi che sta unendo un gruppo di giovani artisti astratti, eredi dell'astrattismo classico, ma rivissuto con poetiche e tecniche assai differenti.
Pubblicato il: 31/03/2008