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Mancano le autorizzazioni, chiude l' 'autogrill' Fabro ovest

La struttura non dispone della certificazione per l'agibilità. Il problema di natura urbanistica risalirebbe, a detta degli uffici comunali, ad una decina di anni fa. Per la vita economica del paese dell'Alto Orvietano è un colpo durissimo

di Stefania Tomba

FABRO - Mancano le autorizzazioni, chiude l' 'autogrill' Fabro ovest. La tegola che da giorni sta tenendo col fiato sospeso i ventotto dipendenti del ristorante 'Squarcia srl' è caduta ieri pomeriggio, con il Comune che ha notificato la diffida alla chiusura della struttura, che - amara, quanto assurda, 'sorpresa' - non dispone della certificazione per l'agibilità.

Il problema di natura urbanistica risalirebbe, a detta degli uffici comunali, ad una decina di anni fa, quanto Agip, allora proprietaria dell'area, effettuò dei lavori di ampliamento dell''autogrill'. Per quei lavori, però, la necessaria certificazione che dimostra che la struttura è idonea ad accogliere le persone, rispettando tutti i dettami di legge per la sicurezza, sembra che non sia mai stata richiesta. Questo almeno è quello che risulta agli uffici urbanistici del Comune.

Dunque la faccenda è ormai di vecchia data. Eppure sarebbe emersa soltanto ultimamente, complice un contenzioso legale che si è innestato su un passaggio di gestione in corso tra la società attuale, la Squarcia srl, e la Fini Grill che dovrebbe subentrare.

Per la vita economica del paese dell'Alto Orvietano è un colpo durissimo. Nella struttura, tra lavoratori dipendenti e part time, lavorano ben ventotto persone, tutte della zona. La chiusura della ristorante, sebbene temporanea, mette altrettante famiglie in una condizione di totale incertezza. "E' una vicenda drammatica per Fabro - dice il sindaco del paese, Anacleto Carboni - il Comune si è trovato a doverla gestire suo malgrado, nei modi previsti della legge. Speriamo soltanto di velocizzare i tempi delle pratiche ed arrivare quanto prima ad una soluzione positiva sia per i lavoratori che per l'utenza". Il ristornate infatti dovrà restare temporaneamente chiuso fintanto che non avrà ottenuto la certificazione. E il fatto che sia in atto un contenzioso legale non accorcia certo i tempi. I sindacati si sono già attivati tramite un confronto con i lavoratori.

Pubblicato il: 22/03/2008

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