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Centrale a biomasse. Nessun accordo senza prima chiarezza e partecipazione

E' così che le associazioni ambientaliste hanno dichiarato guerra alla centrale a biomasse contenuta nell'accordo Sao - Comune e stanno chiedendo di bloccare la pratica che oggi dovrebbe andare in Consiglio comunale

ORVIETO - Nessun accordo senza prima chiarezza e partecipazione. E' così che le associazioni ambientaliste hanno dichiarato guerra alla centrale a biomasse contenuta nell'accordo Sao - Comune e stanno chiedendo di bloccare la pratica che oggi dovrebbe andare in Consiglio. "Con quali biomasse intendono far funzionare la centrale e dove sono tutti i terreni incolti che possono produrre quantità di biomasse pari a 80.000 tonnellate annue (nel caso di una centrale a 8 megawatt, ndr)?".

E ancora "dove si intende costruire un tale impianto" e "quali saranno i benefici reali per la comunità di questo progetto?". Sono alcuni degli interrogativi, preliminari all'approvazione dell'accordo, che pongono Cittadinanza Attiva, Ars, Cnp, Amici della Terra, Wwf, Il Ginepro.

Il timore delle associazioni è anche che la questione sfugga di mano al Comune. "L'impianto Terni Ena, con una semplice delibera dirigenziale - fanno notare le associazioni - ora brucia rifiuti anziché biomasse vegetali". "Vorremmo capire se sono stati fatti studi di settore e se sì da chi - aggiunge Ciro Zeno dell'Ars - rispetto l'impatto ambientale, salute, e capacità territoriale di ospitare un tale impianto".

Scettico e preoccupato è anche l'ambientalista Gianni Cardinali, che aggiunge anche una sua analisi. "Personalmente - dice - sono convinto che Acea propone la "centralina" per produrre chilowatt che lo Stato ripaga profumatamente con le nostre bollette. Il famoso e decantato termovalorizzatore di Brescia nel 2004 ha trattato 700mila tonnellate di cdr (combustibile da rifiuti), per legge assimilabile alle biomasse, quindi con la possibilità di accedere ai soldi del Cip 6 (i soldi che dal '92 paghiamo sulla bolletta dell'Enel per le energie alternative), guadagnando 69 milioni di euro provenienti dalle bollette Enel di tutti noi". Il Comune, tramite il sindaco, dal canto suo, parla di allarmismi e di massima trasparenza nelle modalità con cui eventualmente si arriverà a realizzare l'impianto. (S.T.)

Pubblicato il: 20/03/2008

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