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Torna' potabile l'acqua nelle frazioni

La normativa nazionale alza a quaranta microgrammi per litro i parametri di arsenico. Il sindaco di Orvieto, in questi giorni, ha revocato l'ordinanza dello scorso 15 gennaio

ORVIETO - La normativa nazionale alza a quaranta microgrammi per litro i parametri di arsenico, 'torna' potabile l'acqua nelle frazioni. E' così che il sindaco di Orvieto, in questi giorni, ha revocato l'ordinanza dello scorso 15 gennaio che faceva divieto di bere l'acqua nelle frazioni di Biagio, case sparse di Torre San Severo, Buon Respiro, Buon Viaggio, Villanova, case sparse di Sugano, San Quirico e Rocca Ripesena. In queste frazioni, all'inizio dell'anno, era stata riscontrata una concentrazione tra undici e dodici microgrammi per litro di arsenico, contro i dieci allora consentiti . Ma ora, con la normativa nazionale che ha innalzato a quaranta le concentrazioni limite, il problema pare essere archiviato. Il Comune revoca l'ordinanza e certifica che "allo stato attuale, (a seguito nell'intervento normativo che ha innalzato il limite di tollerabilità dell'arsenico, ndr), le acque risultano rientranti entro i valori massimi ammissibili di quaranta microgrammi per litro per i comuni di Orvieto, Castel Viscardo e Castel Giorgio". Le polemiche però sembrano ancora una volta dietro l'angolo. Se la l'ordinanza sindacale di gennaio fece molto parlare, perché, secondo molti cittadini della zona, non era stata sufficientemente pubblicizzata, questa di adesso potrebbe andare incontro ad un simile destino. La situazione, infatti, è tornata ufficialmente nei parametri, non per un effettivo abbassamento dei livelli di arsenico, ma semplicemente per un adeguamento normativo al rialzo dei limiti di legge consentiti. Il problema, per il Comune di Orvieto era emerso, appunto, all'inizio dell'anno. Le concentrazioni di arsenico fuori norma vennero trovate dalla Asl analizzando un campione prelevato da una fontanella pubblica di Rocca Ripesena: 11-12 microgrammi per litro contro i 10 consentiti. Castel Giorgio era già alle prese da diverse settimane con lo stesso problema. Basterà ora un adeguamento normativo a frenare le preoccupazioni salutiste dei residenti?

Pubblicato il: 19/03/2008

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