Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Informazione agli elettori

Spazio elettorale gratuito a disposizione dei partiti per esposizione di programmi o commenti di cronaca politica. Continui aggiornamenti

foto di copertina

Questo spazio autogestito è a disposizione gratuita dei partiti per comunicati di commento politico o di cronaca degli incontri
(massimo due cartelle)

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Rasmussen, Papandreu, Crespo e Schulz: votate socialista

C'è bisogno di un partito socialista forte
"Dovete votare il partito socialista. Voglio dirvi che conosco Boselli e voglio salutare Enrico. Voglio dirvi che é un vero leader, un leader capace che ha le idee e la visione per portare l'Italia nella direzione giusta". Lo afferma il presidente del Pse Poul Rasmussen in un videomessaggio, inviato Enrico Boselli, candidato premier del Partito socialista. "E' un momento molto importante per il partito socialista, per l'Italia e per l'Europa - prosegue Rasmussen - . Quando prenderete la vostra decisione per eleggere un nuovo governo, una nuova maggioranza all'interno del Parlamento italiano, prendete una decisione molto importante per decidere la direzione dove l'Italia deve andare".
"Il mio consiglio é di pensare come in un futuro l'Italia possa diventare più solidale e un paese in cui tutti possano avere opportunità e dove l'Italia possa tornare a giocare un ruolo importante in Europa. Io ho bisogno di voi. Il PSE ha bisogno che il partito socialista sia un partito forte. Abbiamo bisogno dell'Italia nel tavolo delle decisioni. Fate la vostra scelta,- conclude - fate la scelta giusta, scegliete la sinistra, scegliete il Partito socialista".
Anche il presidente dell'Internazionale socialista George Papandreu ha invitato a votare per il Ps. "Votate per Enrico Boselli,- ha detto - un uomo integro, coerente nei valori e negli ideali, in Italia, a Bruxelles e nel mondo".
Videomessaggi di auguri e di sostegno sono arrivati anche dal capogruppo del Pse Martin Schulz e dal capogruppo del Psoe al Parlamento europeo Enrique Baron Crespo. "Quello di cui hanno bisogno gli europei - ha detto Schulz - é un'Italia a favore dell'Europa e abbiamo bisogno di una leadership socialista. Ecco perché abbiamo bisogno del massimo dei vostri voti per le vostre liste per il vostro partito e penso che i miei amici e i miei colleghi che siedono con me nel mio gruppo stiano tutti lottando per gli stessi obiettivi che voi state perseguendo in Italia in questa campagna elettorale".
"Voglio esprimere a nome dei compagni e compagne socialisti spagnoli, - ha affermato Baron Crespo - il nostro sostegno ai socialisti italiani per una lotta per un'Italia progressista, di una Italia nella quale il socialismo giochi un ruolo trainante anche per la costruzione europea".

Angius: in programmi Pd e Pdl niente su diritti civili
"Nei programmi elettorali del Pd e del Pdl non sono mai citati i diritti civili". E' quanto fa notare Gavino Angius che prosegue: "Veltroni e Berlusconi non parlano di diritti civili perché hanno forti contrasti all'interno dei loro stessi partiti. Ma sbagliano perché su questi temi in Parlamento si fanno le leggi, e dunque prima o poi saranno costretti a confrontarsi".
Proprio partendo da queste considerazioni Angius parla di una campagna elettorale "che è la peggiore che io abbia mai visto, perché non sincera, priva di slancio ideal

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Voltiamo pagina

Veltroni consegna a Vespa 12 ddl del programma
Walter Veltroni ha consegnato a Bruno Vespa i 12 disegni di legge che traducono il programma del PD e che saranno presentati e approvati al primo consiglio dei ministri. Nella prima parte della trasmissione, Veltroni aveva affermato che Berlusconi non ha mai rispettato il famoso contratto con gli italiani siglato proprio durante la trasmissione 'Porta a porta'. "Per un fatto di serietà - ha detto Veltroni al conduttore - voglio darle una cosa e cioé tutti i disegni di legge che presenteremo al nostro primo consiglio dei ministri".

Voglio voto italiani 2008. Non ultimi giapponesi
"Io voglio il voto di quegli italiani che vogliono girare pagina. Se l'Italia continuerà con questa instabilità andremo a rotoli. Non restiamo con i figuranti vestiti con le armature a Pontida, non restiamo con esponenti della destra che vogliono scomunicare il presidente della Repubblica, non restiamo con quelli che parlano di stalinismo e brogli. Ma di che stiamo parlando? Siamo nel 2008, la guerra è finita, ditelo ai giapponesi".

Armature e stalinismo. Ma di che parliamo?
L'Italia non può continuare ad avere una politica che parla di "stalinismo" e che organizza manifestazioni "con le armature medievali", è ora "di dire ai giapponesi sull'isola che la guerra è finita". Il segretario del PD spiega: "Immaginatevi un giornalista straniero che va a Pontida per il giuramento dei leghisti e vede quelli con le armature... Poi c'è quest'altro che parla di stalinismo, di brogli... ma di cosa stiamo parlando? Così l'Italia va a rotoli. Siamo entrati in Europa con l'Euro e con Schengen, adesso dobbiamo entrare anche politicamente in Europa".

Vorrei al governo Artoni e Argentin
"In nessun paese europeo si annunciano i ministri prima del voto, di quelli del centrodestra sappiamo già molto, saranno quelli del '94 in un clima di remake e dei deja' vu'. Veltroni sembra sottrarsi alla domanda di Bruno Vespa a Porta a Porta mai poi aggiunge: "Due nomi però li voglio fare, quelli di due donne, sono Anna Maria Artoni, l'ex presidente dei giovani industriali della Confindustria e Ileana Argentin, una donna disabile che è stata delegata all'handicap nella giunta al Comune di Roma. Ci sarà poi sicuramente un ministro del Nord-Est, ma chi sarà lo dirò dopo le elezioni', ha detto ancora il segretario del PD.

Emergenze sono salari, pensioni e incapienti
"L'emergenza che dobbiamo affrontare è quella dei salari, dell'incremento delle pensioni basse, degli incapienti. Questi interventi servono per favorire la domanda interna ed evitare la recessione".

Mio governo non avrà problemi spartizione politica
Mentre, se vince, il Pdl dovrà affrontare il problema della spartizione delle poltrone, questo non succederà in caso di vittoria del PD. Walter Veltroni garantisce che il suo "sarà un governo molto in relazione con la società, un governo che non avrà problemi di spartizione politica. Non avremo il problema di dover dare un ministro alla Lega, uno ad An...". Il leader del PD conferma poi che tutta la compagine governativa non supererà quota 60 componenti.

Insopportabile politico che si dice stanco
"Non c'è nulla di più insopportabile di sentire un politico che dice che è stanco: primo, chi gliel'ha fatto fare? Chi si stanca davvero sono quei cittadini che tutte la mattine si alzano per andare a lavorare e hanno meno gratificazioni di un politico".

Non esistono persone ragionevoli che pensano si possano fare test mentali ai magistrati
"C'è una sola persona ragionevole che pensa che si possano fare dei test mentali ai magistrati?". Se lo chiede Walter Veltroni, a proposito della proposta di Silvio Berlusconi di fare test mentali ai magistrati. Bruno Vespa precisa che potrebbe trattarsi di test psicoattidunali. "Allora facciamoli anche ai giornalisti tv - risponde Veltroni - e anche ai politici che comandano i carabinieri, facciamoli a tutti così ne vedremo delle belle".

Berlusconi non può governare Paese
"Una persona così non può governare il Paese. Dal '94 ogni volta che perde le elezioni parla di brogli. Questa messa in discussione del Paese deve finire. Gli unici casi di brogli sono avvenuti in Sicilia e riguardano il suo schieramento. Io preferisco parlare della vita del Paese, perché abbiamo passato un anno e mezzo a ricontare le schede e poi non è successo nulla. Basta con questa roba del passato, basta con il mio avversario, se andasse al governo farebbe altri disastri".

Riforme insieme ma difficili con toni così
I toni degli ultimi giorni di campagna elettorale rendono complicato pensare di scrivere insieme le riforme. "E' chiaro che con i toni assunti in campagna elettorale il percorso è molto più difficile. Le riforme vanno fatte insieme perché la maggioranza non cambia la Costituzione, ma i toni di voce contano".

Meno scorte per i politici
"Ai miei ministri chiederò come prima cosa meno scorte". Così Walter Veltroni. Basta con le scorte esagerate ai politici, tutto questo apparato che costa non serve. Mentre ce n'è bisogno per i magistrati e per uomini a rischio come Pietro Ichino".

Berlusconi non ha mantenuto promesse a Napoli
"Berlusconi non ha mantenuto le promesse già fatte a Napoli quando si candidò al Consiglio comunale della città partenopea". Chiedendosi chi "sarebbe disposto a comprare una macchina usata da una persona così, Veltroni ha preso spunto dall'annuncio di Berlusconi che terrà il primo Consiglio dei ministri a Napoli e che non lascerà la città intanto che non risolverà il problema dei rifiuti. Berlusconi, ha proseguito Veltroni, "ha già fatto delle promesse a Napoli e non le ha mantenute".

Pechino 2008: Europa concordi no premier a cerimonia
"Io sono per coordinare una posizione in sede europea: se i primi ministri non vanno alla cerimonia di inaugurazione io non sarei contrario": cosí il leader del PD Walter Veltroni interviene a "Porta a porta" sulle Olimpiadi ribadendo la sua contrarietà al boicottaggio "che sarebbe sbagliato perché i Giochi sono un'occasione di pace".

Droga, per i giovani rete sociale meglio dei Nas. Sbagliato criminalizzare giovani che fuma spinello
"La lotta contro il traffico della droga deve essere una parte della lotta contro la mafia perché il traffico è il principale serbatoio con il quale si alimenta la criminalità organizzata". Secondo il candidato premier del PD bisogna "stroncare il circuito perché ormai la droga si trova molto facilmente. Io non sono dell'idea di criminalizzare e di sbattere in galera il ragazzo che fuma lo spinello, non ho mai pensato che fosse quella al soluzione". Nelle scuole, insiste, "ci deve essere una rete di controllo che sia per prima cosa sociale, si possono mandare anche i Nas ma sono più importanti le segnalazioni degli insegnanti, dei genitori, dei ragazzi stessi che ci possono dire quanto questo fenomeno è diffuso". Al piccolo distributore, si chiede Veltroni, "qualcosa gli arriva da sopra e allora è lì che bisogna intervenire". Bisogna fare, conclude, una grande campagna di valori in questa società, perché c'è stato un genocidio proprio di valori e la Chiesa ha ragione a parlare di emergenza educativa in questo Paese".

Tv senza valori, solo un eroe resiste qui
"Oggi basta trovarsi sotto i riflettori di una certa casa e non solo diventi famoso ma puoi anche vincere mezzo milione di euro mentre chi ha studiato e ha un master prende duemila euro al mese". Così Walter Veltroni, facendo riferimento al 'Grande fratello', stigmatizza i modelli trasmessi da alcuni programmi televisivi. Conclude il leader del PD: "Solo un eroe innamorato dell'Italia può restare qui".

La mafia può condizionare il voto
"Mafia, camorra e 'ndrangheta possono condizionare le elezioni e non vorrei che una serie di frasi che vengono mandate fossero un segnale". Lo dice il candidato premier del PD Walter Veltroni. "Condizionare il voto, per la criminalità organizzata significa scegliere i candidati di cui ci si fida e determinare i voti, magari per ottenere appalti favorevoli. E' una cosa che è già successa nella storia della Repubblica".

Politica faccia passo indietro su sanità
Walter Veltroni parlando di taglio dei costi della politica e del fatto che i partiti debbano fare un passo indietro dall'eccessivo controllo che hanno sulla società propone che, ad esempio sulla sanità, "la politica nomini soltanto ministri e assessori". Veltroni osserva che ci sono regioni "virtuose" sulla spesa sanitaria e "dobbiamo portare le altre a quel livello". Inoltre, propone che sia fatta una valutazione della qualità degli ospedali.

Su politica estera consulteremo opposizione
"Sulle grandi questioni di politica estera consulteremo l'opposizione. Se vince il governo di centrodestra, bisogna vedere se farà lo stesso". Il leader del PD ha ribadito di essere "assolutamente contrario a rimandare soldati in Iraq anche perché tra l'altro - ha sottolineato - se negli Stati Uniti vinceranno i democratici, se ne andranno anche i soldati americani".

Ps non in liste PD per sua scelta
"Era naturale che i Socialisti fossero con noi, visto che in Europa siamo insieme. Ma hanno bussato alla porta di Casini, cosa un po' strana per un partito socialista, poi di Bertinotti, altra cosa strana per un partito socialista, ma noi non volevamo un simbolo in più sulla scheda e gli abbiamo chiesto di essere candidati nelle nostre liste, ma loro hanno rinunciato ad un'unica forza riformatrice".

 

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Affollato incontro di Sinistra Arcobaleno nella cornice del San Giovenale ad Orvieto con Achille Occhetto

Un incontro molto partecipato quello che si è svolto martedì sera ad Orvieto con Achille Occhetto "un voto alla Sinistra Arcobaleno è l'unico voto che si possa dare per mantenere una sinistra in questo Paese" così ha esordito Occhetto intervistato da Franco Poggianti, giornalista di Rai 3.
Per Occhetto occorre ricostruire una "sinistra solida ed autonoma dai poteri forti, dall'egemonia Americana e dalla Chiesa, una sinistra che sappia parlare ai giovani, alle donne e a quanti cercano un posto in questa società e vengono respinti".
Quattro sono le priorità per le quali dobbiamo batterci per Occhetto duramente nella prossima legislatura "l'aumento dei salari e degli stipendi; un piano energetico nazionale che apra alle energie alternative e dica NO al nucleare; un piano idrogeologico, altro che ponte sullo stretto di Messina, perché sono queste le vere opere infrastrutturali di cui ha bisogno il nostro Paese e un salario sociale per i giovani in cerca di occupazione".
In apertura dell'incontro il candidato al Senato Giuseppe Ricci aveva sottolineato come "la continuità più importante che oggi si ritrova con la nostra storia del passato è insita nei contenuti del 18° Congresso del PCI del 1988 perché introdusse 2 elementi innovativi: la filosofia della differenza di genere e l'ecologia. Questi due elementi, femminismo ed ecologia - ha proseguito Ricci - sono oggi patrimonio diffuso e proprio della Sinistra".

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Quattro principi per l'Italia

Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana.

Non penso ovviamente agli aspetti legati ai nostri programmi di governo. Questi sono, e devono essere, distinti e alternativi, lasciati al libero confronto politico, come avviene nelle grandi democrazie. Saranno gli italiani a giudicare la bontà delle nostre proposte, la loro concretezza, la loro attuabilità. E chi guadagnerà un solo voto in più, è la mia convinzione che voglio ribadire ancora una volta, avrà il compito e l'onore di governare l'Italia, sulla base proprio del suo programma.

L'impegno che le chiedo e che io sono in grado di assumere con assoluta determinazione riguarda altro, riguarda di più, perché ha a che fare con la vita, l'identità e le istituzioni del Paese; con le basi stesse della nostra convivenza civile, con i valori che la presiedono e che in sessant'anni di storia repubblicana hanno permesso all'Italia di diventare la grande nazione che è, uno dei pilastri della nuova Europa.

Le chiedo allora se è disposto a garantire formalmente e in modo vincolante che lo schieramento da lei guidato, quale che sia il suo futuro ruolo, di opposizione o di maggioranza, non verrà mai meno in alcun modo e rispetterà sempre con convinzione questi quattro fondamentali principi: la difesa dell'unità nazionale, che è il bene più prezioso che abbiamo, il legame che ci fa sentire italiani e orgogliosi di esserlo; il rifiuto di ogni forma di violenza, attuata o anche solo predicata, e per questo portatrice di divisione e di odio; la fedeltà ai principi contenuti nella prima parte della nostra Costituzione, fedeltà che non solo non contraddice, ma dovrà guidare, ogni impegno di adeguamento della seconda parte della Carta; il riconoscimento e il rispetto della nostra storia, della nostra identità nazionale e dei suoi simboli, a cominciare dal tricolore e dall'inno di Mameli.

Gli italiani, su tutto questo, hanno il diritto di avere risposte e certezze. E chi, alla guida del governo o dell'opposizione, si appresta ad assumere le più grandi responsabilità, ha il dovere di assicurare tutto il suo impegno per garantirle, sapendo che prima di ogni altra cosa, al di sopra di ogni interesse di parte, c'è il bene comune, ci sono gli interessi nazionali.

Walter Veltroni

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Elezioni, Pd e PdL vogliono un vantaggio

Boselli, ridicola polemica su schede
"La polemica sulle schede è ridicola. Gli italiani votano da 60 anni e sanno cosa fare. La mia impressione è che Pd e PdL vogliano il loro simbolo a colori e quello degli altri in bianco e nero". Lo afferma Enrico Boselli che aggiunge: "Se Bossi vuole proprio puntare il fucile contro qualcuno, se la prenda con chi ha fatto questa legge, compreso un ministro del suo partito".

Spini: dalle schede i socialisti non hanno da temere"Non vorrei - afferma Valdo Spini - che dietro la richiesta impossibile di ristampare le schede elettorali, la qual cosa implicherebbe come un necessario rinvio delle elezioni, non ci fosse in realtà uno spot indiretto dei partiti apparentati. Chi si presenta, come i socialisti, non in maschera ma con il proprio nome, il proprio simbolo e senza stampelle o soccorsi di chicchessia, non ha niente da temere".

Craxi: sulle schede Amato ha la schiena dritta
"Le due coalizioni - afferma Bobo Craxi - volevano favoritismi sulle schede elettorali, come confermano alcuni ambienti del ministero dell'Interno. Per una volta, e ne sono contento, Giuliano Amato ha saputo tenere la schiena dritta e non si è piegato di fronte a richieste pretestuose ed ad una polemica che ci sta esponendo al ridicolo di fronte a tutto il mondo".

Turci a Pannella: per il Ps anche gli elettori radicali
"Pannella - afferma Lanfranco Turci - dice che l'appello al voto utile per Veltroni è un appello imbecille, ma non è molto diverso dall'appello al voto responsabile, dal momento che Veltroni ha già perso la gara con Berlusconi nel momento stesso in cui ha rifiutato l'apparentamento col Partito Socialista. Che un leader politico come Pannella arrivi a teorizzare il male minore - continua Turci - la dice lunga sull'involuzione del partito radicale, tutto proteso alla caccia di alcuni seggi e di un congruo finanziamento pubblico. Non credo che saranno molti gli elettori radicali che si lasceranno convincere da quest'ultima trovata di Pannella e Bonino. Credo invece - conclude Turci - che saranno molti di più quelli che faranno l'unica scelta coerentemente laica e liberale, votando per il partito Socialista".

Veronesi: per Pannella Veltroni val bene una messa!
"Pannella - afferma Daria Veronesi - spiega la decisione dei radicali di confluire nel PD con la presa d'atto di un ormai irrimediabile degrado della nostra democrazia. Nonostante la nostra Costituzione scritta resti di carattere rigorosamente parlamentare e continui ad assegnare al Presidente della Repubblica il compito di designare il Capo del Governo, 'nei fatti - spiega Pannella - noi eleggiamo il Presidente del Consiglio, e anche se questo accade in modo scorretto, improprio, nemmeno spiegabile dal punto di vista della legalità, ogni politico responsabile deve prenderne atto'.
Il Pannella vecchia maniera avrebbe denunciato alla pubblica opinione la truffa elettorale, ci avrebbe chiamato a intraprendere uno sciopero della fame, per il ripristino della legalità. Oggi Marco prende invece atto, tristemente e senza lottare, che è in vigore una nuova Costituzione Materiale. Di fronte a questa analisi, sostiene, 'l'unico comportamento coerente è votare Veltroni, il male minore'. Coerente sì, ma solo con il nuovo Pannella, convertito alla Costituzione Materiale".

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Rottamiamo il petrolio

"Abbiamo assoluto bisogno di un Paese che si impegni in materia di risparmio energetico e sviluppi nuove tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili". Walter Veltroni, intervenendo a Taranto, lancia il progetto del PD sul tema energia e ambiente. Un piano che da una parte si concentra sulla promozione di nuove fonti di energia, e dall'altra spinge sulla necessità di mutamenti negli stili di vita dei cittadini, al fine di favorire uno sviluppo sempre più compatibile con un virtuoso rapporto tra attività umane e condizione climatica del pianeta.

"Abbiamo bisogno di riconvertire le nostri fonti di energia - ha sottolineato Veltroni - e per fare questo ci vogliono scelte coraggiose e radicali, serve una nuova spinta, una concezione moderna del termine ambientalismo. Non abbiamo bisogno del no a tutto. Serve un grande piano di incentivazione all'uso di pannelli solari, che consenta, in pochi anni, di alimentare tutti gli edifici pubblici con energia solare. E in un paese come l'Italia, sfruttare il sole non dovrebbe rappresentare un problema".
Non solo, "occorre ridurre gli imballaggi degli oggetti che compriamo, dobbiamo cambiare le lampadine che usiamo con quelle a basso consumo energetico, dobbiamo cambiare abitudini e comportamenti. Dobbiamo portare a termine un ciclo moderno di rifiuti, come succede in tutti gli altri paesi europei". Tutte cose che in Italia non è ancora stato possibile realizzare, proprio a causa della politica del "no" dei veti, dei conservatorismi e della paura. "tutti hanno paura dei cambiamenti - ha detto il leader del PD - ma noi dobbiamo imparare a governarli i cambiamenti. E per farlo abbiamo dalla nostra parte la scienza, non bisogna avere paura della scienza. E non bisogna credere e a chi dice che prima si stava meglio. Non è vero, abbiamo fatto grandissimi passi in avanti, e ora dobbiamo proseguire". E in questo contesto, "la riconversione ambientale dell'economia è una delle grandi realtà con cui fare ripartire il Pil".
Un impegno, quello sottolineato da Veltroni, che il Partito Democratico si è assunto fin dal momento della sua nascita e che può essere riassunto con lo slogan "L'ambientalismo del fare". Un concetto, questo, che viene ribadito nelle piazze e d'Italia in occasione della "Giornata del Sole", con una serie di iniziative di sensibilizzazione, promosse direttamente sul territorio, per illustrare alla gente le proposte del PD in materia in tema di energia, di ambiente e di lotta ai cambiamenti climatici.
"Per noi - ha spiegato il responsabile Ambiente Roberto Della Seta - la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, in particolare l'obiettivo riassunto dallo slogan 'rottamare il petrolio', puntando sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica, non solo è per l'Italia la via obbligata dettata dal Protocollo di Kyoto e dalle scelte dell'Unione europea per ridurre le emissioni di gas climalternati, ma è anche una delle strade principali per promuovere l'innovazione tecnologica, la creazione di nuova occupazione e per abbassare i costi energetici delle famiglie e delle imprese".

Risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili
Obiettivi del ddl che il PD porterà in Consiglio dei ministri
Il disegno di legge si articola in un complesso di misure volte al conseguimento delle compatibilità ambientali previste entro il 2020 attraverso il pieno coinvolgimento dei territori e di tutte le categorie interessate. Tra i provvedimenti proposti, quello di rendere permanete il meccanismo di incentivazione fiscale, tramite detrazioni, a favore degli investimenti sostenuti dai cittadini per l'installazione di pannelli solari. Una misura diretta, che contribuisca a superare l'attuale incertezza legata alla presenza o meno di dette misure nelle manovre finanziarie di fine anno. Quanto agli enti pubblici, l'obiettivo è che, tramite un mirato sostegno finanziario, si sostituiscano gli impianti e le apparecchiature per il riscaldamento degli edifici che utilizzano combustibili fossili, con impianti e apparecchiature ad energia solare.
Un importante insieme di misure è inoltre indirizzato alle amministrazioni pubblici al fine di renderle partecipi dello sforzo per la riduzione dei consumi energetici e per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili. In particolare, si è previsto l'obbligo per le nuove costruzioni dell'istallazione dei pannelli solari termici (attualmente previsto solo per il solare fotovoltaico), nonché la semplificazione della procedura di autorizzazione, attraverso la semplice comunicazione. Le amministrazioni dovranno inoltre prevedere la realizzazione di sistemi di illuminazione pubblica secondo tecnologie e metodiche che assicurino risparmio energetico, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e di limitazione dell'inquinamento luminoso.
Si istituisce poi un Fondo per l'efficienza energetica, con lo stanziamento di 100 milioni di euro all'anno per cinque anni, cui possano accedere gli enti pubblici, in forma singola o associata, per progetti di risparmio e di efficienza energetica. Si affronta il tema dei trasporti e del suo impatto sui consumi energetici e le emissioni di gas serra, favorendo specifici aggiornamenti del Piano generale dei trasporti finalizzati a:
a) ridurre le emissioni di gas serra e le emissioni inquinanti, in particolare nelle aree urbane;
b) promuovere il riequilibrio modale favorendo il trasporto su ferro, il cabotaggio, il trasporto collettivo e la mobilità ciclo-pedonale e la sua integrazione coi trasporti collettivi;
c) decongestionare il traffico nei centri urbani;
d) assicurare una migliore mobilità sul territorio nazionale e i collegamenti internazionali, con interventi coerenti ed integrati negli ammodernamenti e nelle nuove realizzazioni di infrastrutture e nella loro gestione.
e) ridurre la dipendenza del nostro paese dalle fonti non rinnovabili, con particolare attenzione alla riduzione del petrolio.
Per raggiungere questi obiettivi, i piani e i programmi per la mobilità regionale e locale si dovranno conformare, mentre uno specifico sforzo finanziario è finalizzato a incentivare l'acquisto di autobus pubblici a metano e per promuovere il trasporto collettivo sul ferro nel trasporto locale e urbano (300 milioni di euro all'anno per cinque anni) e per l'avvio del piano "1000 treni pendolari" (300 milioni di euro all'anno per cinque anni), più specifiche misure per favorire la diffusione dei biocarburanti e potenziare la rete di distribuzione del metano e del gpl per autotrazione.
Una particolare attenzione è dedicata poi al tema dell'informazione dei consumatori e utenti attraverso il sistema di fatturazione dei consumi elettrici e di gas anche al fine di favorire comportamenti virtuosi da parte dei cittadini. Ugualmente, si prevede che nell'ambito del sistema scolastico si attivino, nel rispetto del principio dell'autonomia didattica, forme di conoscenza da parte delle nuove generazioni di comportamenti rispettosi dell'ambiente, del risparmio energetico e dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, dell'uso del suolo e difesa del territorio, dell'uso razionale delle risorse naturali ed in particolare dell'acqua. Infine, per assicurare il dovuto coordinamento e la dovuta semplicità applicativa, si è prevista una delega legislativa volta proprio alla scrittura di un testo unico di tutte le disposizioni dedicate al risparmio energetico e alla diffusione delle fonti rinnovabili, anche al fine di rendere più omogenee e semplici le procedure amministrative dedicate a tale comparto, problema, quest'ultimo, che da più parti viene segnalato come uno dei principali ostacoli alla piena diffusione di tali tecnologie e comportamenti.

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E' uscito "Zorro", il foglio-giornale del Circolo della Libertà Karl R. Popper di Orvieto.  Ad evocare, con il titolo,  il desiderio di giustizia e di ribellione ai sistemi coercitivi di potere che si nasconde in ognuno di noi. "Zorro" sarà un periodico incostante, che comparirà, come del resto fa Zorro in carne ed ossa dei telefilm, ogni volta che  emergerà un problema dai numerosi che la rete del  "sistema" ci nasconde. Il foglio, quindi, avrà una connotazione monotematica: ogni numero un argomento. Questa prima volta con il titolo "DISCARICABARILE" si parlerà della discarica Le Crete. Il taglio è soprattutto informativo: saranno i fatti ad organizzare la conoscenza del lettore sull'argomento. Di questo primo numero sono state stampare 5200 copie 4000 delle quali verranno distribuite attraverso il servizio postale in tutto il territorio orvietano con una copertura del 60% e 1200 copie verranno distribuite nei locali pubblici. Si calcolano almeno 15.000 contatti
Circolo della Libertà Karl Popper Orvieto

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"Rose rosse d' Europa" ed i giovani del PD ospitano i giovani socialisti di ZAPATERO

 

 

L'associazione "Rose Rosse d'Europa", grazie al prezioso sostegno della "Sinistra Giovanile" nazionale ed umbra, ospiterà ad Orvieto cinque ragazzi dell'organizzazione giovanile del partito socialista spagnolo.

Le finalità dell'associazione sono due: da un lato promuovere l'attività di scambio interculturale, ragione per cui essa è nata, dall'altro integrare i cugini iberici nella campagna elettorale umbra a sostegno del PD e di Walter Veltroni.

Gli ospiti, quindi, si godranno per un' intera settimana le bellezze del "Cuore verde d'Italia", conosceranno persone nuove e faranno esperienze diverse.

Per mezzo dei nuovi contatti, poi, "Rose Rosse" avvierà un progetto di scambio culturale con i luoghi di provenienza di questi under trenta, nell' intento di stimolare un confronto non solo culturale, ma anche politico e sociale su tutte le questioni che da Nord a Sud, da Est ad Ovest animano le giovani generazioni. Per il Socialismo europeo, infatti, la Spagna rappresenta, in particolare dopo la trionfale conferma di Zapatero, un fondamentale crocevia di dialogo e discussione su temi che ormai riguardano in maniera traversale e diffusa tutti i giovani del nostro continente.

Inoltre, l'associazione affiancherà i propri ospiti ai più giovani candidati umbri alla Camera dei deputati: Carlo Emanuele Trappolino, piena espressione orvietana, e Giacomo Chiodini, ex sindacalista della "Sinistra universitaria", impegnato a rappresentare i temi generazionali e a veicolare l'entusiasmo per il progetto di edificazione dell' organizzazione giovanile del PD. Entrambi avranno molte occasioni di incontro con i virgulti del Socialismo spagnolo sia in feste che in iniziative politiche vere e proprie. Ma l' obiettivo di fondo, su tale versante, è quello di far divertire questi giovani "compagni" con le classiche attività di propaganda elettorale: elaborazione e distribuzione del materiale, "porta a porta", organizzazione di banchetti, gazebo etc. Tutto nella speranza di arricchire il nostro bagaglio umano e culturale.

Uno sguardo ed un giudizio dall'esterno è sempre utile e gradito, come crediamo possa essere altrettanto utile ed interessante per i nostri visitatori conoscere ed apprezzare usi e costumi di una politica italiana che, grazie al PD, si va indubbiamente rinnovando.

La scelta dell'invito risponde anche all'esigenza di corroborare ed implementare i processi di cittadinanza europea. Il senso di tale opzione, allora, è volta a connotare in modo strutturale l' azione politica ( e del pensiero che ne è sotteso) del PD e della sua prossima giovanile. Solo le giovani generazioni, infatti, potranno imprimere un' accelerazione idonea al percorso di costruzione di un' Europa politica, in grado di divenire un punto di riferimento effettivo tanto nel panorama multipolare mondiale, quanto nella vita quotidiana di ognuno di noi. Questa è la cifra della sfida che i giovani in campo con Veltroni, oggi, accolgono con fiducia ed entusiasmo, nella speranza, non certo vana, di riaffermare con forza il primato di una Politica delle idee, innovativa e concreta, proiettata  a realizzare un futuro diverso e migliore.

Su questi temi è convocata alle ore 10:45 di Martedì 8, presso Palazzo dei Sette in Orvieto, una conferenza stampa, alla quale parteciperanno i candidati sopra menzionati, il Segretario regionale della "Sinistra Giovanile" Roberto Vicaretti, il Presidente del Comitato "Giovani per il PD"Emilio Giacchetti e Valerio Marinelli, in rappresentanza di "Rose Rosse D'Europa", nonché la delegazione dei giovani socialisti di Zapatero, entusiasti anch' essi di poter dare a Veltroni ed all'Europa un contributo decisivo in un passaggio storico di eccezionale portata

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Domenica 6 aprile p.zza Gualterio è stata la cornice di un caloroso incontro avvenuto tra i candidati del Popolo della Libertà ed i cittadini orvietani. Una splendida serata per ribadire le sette missioni con il quale il Popolo della Libertà rilancerà lo sviluppo del nostro paese:

Prima missione: Rilanciare lo sviluppo
Seconda missione: Sostenere la famiglia
Terza missione: Più sicurezza e più giustizia
Quarta missione: I servizi ai cittadini
Quinta missione: Il Sud
Sesta missione: Il Federalismo
Settima missione: Un piano straordinario di finanza pubblica
Sette punti  che rappresentano la radicale volontà di cambiamento rispetto ai due anni disastrosi del Governo Prodi.
L'incontro  ha visto la numerosa partecipazione di giovani a cui, dopo il comizio pubblico, è stata riservata una tavola rotonda dove sono emerse  le impressioni,  le testimonianze, i desideri  di una generazione che chiede alla politica risposte serie e concrete sui temi del lavoro, della scuola, della formazione, dell'università.
Prossimo appuntamento martedì 8  e giovedì 10arriverà ad Orvieto il Camper del Popolo della Libertà che attraverserà le vie del centro e delle frazioni per incontrare i cittadini e  distribuire opuscoli e materiale elettorale.

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di Danilo Buconi
coordinatore Sinistra Unitaria per l'Italia,
a sostegno della Sinistra Arcobaleno

Mai come in questa occasione il voto politico cui siamo tutte e tutti chiamati il 13 e 14 aprile prossimi rappresenta l'unica occasione - probabilmente l'ultima - per garantire all'Italia un futuro di diritti, di uguaglianza, di tutele sociali, di autodeterminazione delle donne e degli uomini del nostro amato Paese.

Affronto questo concetto - anche con durezza - perché vedo assai pericolosi per la democrazia i troppi elementi di somiglianza tra i programmi, le parole e gli slogan del Partito Democratico da una parte e del Popolo della Libertà dall'altra, ricavandone un'impressione che al solo pensiero fa rabbrividire: sembra quasi, ogni giorno di più, che i due si siano oggi spartiti "pezzi" di programma elettorale (i due programmi sono molto complementari l'uno all'altro) per condividere domani un pericoloso mal governo dell'Italia ai danni dei pensionati, delle lavoratrici e dei lavoratori (innanzitutto precari, ma anche dipendenti e titolare di attività commerciali e artigianali a conduzione familiare), dei malati, dei portatori di handicap, di tutto coloro che "pensano" o "vivono" la vita, pur nel pieno rispetto delle regole, delle leggi e della Costituzione, in modo diverso.

Se così non fosse, come spiegare altrimenti l'invito reciproco dei due leader, Berlusconi e Veltroni, a votare per l'uno o per l'altro purché, comunque, non a favore delle formazioni presunte minori?

E come spiegare altrimenti i beceri, incivili, intollerabili attacchi dei rappresentanti del Partito Democratico nei confronti della Sinistra Arcobaleno in ogni occasione possibile, con toni che a definirli minacciosi è un complimento, dal salotto tv alle colonne dei giornali, fino alle piazze più piccole dei paesi più piccoli, secondo il filo conduttore che il voto alla formazione guidata dal Presidente Bertinotti è un voto sprecato, inutile e dannoso?

Potrei rispondere - visto che uno dei destinatari degli attacchi è stato proprio il sottoscritto - che la paura, anzi la certezza di aver già perso le elezioni, fa perdere la testa ai signori del Partito Democratico ma sarebbe, questa da sola, una considerazione troppo facile e banale e, quindi, preferisco argomentare più specificatamente il perché di certi comportamenti e il motivo per cui, indubbiamente, il voto più importante per l'Italia, da esprimere il 13 e 14 aprile, è quello a sostegno della Sinistra Arcobaleno (raggruppamento che unisce Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Unitaria) e del suo candidato premier Fausto Bertinotti.

La prima considerazione va fatta sulla caduta del Governo Prodi il cui primo responsabile - con tutte le forze e con tutto l'impegno e l'implorazione possibili - non è stato altri che l'attuale candidato premier del Pd quando ad Orvieto (eravamo a gennaio scorso), in un grigio sabato pomeriggio, venne a dire che l'obiettivo principe del governo non era rispettare il programma dell'Unione presentato agli elettori nel 2006 (quello in cui era scritto, grazie alla battaglia delle forze della sinistra, che occorreva ridistribuire la ricchezza, sostenere le famiglie a reddito più basso, mettere un freno alla precarizzazione del lavoro, alla privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, alla distruzione dell'ambiente e allo stracciamento dei diritti e delle tutele) ma bensì quello di lavorare e giungere al varo di una nuova legge elettorale capace di completare l'americanizzazione dell'Italia attraverso la creazione di due sole formazioni politiche delegate alternativamente al governo del Paese oppure all'opposizione; nella fattispecie, il centrodestra e il Partito Democratico. Qualcuno, ancora oggi perché credo che non l'abbia ancora capito, dovrebbe spiegare con calma e magari anche con l'aiuto di qualche grafico al segretario del Pd, che nella situazione di precarietà in cui la maggioranza che sosteneva il governo si era sempre trovata al Senato e in presenza di due formazioni minori del centro (ripeto, del centro, non della sinistra!!!) in fibrillazione da mesi per vari motivi, certe uscite avrebbero potuto far male, provocare danni. E infatti, hanno fatto male e parecchio, all'Italia prima di tutto, provocando la caduta del Governo Prodi e la fine dell'esperienza dell'Unione. D'altronde, chi presterebbe a qualcuno i propri determinanti voti per sostenere una legge elettorale che il giorno dopo approvata ne comporrebbe il suicidio elettorale e politico???? Credo pochi. Molto pochi.

La seconda considerazione: gli esponenti del Partito Democratico non fanno altro che ripetere che se il governo non ha potuto fare quello che sarebbe stato utile all'Italia (punti di vista), la causa principale, forse unica a detta loro, è stata l'avere "la palla della sinistra al piede ."; a parte il fatto che se qualcuno ha rappresentato un macigno non solo sulla testa ma anche sul corpo e sui piedi del governo Prodi quello è stato la pattuglia di teodem per i quali conta più il dettato del Vaticano che quello costituzionale, sarebbe utile che quegli stessi esponenti del Pd - e con loro il candidato Sindaco di Roma, sempre Pd - spiegassero agli italiani e ai romani il perché nella Capitale non hanno fatto la stessa scelta compiuta a livello nazionale e cioè, perché non hanno scelto di correre anche in quella occasione in solitudine, senza attaccarsi ancora al piede la palla della sinistra: sembra quasi che la certezza di perdere le elezioni politiche e la paura di perdere anche le amministrative (senza accordo con le forze della sinistra) non fanno solo 90 ma fanno anche ragionare a corrente alternata, a seconda delle leggi elettorali vigenti. Un esempio davvero ineccepibile di coerenza politica, ideale e culturale.

Terza considerazione: appare sempre più evidente che votare per Berlusconi oppure per Veltroni sia - se non la stessa cosa - almeno qualcosa di molto simile e questo si evince molto facilmente sia scorrendo i programmi elettorali che ascoltando i vari interventi nel corso della campagna elettorale. Qualche esempio? Il leader del Popolo della Libertà propone - in tema di lavoro - di abolire le tasse sugli straordinari mantenendo i principi della legge 30 che ha reso il lavoro, nel nostro Paese, sempre più precario, sottopagato e ricattabile mentre Veltroni, non solo non parla della necessità di cancellare quella legge ma non scorge nemmeno la necessità di restituire dignità a salari e stipendi attraverso la riduzione delle trattenute Irpef applicate ai redditi più bassi: più che differenze, dunque, si intravede la comune visione di entrambi verso un lavoro che anziché un diritto costituzionale altro non è che uno strumento, un sistema utile a ricattare quelle lavoratrici e quei lavoratori che costituiscono ogni giorno la vera ricchezza economica e sociale del nostro Paese.

Ancora, la questione Alitalia: da una parte si parla da mesi di presunte cordate nazionali di cui non si vede traccia e, dall'altra, si difende a spada tratta la trattativa con Air France, posizioni entrambe esposte sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, senza alcuno scrupolo, con l'accompagnamento di beceri attacchi al sindacato come se fosse quest'ultimo il vero responsabile della situazione di Alitalia e senza nemmeno immaginare una seria autocritica sulla scelta bipartisan di realizzare il secondo scalo milanese (Malpensa) e un concreto progetto per riassorbire almeno una parte della forza lavoro "a rischio" attraverso una seria politica di riorganizzazione dei servizi pubblici nazionali (a partire da quelli di trasporto ferroviario a quelli urbani delle città).

Terzo elemento con contiguità tra Pd e Popolo delle Libertà, emergenza economica delle famiglie: tutti sparano ad alzo zero, da una parte e dall'altra, ma nessuno ha il coraggio - o forse addirittura la capacità - di mettere sul piatto quello che realmente serve oggi alle famiglie e, più in generale, al Paese: la riduzione delle trattenute fiscali applicate su salari, stipendi e pensioni (attenzione, non dell'aliquota generale ma di quella applicata alla fonte, e quindi a costo zero per le casse statali) e la sottoscrizione di un vero e proprio "patto" tra governo e categorie del commercio e dell'artigianato, in particolare con i settori minori di questi ultimi, quelli che scontano comunque, insieme alle famiglie, la grave crisi in atto in Italia: il governo si impegna a ridurre l'Iva sui generi di prima necessità e a ridurre di due punti la pressione fiscale sui piccoli esercenti e artigiani e, questi ultimi, si impegnano a dividere alla pari, con i cittadini, questa agevolazione, riducendo i propri listini.

E si potrebbe continuare a lungo, nell'elenco delle contiguità, delle somiglianze, delle sovrapposizioni tra i programmi del Pd e del Popolo delle Libertà (dalle missioni internazionali che costano all'Italia oltre un miliardo di euro l'anno alle politiche di liberalizzazione, dalla genuflessione alle gerarchie vaticane alla mancanza di una seria politica pubblica di tutela della salute, della sicurezza del lavoro, dell'ambiente) tanto da rappresentare quasi una scelta fotocopia tra i due maggiori schieramenti in campo.

Domenica 13 e lunedì 14 aprile ci sono dunque, tanti, vari, concreti motivi per dare un voto ancora una volta davvero diverso nel significato, nell'utilità e nella necessità di dare all'Italia un futuro diverso, un futuro che sappia riconoscere civilmente ed economicamente il valore dell'opera quotidiana di milioni di lavoratrici e lavoratori, il sacrificio di milioni di pensionate e pensionati, le paure di milioni di giovani oggi senza prospettiva futura in questo quadro di assoluta e grave incertezza economica e sociale, i diritti di chi chiede - per bisogno, non per lobbie - di potersi curare in dignità e di poter vivere in un clima di sicurezza sociale, ambientale e culturale.

Dare un voto alla Sinistra Arcobaleno, ricordando che in questo modo si vota la coalizione formata da Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Unitaria, significa davvero votare per veder riconosciute queste prospettive, questi diritti, questi bisogni sociali e culturali che la nostra Costituzione repubblicana, nata dalle lotte partigiane antifasciste e di cui quest'anno si festeggia il 60° anniversario dell'entrata in vigore, tutela e garantisce a tutte le donne e a tutti gli uomini del nostro Paese. 

E votare Sinistra Arcobaleno significa - ancora - sbarrare la strada, con forza e determinazione, ad ogni possibile tentativo bi-partisan di scardinare proprio quei valori fondamentali contenuti nella nostra Costituzione che tanto sembrano desiderare - in forma ampiamente condivisa - sia il Popolo delle Libertà che il Partito Democratico, dimenticando che per quei valori tante italiane e tanti italiani, spesso all'interno di intere famiglie, hanno dato la vita e senza rendersi nemmeno conto del grave danno che ne deriverebbe alle società italiana nel suo complesso, gia ampiamente messa a rischio dal progressivo processo di americanizzazione del nostro Paese.

E infine, una considerazione non può non essere spesa a sostegno della democrazia partecipativa e del diritto di ciascun ideale politico ad entrare nelle istituzioni per apportarvi il proprio sempre, comunque e doverosamente rispettabile contributo: le forze teoricamente maggiori, Popolo delle Libertà e Partito Democratico, non avranno certo problemi ad entrare in Parlamento ma avranno seri e concreti problemi, successivamente, a tenere insieme le varie interne anime politiche, ideali e culturali (il nazionalismo di An e il federalismo della Lega a destra, la cultura laica dei Radicali e quella cattolica della Margherita all'interno del Pd); le forze minori, che invece incarnano valori ampiamente e sostanzialmente condivisi al proprio interno seppur diversi da forza a forza, in virtù di una legge elettorale voluta dal centro destra e non osteggiata dalle allora forze dei Ds e della Margherita, rischiano di non poter apportare il proprio contributo nei due rami del Parlamento, con una drammatica storpiatura delle regole democratiche e con la triste probabilità che ampi settori della società italiana restino al di fuori della rappresentatività istituzionale.

In questo quadro, l'appello rivolto a tutte le elettrici e a tutti gli elettori, è quello di capire che mai come in questa tornata elettorale ogni forza minore rappresenta una cultura importante e rappresentativa (da quelle del lavoro, dei diritti, dell'uguaglianza a quelle cattolica o socialista o laica o nazionalista) ed ha pieno diritto a vedersi riconosciuta dagli elettori la possibilità di portare in Parlamento, quando sono conformi al dettato costituzionale, giuridico e legislativo, le proprie idee e il proprio contributo sulle scelte della società italiana.

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Governare una società

"Questo non è il tempo delle promesse ma degli impegni da mantenere."

Così Veltroni ha iniziato il suo intervento al Forum del Terzo Settore a Bari. "C'è un'idea di come deve essere la società che è il filo rosso delle mie idee politiche: la sfida di armonizzare ciò che destra e sinistra tradizionalmente tendono a divaricare: produzione di ricchezza e qualità sociale. La mia storia ha sempre puntato ad unirle: se non c'è ricchezza c'è maggior povertà, chi paga immediatamente il prezzo più alto e aspro sono le persone più deboli, come nella crisi del '29. Non si può governare una società senza tener conto delle sacche di sofferenza. Si può guardare una meravigliosa cima innevata senza guardare le vallate nei cui villaggi i diritti fondamentali sono sempre violati?"

Veltroni durante il forum ha lanciato una serie di misure da adottare quanto prima: un limite temporale massimo entro il quale valutare l'idoneità di una famiglia ad adottare un bambino, l'abolizione del divieto di cumulo tra pensione e lavoro, l'educazione permanente, un piano di edilizia scolastica che punti sugli spazi dove fare sport così da far rimanere le scuole aperte anche il pomeriggio, l'accreditamento degli operatori sanitare, la revisione della legge 226 assieme ai soggetti del terzo settore, l'istituzionalizzazione del 5 per 1.000, la riformulazione della legge sulla cooperazione internazionale destinando le risorse solo a progetti verificabili e realizzabili.

Guardiamo il tema della condizione dei bambini: dobbiamo stroncare le forme intollerabili di violenza nei loro confronti, ma chi ne parla? Pensiamo agli spazi loro sottratti: spazi urbani come spazi di tempo. Non c'è più il meraviglioso tempo della noia, del gioco. C'era l'atmosfera in cui si diceva mi annoio e si accendeva la nostra fantasia".
Proteggiamo i bambini deboli. I disabili, gli autistici, altrimenti le famiglie reagiscono chiudendosi in sé stesse. Mi hanno regalato un libro in cui c'era un meraviglioso dialogo tra una mamma e un bimbo autistico. Lui non parlava, ma poi ha iniziato a scrivere. Non parlava ma scriveva con rabbiosa intensità, come urlasse, così ha risolto con la terapia. Questi bambini non devono mai essere isolati. Adottare un bambino non è un procedura che si risolve in due giorni, ma per verificare la condizione di una famiglia non possono passare i tre anni che ho visto a Caserta, invece oggi per adottare un bambino servono tre anni. Ci possono essere tre mesi. L'importante è saldare il doppio bisogno di amore delle famiglie e dei bambini che vivono negli istituti.

Veltroni ha ribadito le condizioni di un'Italia diversa: la società che vogliamo fare non è un astratto modello alternativo. Basta alla crescita concentrata in poche mani e alla povertà attorno. Ricordate cosa diceva Bob Kennedy?
"Non possiamo misurare i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta".
Ha concluso Veltroni: "Sono le parole di un vero riformista, di un vero democratico. Nessuno resti solo".

 

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Consigli di lettura

Giorgio Parisi è uno dei maggiori fisici del mondo, insegna all'Università La Sapienza di Roma, è componente del Comitato Promotore nazionale di Sinistra Democratica, quel che scrive non è un appello al voto  nè un elenco di ragioni che motivino la scelta di voto, è il ragionare sul perchè c'è bisogno della sinistra e  sul fatto che La Sinistra l'Arcobaleno potrà essere la sinistra che serve.
Francesca Santoro, giovanissima militante al Comitato elettorale di Sa, ha assistino ad una conversazione, una specie di intervista collettiva, ascoltando quelle parole ha capito le ragioni profonde della sua scelta di parte.
Rita Anania è candidata al Senato in Calabria e riflette, a partire dalla campagna elettorale non ancora conclusa, sulla possibilità di un riscatto della politica anche nella sua regione.
Infine il gioco di parte di oggi

Perché votare La Sinistra l'Arcobaleno

di Giorgio Parisi*

Ci sono molti motivi per votare in queste elezioni per la Sinistra, l'Arcobaleno, alcuni contingenti, ed altri, più importanti, legati ad una prospettiva di lungo respiro.
A partire dal lontano 1968 si sono successivamente formati movimenti e partiti che si collocavano a sinistra del partito comunista italiano, il quale contemporaneamente si spostava verso il centro e subiva una lenta emorragia verso sinistra di alcuni dei suoi migliori dirigenti politici.

Cronaca di un pomeriggio particolare

di Francesca Santoro

Un pomeriggio di primavera arriva un Direttore di giornale alla sede nazionale del comitato elettorale de la Sinistra l'Arcobaleno. Arriva per fare domande e capire insieme alle donne e agli uomini che si sono imbarcati in questa grande avventura.

UN'ALTRA POLITICA È POSSIBILE ANCHE IN CALABRIA

di Rita Anania*

Questa campagna elettorale  aspra e falsata per molti aspetti, specie per la vigente legge elettorale, nella Sinistra L'Arcobaleno ha trovato il vero punto di riferimento perché guarda agli effettivi bisogni dei cittadini quali il lavoro, la sicurezza sul lavoro, la scuola, la laicità, l'etica, i diritti civili, le libertà, la solidarietà

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Del Bue: il voto ai socialisti lievita
"Sono due le ragioni - afferma Mauro Del Bue - per le quali il Partito socialista c'è. La prima riguarda la natura delle sinistra italiana. Se il Pci, dopo la caduta del Muro, avesse scelto la via maestra dell'unità socialista, oggi ci sarebbe in Italia un grande partito socialista come negli altri Paesi europei. Ma i post comunisti hanno preferito scegliere altri itinerari, cambiando per quattro volte nome e per quattro volte simbolo e costituendo oggi un Partito democratico che non esiste in nessun'altra parte d'Europa. Ieri c'era l'anomalia del fattore K, oggi c'è l'anomalia del fattore D, e quest'ultima è proprio figlia di quell'altra. La seconda ragione è l'interresse del Paese. In questi quindici anni, dominati da un finto bipolarismo, che oggi diventa bipartitismo coatto, l'Italia è cresciuta meno degli altri Paesi europei, e ha raggiunto un tasso d'inflazione che è il più alto dal 1996. E' cresciuta la povertà e la precarietà. E'colpa di una classe dirigente non all'altezza e di governi incapaci di risolvere i problemi degli italiani. Anche per questo Mister Bipartitismo comincia a scricchiolare. Perchè i due finti duellanti sono la malattia, non la medicina, dell'Italia e il voto socialista lievita. Lievita"

Gli appuntamenti di Enrico Boselli

Sabato 5
Foggia manifestazione Via Duomo 11 "Altro Cinema" ore 11,30
Bari manifestazione piazzale Palazzo dell'Economia, corso Vittorio Emanuele, con conferenza stampa ore 18
Barletta 20,30 manifestazione retro Cattedrale Castello Svevo

Domenica 6
Rai Uno - 'Speciale Tg1' ore 23,35
Sky Tg 24 ore 22,00 - 24,00

Lunedì 7
Rai Uno 'Uno Mattina' ore 8,20
Sky Tg 24 'Un Caffè con' ore 9,30
Radio Rai 3 'Radio mondo' ore 11,15
Rai Due 'Conferenza stampa leader' ore 21,50 Rai Uno 'Porta a Porta' ore 23,25

Martedì 8
Radio 24 'Viva voce' ore 9,05
Radio Rai 2 '28 minuti' ore 13
Roma, Sala in Lucina, piazza San Lorenzo in Lucina 26, conf. Stampa sull'ambiente ore 15,30
Canale 5 'Matrix' ore 23,00

Mercoledì 9
Roma Eventi, via d'Alibert, conf. stampa "giornata nazionale dei diritti civili"
Rai News 24 'Il Transatlantico' ore 18,30
TeleNorba ore 21,15

Giovedì 10
Radio Rai 1 'Radio Anch'io' ore 9,05
Radio Radicale 'Filo diretto' ore 10,30
Catania - conf. stampa ore 16
Siracusa - manifestazione ore 18

Venerdì 11
Napoli - Palapartenope, via Barbagallo, chiusura campagna elettorale ore 18
Rai Due - Confronto tra i leader - ore 21

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Lotta senza quartiere

"Siamo una forza di governo che vuole annientare i poteri criminali che succhiano energie a questa terra". Walter Veltroni, con il suo "Giro dell'Italia nuova" arriva in Campania e da Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, lancia il piano del PD per contrastare la criminalità organizzata. Un vero e proprio manifesto per la legalità che traduce, forse come mai una forza politica aveva fatto finora, in proposte di legge concrete le principali teorie di lotta alla criminalità.

"Dobbiamo annientare la camorra, la mafia la 'ndrangheta, sradicarle dalla vita di questi paesi. Se un candidato premier - sottolinea Veltroni - non si propone di fare questo, allora non svolge fino in fondo il suo dovere". Il candidato premier del PD, come già aveva fatto durante la sua visita in Sicilia e in Calabria, non usa mezze parole e non lascia adito a dubbi sull'impegno del Partito Democratico. E ribadisce: "La mafia scelga pure per chi votare, ma sappia che noi il loro voto non lo vogliamo".

Una lotta senza quartiere. "Senza ambiguità né reticenze e zone d'ombra con aree della politica che strizzano l'occhio ai poteri criminali per un pacchetto di voti". Secondo il leader del PD, di fondamentale importanza è proprio impedire alla criminalità qualunque tipo di "condizionamento sul potere politico e di portare via la ricchezza nazionale. Non bisogna pensare che questi poteri siano invincibili, ma per sradicarli - spiega Veltroni - servono sviluppo e crescita".

Un piano in cinque punti, quello messo in campo dal PD. Una proposta di legge, che si tradurrà in disegno di legge quando Walter Veltroni diventerà presidente del Consiglio. Reale tutela per gli imprenditori e le imprese sotto ricatto della mafia, anche con lo stanziamento di contributi specifici. Regolamentazione del sequestro e della confisca di prevenzione. Rafforzamento di uffici giudiziari collocati nelle zone d'Italia maggiormente esposte. Assunzione dei testimoni di giustizia nella PA. Divieto di erogazione di contributi finanziari - il gratuito patrocinio - da parte dello Stato per attività imprenditoriali legate a soggetti che abbiano riportato condanne o sentenze di patteggiamento per reati di particolare gravità.

"La politica deve ergere - ribadisce Veltroni - un muro con delle misure che permettano una lotta senza quartiere perché troppo sangue continua a scorrere. Non ci può essere il paese che vogliamo senza una lotta a tutto campo". Un leader impegnato, un programma inequivocabile, un piano concreto. Tutto questo per dire basta alla criminalità organizzata. E per ribadirlo, il segretario del PD ha scelto proprio una delle zone del Paese maggiormente esposte, la Campania, la provincia di Caserta. Una casa-famiglia nata da un bene confiscato alla camorra.

"Ho voluto cominciare da qui non per caso. Volevo mandare un duplice segnale: l'attenzione alle esperienze di sussidiarietà sociale, di volontariato, spesso ispirate dalla fede, che sono vitali per la società italiana diventata spietatamente egoista e cinica, e poi lanciare un messaggio ai criminali. Noi vogliamo annientare la camorra, la mafia e la 'ndrangheta, sradicarle dalla vita del Paese".

Veltroni, visitando la casa-famiglia 'Compagnia dei felicioni', realizzata nella casa sequestrata ad un camorrista, sottolinea che "il sistema-paese deve saper guardare a queste realtà rendendo le cose più semplici a chi ci lavora. Non sono solo parole ma risposte concrete. Per questo ho voluto iniziare da questa provincia dove bisogna arrivare alla cattura di Antonio Iovine e Michele Zagaria, due tra i più pericolosi criminali sul territorio".

Il leader del PD insiste per una "piena applicazione del 41 bis in modo rigoroso, senza sfilacciamenti o regimi differenziati per i boss che hanno permesso loro di comunicare con l'esterno", e poi "dobbiamo fare un controllo a tappeto sul voto di scambio che è la causa di tutti i mali. Serve un lavoro determinato per stroncare gli anelli di congiunzione tra politica e criminalità", in questa ottica occorrono perciò "una modifica delle procedure per gli appalti e la promozione delle associazioni antiracket rafforzando il sostegno delle istituzioni". .....................................................................................................

Premiare il merito

"Non riesco ad immaginare il futuro del mio paese se non attraverso l'asse della ricerca, dell'ambiente, del turismo e, quindi, della crescita del Pil. E' necessario che il

Paese torni ad investire sulla ricerca, io sono catturato dall'ansia che il nostro Paese ricominci ad avere voglia di crescere e, per farlo, ha bisogno di un grande traino: il primo è la riconversione dell'energia; poi turismo e internet; tecnologia e trasporto e, infine, biomedica". Il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni sceglie la Sardegna, precisamente il Parco tecnologico Sardegna Ricerche di Pula, per presentare la proposta del PD sulla ricerca.

Un progetto, quello del PD di Veltroni, che non lascia adito a dubbi: si punta dritto su ricerca, innovazione ed eccellenza per contribuire ad uscire dalla stagnazione in cui, da troppo tempo, il nostro paese riversa. Un disegno di legge sui contratti di ricerca per giovani leader scientifici, il cui punto principale consiste nello stanziamento di un finanziamento di 250mila euro l'anno a favore dei progetti "eccellenti".

Il progetto del PD, nel dettaglio, si basa su tre assi portanti: piena autonomia del ricercatore nel definire il proprio progetto; rigoroso sistema di valutazione, come avviene in Europa; incremento delle risorse pubbliche e incentivi fiscali alle imprese che finanziano la ricerca.

Oltre a tutto ciò, il PD propone appunto un contratto di ricerca per i giovani leader scientifici: attraverso il ministero dell'Università e della ricerca si potranno finanziare, con 250mila euro l'anno, i progetti reputati "eccellenti" da appositi comitati, attraverso il sistema della valutazione tra pari. Il contratto di ricerca è siglato tra il ricercato, il Miur e l'ateneo ospite e potranno partecipare anche i ricercatori stranieri, purché operino in Italia.

L'unico requisito richiesto, si legge nel ddl, è il possesso del titoli di dottore di ricerca, non conseguito di più di otto anni, per favorire i giovani. Infine è consentito cumulare il finanziamento pubblico con quello privato, e le imprese che sosterranno i progetti selezionati potranno usufruire di agevolazioni fiscali.

Come detto, l'occasione per lanciare la proposta del PD sulla ricerca è la visita che Veltroni fa al Centro Polaris a Pula, ad un'ora da Cagliari. Il parco tecnologico di Pula fa parte del Centro Sardegna Ricerche, sistema di infrastrutture avanzate e servizi per l'innovazione, lo sviluppo e l'industrializzazione della ricerca, ed ente incaricato dalla Regione di promuovere lo sviluppo tecnologico, nell'ambito dell'agenda di Lisbona.

Durante la visita del candidato premier del PD, sono stati mostrati alcune nuove applicazioni della ricerca tridimensionale sulla chirurgia e su internet. "Vedendo i vostri progetti e ascoltando le vostre storie, ho trovato lo stesso clima e la stessa energia che ho trovato all'Ucla (Università di Los Angeles), ma là non c'è l'ambiente naturale che abbiamo qui da noi".

Tra i compiti principali del Centro Sardegna Ricerche, c'è quello di trasformare i risultati della ricerca in nuove imprese, nuovi prodotti e processi e valorizzare il capitale umano e diffondere la cultura scientifica. Il suo obiettivo più ambizioso è stato la realizzazione del parco scientifico e tecnologico della Sardegna: due sedi, una a Pula, l'altra ad Alghero, con più di 50 organizzazioni insediate ed oltre 400 addetti.

La sede visitata dal leader democratico, in particolare, è incastonata in una cornice naturalisticamente incantevole, circondata da boschi e a pochi chilometri da uno dei mari più belli al mondo. Nel parco tecnologico si studiano tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni - si pensi al nuovo sito internet della Regione Sardegna, da cui è possibile una visione dall'alto delle bellezze dell'isola - quindi bioinformatica, farmacologia e televisione digitale.

"In questo luogo - sottolinea Veltroni - è premiata l'eccellenza, un concetto che purtroppo non fa parte della nostra cultura, quasi che significhi il mantenimento dello status quo sociale. E' vero il contrario, ma il problema è creare le pari opportunità. La ricerca - sottolinea Veltroni - non è solo una idea astratta ma una risorsa fondamentale per un paese che pensa al proprio futuro". Al riguardo il segretario del PD ha citato come esempio la storia di un ragazzo trevigiano di 29 anni, che voleva proporre la sua idea: legare internet con i libri scolastici. "Si è presentato in banca per chiedere un prestito e gli hanno chiesto se il padre avesse una casa da offrire come garanzia. Quel progetto ora lo sta avviando in Francia. Così non andiamo da nessuna parte. E' ora di prendere a cannonate le burocrazie e lavorare a fondo alla ricerca all'ambiente, alla qualità della vita, al turismo, tutti elementi che aumentano la nostra ricchezza nazionale".

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Aiutare a crescere

"Dobbiamo affrontare il consumarsi progressivo del potere d'acquisto di pensioni e salari". Con queste parole Walter Veltroni ha introdotto la conferenza stampa di presentazione delle misure messe in campo dal Partito Democratico per combattere il caro prezzi, uno dei temi più caldi e discussi in questo periodo.

Due linee direttrici da percorrere per uscire dall'emergenza e per combattere l'innalzamento dei prezzi: "Il nostro intervento straordinario è volto in primo luogo ad aiutare le famiglie in difficoltà, ed in secondo luogo a fare ripartire le domanda interna". E' proprio con questi due obiettivi che il candidato premier del PD lancia la proposta di "un buono spesa annuale per 3 milioni di famiglie italiane, a partire dal 1° luglio 2008".

Si tratta di una misura emergenziale e straordinaria che si propone, al tempo stesso di aiutare le fasce economicamente più deboli della società, e di stimolare la ripresa dei consumi interni, considerata come la precondizione necessaria per la crescita. Una misura, sottolinea il responsabile Economia Giorgio Tonini, che si inserisce perfettamente in quella che è la filosofia economica di base del PD, cioè la commistione di "lotta alle inaccettabili disuguaglianze che caratterizzano la nostra economia e stimolo alla crescita".

Una misura, quella del buono spesa annuale, che, come fa notare Stefano Fassina, "non è assolutamente alternativa alle liberalizzazioni dei mercati, ma che, invece, si propone come intervento mirato per rispondere ad un'emergenza, quella del carovita. Intervento al quale dovranno essere affiancate delle misure che invece saranno di tipo strutturale", come quelle che fanno riferimento al nuovo corso in materia di politiche fiscali, o all'innalzamento immediato di salari e pensioni.

Delle correzioni strutturali sono d'altronde ineludibili. L'emergenza che ci troviamo ad affrontare oggi, infatti, affonda le sue radici dentro a dinamiche ormai a loro volta cementate dentro il nostro tessuto economico. "Un primo momento in cui si sarebbe potuto porre un freno a questo problema - fa notare Veltroni - coincide con il 2001, con il passaggio dalla lira all'euro, e con il mancato controllo di questo passaggio a livello di prezzi. Una grande responsabilità - sottolinea il segretario del PD - che la destra al governo allora si assunse".

Ciò, insieme alla crescita del prezzo di alcune determinanti materie prime, una su tutte, il petrolio, ha determinato l'emergenza che stiamo vivendo oggi, e che si sta ripercuotendo su tutti gli aspetti legati alla vita reale delle persone. Il buono spesa è una misura che, conclude Veltroni, si va a sommare a quelle che stiamo mettendo in campo "per coniugare la crescita economica, la ripresa della domanda interna e la lotta alla povertà e alle disuguaglianze".


IL BUONO ENTRERA' IN VIGORE IL 1° LUGLIO 2008

Il buono spesa sarà di 600 euro per una famiglia con due figli a carico e un reddito non superiore a 18mila euro l'anno. Sarà usato come riferimento non solo il reddito ma anche la "condizione economica equivalente", ossia il parametro Isee che le famiglie già usano per la richiesta di tariffe agevolate per gli asili nido i per i servizi di assistenza.

Valore del buono e soglia di reddito saranno diverse a seconda de numero di persone del nucleo familiare: per una persona sola con un reddito intorno ai 7.500 euro il buono sarà di 250 euro; per due persone con un reddito intorno agli 11.500 euro il buono sarà di 390 euro; per due persone con figlio a carico con un reddito intorno ai 15mila euro il buono sarà di 500 euro.

Il buono spesa potrà essere utilizzato nei negozi convenzionati grazie ad un accordo con le associazioni di categoria. I negozi convenzionati si impegneranno a fare un ulteriore sconto del 5 - 10% alle famiglie che pagheranno con il buono spesa.

Sarà diviso in 12 buoni mensili di importo pari a 50 euro ciascuno.

Le famiglie riceveranno il buono spesa a casa: dovranno fare una domanda all'Inps, riceveranno assistenza gratuita per la compilazione della domanda ed entro 15 giorni lavorativi sarà inviato loro il buono spesa annuale. Il costo di tutta l'operazione è di 1,4 miliardi di euro l'anno e rientra nelle azioni previste a sostegno degli incapienti. Si tratta di misure già previste dal disegno di legge sul fisco, per le quali è stata quindi già individuata una copertura.

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Mercoledì 2 aprile  i candidati del Popolo della Libertà: On. Domenico Benedetti Valentini, On. Franco Asciutti, Gen. Roberto Speciale,  Pietro Laffranco , Alfredo De Sio, hanno effettuato una serie di incontri elettorali nel comprensorio orvietano. Ad Orvieto, l'On. Domenico Benedetti Valentini , candidato al Senato della Repubblica, ha risposto alle richieste dei principali esponenti delle categorie economiche che operano nel settore alberghiero, turistico e agricolo. L'incontro è stato l'occasione per un approfondimento sulla situazione attuale e sulle prospettive  dei vari settori.  A Castel Giorgio, Porano e Fabro   i candidati del PDL hanno illustrato i punti salienti del programma del Popolo della Libertà. Particolarmente apprezzato è stato l'intervento del gen. Speciale, candidato alla Camera dei Deputati, che si è soffermato sui temi riguardanti la legalità e la sicurezza. Agli incontri  erano presenti  il Coordinatore prov. le di Forza Italia Fabio Biscetti, il Presidente prov.le di Alleanza Nazionale Carlo Orsini, il Consigliere regionale Raffaele Nevi.  La partecipazione a tutte le manifestazioni è stata numerosissima evidenziando un forte risveglio e interesse da parte dei cittadini.
Il prossimo appuntamento con i candidati del Popolo della Libertà è fissato per domenica 6 Aprile  a P.zza Gualterio (San Giuseppe/ex Croce Rossa) dove si terrà un comizio elettorale alle ore 18.30.

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Disabili, impegno del Ps per aumentare le pensioni d'invalidità civile

Venerdì 28 marzo 2008 Enrico Boselli si è incontrato con Luca Pancalli, nella sede romana dell'Anmic, per sottoscrivere la proposta di legge popolare promossa dall'Anmic per l'equiparazione delle pensioni di invalidità civile alle pensioni sociali, già firmata dai capilista del Partito socialista in Lombardia. Il leader socialista ha voluto sottolineare il valore dell'iniziativa: "Oggi la pensione la pensione di invalidità civile è bloccata a 246 euro mensili, pari a 8 euro al mese. Una cifra irrisoria e offensiva per chi la riceve. La richiesta dell'Anmic almeno risolve un primo problema di vera giustizia sociale, di fatto raddoppiando lo stanziamento mensile, arrivando almeno a 580 euro mensili," Il presidente dell'Anmic Luca Pancalli, nel ringraziare il candidato premier socialista ha affermato: "Mi ha fatto particolare piacere ricevere il sostegno di Enrico Boselli all'iniziativa dell'Anmic, cui spero si aggiungano altre forze politiche. Credo infatti che questa legge di iniziativa popolare sia un doveroso percorso di civiltà e democrazia"

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Pensioni, la rivoluzione PD

Crescita economica e riduzione delle disuguaglianze, questa è la nostra sfida. Vogliamo aumentare da subito le pensioni per una grande azione di giustizia sociale.
Walter Veltroni

"L'aumento del costo della vita è diventato insostenibile, specie per la fasce più deboli. Dobbiamo garantire ai nostri pensionati livelli di sussistenza dignitosi". Il segretario del PD Walter Veltroni, intervenendo in conferenza stampa a via Sant'Andrea delle Fratte, ha presentato le proposte del Partito Democratico in materia di innalzamento delle pensioni. Una ricetta, quella del PD, che si propone in primo luogo interventi immediati di incremento reale della somma percepita dai pensionati. Un aumento pari a circa 400 euro annui per i redditi tra gli 8mila e i 25mila euro entro il prossimo luglio.

"L'innalzamento dei costi delle materie prime, la fissazione dei prezzi nel momento del passaggio dalla lira all'euro hanno creato una situazione economica, dal punto di vista dei redditi percepiti, soprattutto dalle fasce più deboli, difficilmente sostenibile". La proposta economica del Partito Democratico si pone come obiettivo quello di invertire questa tendenza.

In campo previdenziale, si punta all'entrata in vigore di norme che vadano ad incrementare le misure introdotte con il Decreto Legge dello scorso luglio. Misure che portarono delle significative novità a favore dei pensionati di età superiore ai 64 anni, con un reddito annuo non superiore a 8.675,03 euro, e che interessarono più di tre milioni di persone la cui pensione è stata aumentata di una somma aggiuntiva tra 336 e 504 euro. Somma che venne da subito identificata con il nome di "14° mensilità".

Per affrontare il problema delle difesa del potere d'acquisto delle pensioni, però, queste misure non sono sufficienti. Le nuove proposte del PD vanno nella direzione di un adeguamento anche di quelle superiori. Lo strumento designato è la leva fiscale. L'obiettivo è l'innalzamento immediato - a partire dal luglio 2008 - delle pensioni che non rientrano in quelle fatte oggetto dell'intervento denominato "14° mensilità".

L'intervento previsto - e coperto a livello finanziario - riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina un incremento di quasi 400 euro l'anno per le pensioni fino a 25mila euro l'anno e un incremento tra i 250 e i 100 euro l'anno per le pensioni di importo compreso tra 25mila e 55mila euro l'anno. In pratica, tramite lo strumento fiscale, vengono aumentate le detrazioni sia in finzione dell'età anagrafica (più una persona è anziana, più salgono le detrazioni) e sia in base al reddito pensionistico (più la pensione è alta, più le detrazioni saranno basse).

Accanto agli aumenti, resi possibili dallo strumento delle leva fiscale, di fondamentale importanza diventa la risoluzione di alcuni punti di criticità legati al meccanismo di indicizzazione delle pensioni, che prende come riferimento l'indice generale dei prezzi al consumo. Il primo problema riguarda il fatto che l'Istat ignora alcune voci che hanno invece un peso rilevante nei consumi dei pensionati, e potrà essere affrontato non appena l'ente statistico pubblicherà regolarmente l'indice del costo della vita delle famiglie di pensionati.

Il secondo problema, di più difficile risoluzione, è legato alla possibilità di un divario di reddito consistente tra diverse generazioni di pensionati e fra queste e i lavoratori, anche se si riuscissero a mantenere le pensioni in essere costanti in termini reali. La proposta del PD al riguardo è che si intervenga sulle regole con cui il montante contributivo viene trasformato in vitalizio, facendo in modo di legare l'indicizzazione "reale" delle pensioni calcolate con il metodo contributivo all'andamento di un indice di sostenibilità dato dal rapporto tra spesa pensionistica e monte dei redditi da lavoro. Il fine, in questo caso, è quello di permettere ai pensionati di partecipare ai frutti della crescita economica del Paese.

"Si tratta di misure necessarie - ha detto Veltroni - per evitare che ci siano persone che raggiungono soglie di povertà intollerabili. Gli interventi sulle pensioni sono una parte fondamentale del disegno del PD". Un disegno che ha nella crescita, "nell'incremento del Pil la priorità assoluta". Secondo il segretario del PD, "l'Italia sta vivendo un momento di deficit strutturale. Il Paese è fermo perché nessuna strategia politica ed economica negli ultimi anni è stata ispirata ad una vera sfida riformista, che si proponga di portare a termine un'armonizzazione tra crescita economica e riduzione delle disuguaglianze".

C'è un gran bisogno di politiche economiche e sociali, "e solo il Partito Democratico ritiene ragionevolmente di poter conciliare crescita ed equità sociale". L'Italia, sottolinea il candidato premier, "ha tutto il diritto di avere qualcosa si simile agli altri grandi paesi europei, anche e soprattutto in termini di aiuto alle fasce più deboli. E in questo si inserisce il tema delle pensioni, che necessita di una grande azione di giustizia sociale".

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Inaugurata la prima casa di La Sinistra l'Arcobaleno ad Orvieto

Si è inaugurata ieri pomeriggio, 31 marzo, la prima sede di Sinistra Arcobaleno ad Orvieto centro, in Via Garibaldi.

"E' la prima casa di Sinistra Arcobaleno, di tanti compagni di un percorso comune - così aprendo l'incontro Cecilia Stopponi di Rifondazione Comunista ha voluto sottolineare l'importante appuntamento - una tappa molto significativa per ripartire nell'impegno di una rinnovata forza di Sinistra con grande entusiasmo e con logica politica perché crediamo nella necessità di avere ancora una sinistra forte e radicata".

Nel proseguire la serata Giuseppe Ricci candidato al Senato ha sottolineato che "non dobbiamo sottovalutare i passi che abbiamo fatto uno alla volta per arrivare ad un obiettivo chiaro che è quello di aggregare la Sinistra. Una prova - ha proseguito Ricci - che abbiamo sperimentato ad Orvieto già con le elezioni dei Consigli di Zona, dove Sinistra Arcobaleno si è affermata con successo".

"Il 14 aprile non sarà un traguardo ma un punto di partenza - ha voluto ribadire Ricci - un cammino che sta coinvolgendo molti territori in tutta Italia".

Infine sul voto utile Ricci ha evidenziato come proprio in Umbria votando per la Sinistra Arcobaleno si toglie la possibilità di far eleggere un senatore in più al centro destra di Berlusconi.

Marco Fumagalli dell'Ufficio di Presidenza di Sinistra Democratica ha concluso l'incontro di inaugurazione della sede di Orvieto ricordando che "oltre 300 sedi aperte in tutta Italia negli ultimi mesi sono un valore politico. C'è bisogno di una Sinistra in questo Paese - ha proseguito Fumagalli - che dia una speranza e una risposta ai grandi problemi di un mondo in trasformazione. Senza sinistra e solo con due schieramenti politici, come nel modello americano con un partito democratico e uno conservatore, chi resta fuori è fuori dall'interesse della politica e fuori resterebbero i lavoratori, i pensionati, i precari e le fasce più deboli che conteranno sempre di meno. Quindi - ha proseguito Fumagalli - il voto a Sinistra Arcobaleno è un voto utile per dare voce a chi rischierebbe di non avere più la rappresentanza politica".

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È online il Partito Democratico di Orvieto

 

 

 

 

Il Partito Democratico di Orvieto è online  con una doppia presenza: un sito web - www.pdorvieto.org - e con un il blog del candidato Carlo Emanuele Trappolino (www.trappolino.pdorvieto.org).

 

Due strumenti realizzati "in house" grazie ai software open source e all'impegno volontario di alcune persone che hanno lavorato per offrire a tutti i fondatori e simpatizzanti del Partito Democratico la possibilità di partecipare alla vita politica del partito.

 

Si tratta di un primo passo verso un più compiuto Sistema informativo con il quale dare un senso diverso alla democrazia interna del Partito Democratico. Ormai è pressante l'esigenza di innovare profondamente le modalità di partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e le tecnologie telematiche offrono una opportunità straordinaria.  Per questa ragione i costituenti nazionali hanno voluto scrivere precise indicazioni proprio nel primo articolo dello Statuto del PD. Più precisamente, al comma 8 così è scritto:

 

"Il Partito Democratico assicura un Sistema informativo per la partecipazione basato sulle tecnologie telematiche adeguato a favorire il dibattito interno e a far circolare rapidamente tutte le informazioni necessarie a tale scopo. Il Sistema informativo per la partecipazione consente ad elettori ed iscritti, tramite l'accesso alla rete internet, di essere informati, di partecipare al dibattito interno e di fare proposte. Il Partito rende liberamente accessibili per questa via tutte le informazioni sulla sua vita interna, ivi compreso il bilancio, e sulle riunioni e le deliberazioni degli organismi dirigenti. I dirigenti e gli eletti del Partito sono tenuti a rendere pubbliche le proprie attività attraverso il Sistema informativo per la partecipazione".

 

Conclusa questa fase elettorale il Partito Democratico di Orvieto si doterà di ulteriori strumenti informatici: un FORUM per favorire il dibattito interno, ulteriori BLOG dedicati alle aree tematiche (lavoro, ambiente, giovani, ecc.) e un WIKI per condividere e produrre nuova informazione.


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Expò 2015, si farà a Milano
"È prima di tutto - afferma Enrico Boselli - un successo italiano, del governo Prodi, ed è una straordinaria notizia per il sistema Paese e per Milano. Siamo orgogliosi di questo successo, che arriva in un momento di difficoltà per la nostra economia - conclude Boselli - anche perché è frutto dell'impegno di Bobo Craxi, sottosegretario agli esteri, che in questa vicenda si è speso con grande passione e intelligenza"
Craxi: una svolta per il nostro Paese
'La grande vittoria di oggi rappresenta una svolta per il nostro Paese e una grande soddisfazione, anche personale, per aver partecipato a questo successo con il governo di centro-sinistra'. Queste il primo commento di Vittorio Craxi, sottosegretario di Stato agli Affari esteri con delega alla campagna promozionale per la candidatura di Milano all'Esposizione universale del 2015.
Turci: per Veltroni salto mortale all'americana
"Veltroni - afferma Lanfranco Turci - conferma l'opzione del partito democratico all'americana. I compagni del mio ex partito Pci-Pds, pur di non fare i conti col socialismo europeo, stanno tentando un doppio salto mortale da Roma a New York, dal comunismo al partito democratico americano. Il rischio di questi salti politici acrobatici è quello di farsi male. Il Pd costruito da Veltroni, da una parte degli ex Ds e della ex Dc, resta un partito senz'anima che non avrà un preciso ruolo. Pur circondato da grandi ostilità e da un vero e proprio muro di silenzio, il Partito Socialista - sottolinea Turci - vuole continuare a rappresentare un'ipotesi di riorganizzazione della sinistra riformista italiana in chiave laica, liberale e socialista. E' proprio quella, appunto, dei grandi partiti socialisti europei fra cui il partito di Zapatero cui strumentalmente Veltroni cerca di affiancarsi nel momento del successo dei socialisti spagnoli. Salvo poi ignorare - conclude Turci - il merito delle loro politiche di affermazione dei diritti sociali e di libertà".

Enrico Boselli e il giro del truck "Corre il vento socialista"

Martedì 1 aprile
La Spezia, Piazza del Mercato ore 17,30 - manifestazione
Abissola Superiore (SV), auditorium comuinale "La massa", ore 20,30- manifestazione
Mercoledì 2 aprile
Torino, Piazza Vittorio, ore 11,30 - conferenza stampa
Alessandria, Piazza della Lega ore 18 - manifestazione
Torino, Sala ATC, Corso Dante 14 ore 21 - manifestazione
Giovedì 3 aprile
Milano, Piazza Duca d'Aosta ore 17,30 - manifestazione

Appuntamenti Tv

Rai Tre - Martedì 1 aprile, alle ore 23,10 L'intervista, con Enrico Boselli

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Nella riunione degli aderenti al Circolo Italia dei Valori "Democrazia e Partecipazione della Provincia di Terni" si è discusso un documento sulle "Linee guida del piano energetico comunale e della riorganizzazione della raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Orvieto.
Alla riunione erano presenti i candidati al Senato per la Lista Italia dei Valori alle prossime elezioni politiche Giuseppe Laudi (Presidente del Consiglio Comunale di Amelia) e Pierpaolo Mattioni (Referente del Circolo per il Comune di Orvieto).
Lo stesso Mattioni ha sottoposto ai presenti un documento che è stato approvato all'unanimità e che di seguito riportiamo:

Il Consiglio comunale di Orvieto ha approvato nella seduta del 20 scorso le "Linee guida del piano energetico comunale e della riorganizzazione della raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Orvieto. Accordo tra il Comune di Orvieto e la soc. SAO spa. Approvazione". Le scelte più ponderose che questo documento, sintetizzando all'osso, propone sono: l'ipotesi di programmare un progetto per realizzare un impianto a biomasse da dimensionare e collocare dopo uno studio di fattibilità;
l'annuncio della partenza della raccolta differenziata "porta a porta" in modo da avviare un processo che raggiunga una base del 60%; un accordo transattivo che definisca una volta per tutte il rapporto con il gestore della discarica de "Le Crete".

Per quanto riguarda le problematiche specifiche ci preme ricordare che esiste una normativa per le caratteristiche di ciò che si intende come biomassa da bruciare che comprende una varietà che non è limitata al vegetale cosiddetto vergine, e che pone problemi nel senso di una possibile assimilazione di tali impianti agli inceneritori in genere, e su questo dunque dovrà essere dedicata la massima attenzione. Esiste poi il problema
del dimensionamento in base alla disponibilità di territorio utile alla
bisogna e infine occorre porsi, in sede di progettazione, il problema dello smaltimento delle ceneri.
Ottimo che finalmente la raccolta differenziata porta a porta prenda piede dopo anni di disinteresse delle istituzioni e dei gestori della discarica.
Sappiamo, per l'esperienza acquisita nei casi ove gli obiettivi a questo riguardo sono stati raggiunti, che i cittadini si dimostrano sempre favorevoli e disponibili se le istituzioni e i gestori sono allo stesso grado rigorosi nel conferire la materia proveniente dalla selezione alle destinazioni finali, che non possono essere le stesse discariche.

Quello che tuttavia riteniamo essere il problema politico centrale è la necessità di distinguere nettamente due livelli:
1. il rapporto tra il Comune di Orvieto e la discarica, che è situata nel proprio territorio, ed esiste grazie alla individuazione nel PRG, oltrechè esistere materialmente sia come ingombro ambientale e paesaggistico, a poca distanza dalla città e dal Duomo;
2. le problematiche in generale dell'energia e del ciclo dei rifiuti, che viceversa non riguardano ormai il Comune di Orvieto in quanto tale, ma anche la Regione (come Piano energetico e Piano dei rifiuti) e l'ATO che in pratica coincide con il territorio dell'intera provincia.

Se non è chiara la distinzione tra questi due livelli si fa una pericolosa confusione.

Il rapporto discarica/Comune concerne la tutela sociale, economica, la salubrità dell'ambiente e la tutela della salute pubblica (aria, acqua, terra) di cui la responsabilità è essenzialmente quella del Comune di Orvieto.
Ora, si apprende che la discarica di Orvieto è, possiamo con buona approssimazione ritenere, l'unica discarica in passivo. Questo come è potuto avvenire ? E' mai possibile che una attività così notoriamente remunerativa da noi sia a rimessa, e addirittura i cittadini orvietani debbano pagare i disavanzi ?
Roba da non credere !
Poi, l'aggio ambientale di 7 euro come viene calcolato ? Ma è remunerativo per tutti i disagi sopportati?, per l'incremento delle polveri sottili che dobbiamo sopportare, per la presenza di quell'orrendo cratere in mezzo ai calanchi ? Per dover organizzare tutta una viabilità essenzialmente per la presenza della discarica, per i rischi di tracimazione degli effluenti, per i rischi di instabilità futura dei versanti o di infiltrazioni oggi non previsti, tenendo conto della instabilità del sito, ecc. ?
Francamente può essere comprensibile che la questione discarica sia vissuta come un caso trattato con  sommaria applicazione.

Il ciclo dei rifiuti in genere, ormai non è più appannaggio di un solo
Comune, specialmente se la discarica finale viene a risultare
sostanzialmente l'unica in attività e, almeno per i tempi brevi, dell'intera Regione. La raccolta differenziata non ha senso solo nel Comune di Orvieto.
Va condotta obbligatoriamente e con lo stesso rigore su tutto il territorio dell'ATO, altrimenti vanno applicate norme rigorose e sanzioni per il consumo della discarica che non è più ammissibile.
Allora se gli obiettivi di riduzione della porzione residua in discarica sono condivisi e raggiunti (60 - 70% di differenziata, con recapito alle aziende delle filiere, compost di qualità, ecc.) il conferimento in discarica va tendenzialmente ad esaurimento, ai fini del completamento del ciclo. Se così non è siamo in una situazione dove esiste una azienda che trae ragguardevoli profitti, indipendentemente dal ciclo locale, e puntando sull'arretratezza del sistema, e di questo va informato e partecipato il cittadino in modo che possa decidere in quali termini avvenga il passaggio dalla gestione dei rifiuti come ciclo ecologico chiuso alla presenza nel
territorio di una azienda che trae alti profitti semplicemente perché viene consentita e viene consentito che quei profitti non siano ridistribuiti sul territorio che subisce il danno senza beneficio, o, semplicemente, che venga stabilito da parte della comunità che la discarica è un prodotto superato e inutile.

Il Comune decide di concedere l'autorizzazione allo smaltimento in discarica direttamente al gestore, e contemporaneamente dichiara che il possesso di una quota (azionaria ?) peraltro in misura limitata al 3%, garantisce il controllo sulle attività e la correttezza dei programmi della Società di gestione.
E' per questo che riteniamo che non sia chiara la distinzione tra i due livelli a cui abbiamo sopra accennato. Perché evidentemente sorge una sorta di conflitto tra la figura dell'ente garante istituzionale controllore, non solo ai fini di garantire efficienza e profitti, ma a tutela della salute, dei diritti della comunità locale di costruire il proprio futuro fino alla certezza dei tempi per la cessazione della discarica con tutte le garanzie per il post-mortem, con l'Ente detentore di quote della società (privata e
controllabile), che evidentemente è concentrata sugli utili della gestione che possono andare a confliggere con quelli della Comunità.

Per concludere, siamo convinti che l'apertura della fase di una raccolta differenziata rigorosa su tutto l'ATO con proporzionale riduzione del ricorso allo smaltimento in discarica debba comportare una data certa per la definitiva chiusura della discarica stessa, con la conseguenza di cancellare immediatamente l'ampliamento al famoso terzo calanco, che diventa francamente incomprensibile, a meno di comunicare con la massima trasparenza gli interessi reali.
Siamo altresì contrari ad una definitiva privatizzazione della gestione della discarica e di conseguenza alla assunzione di quote di modestissima minoranza da parte del Comune.
Riteniamo inoltre necessario che venga riassunto lo sviluppo dei diversi accordi transattivi che si sono succeduti, con la evidenziazione del dare e l'avere in modo da rendere trasparente e comprensibile al cittadino medio la storia economica e amministrativa dalle origini fino ad oggi.


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Incontro con i pendolari

 

I candidati di Sinistra Arcobaleno al Senato Paolo Brutti e Giuseppe Ricci e alla Camera Giuseppe Mascio hanno incontrato i pendolari orvietani per discutere dei problemi e delle prospettive del fenomeno del pendolarismo ferroviario.

Il pendolarismo è in forte crescita ovunque in Italia, sono oltre 13 milioni infatti quanti si spostano quotidianamente per motivi di studio e di lavoro, e anche ad Orvieto il fenomeno ha registrato negli ultimi anni un incremento significativo: sono oltre 1.200 quanti prendono il treno ogni giorno per raggiungere Terni, Firenze e soprattutto Roma.

Alla crescente domanda le Ferrovie non hanno saputo dare un'adeguata risposta e il fenomeno sta esplodendo in tutta la sua gravità.

Nella relazione introduttiva è stata definita una fotografia dell'esistente e sono stati disegnati gli scenari per il prossimo futuro: per gli orvietani le previsioni sono peggiori della realtà.

Dal prossimo anno, con l'introduzione dell'Alta velocità a pieno regime tra Napoli e Milano (1 treno ogni 15 minuti a 300 Km/h), sarà impossibile l'accesso sulla Linea Direttissima, il che vorrà dire che i tempi di percorrenza Orvieto-Roma, per esempio, saranno raddoppiati, soprattutto a causa dell'ingorgo tra Orte e Roma dove c'è attualmente  il collegamento Orte-Fiumicino con 1 treno ogni 12 minuti e dove andranno a confluire anche i treni provenienti da Ancona-Perugia-Foligno-Terni.

Per questo motivo i treni Intercity saranno gradualmente eliminati. La cura dimagrante inizierà già il prossimo 7 aprile con l'abolizione dell'IC 577 delle ore 9.58 da Orvieto per Roma e l'IC 596 delle ore 18.55 da Roma per Orvieto.

Il servizio pendolari dal 2009 sarà garantito dai soli Regionali, con percorrenza per Roma non inferiore ad 1 ora e 50 minuti.

Sempre a causa dell'introduzione dell'Alta velocità questi treni saranno attestati a Roma Tiburtina, con un ulteriore aggravio di costi e di tempi considerando che è più decentrata rispetto a Roma Termini.

Si torna indietro di molto: nel 1939 il treno più veloce tra Roma e Orvieto impiegava 1 ora e 26 minuti.

Le Ferrovie, la più importante leva per lo sviluppo del Paese, sono al collasso. Ad Orvieto, pur con tutti gli attuali disagi, viviamo ancora una realtà accettabile, ma l'emergenza è alle porte anche da noi ed è solo questione di tempo.

I pendolari già oggi è come se lavorassero mediamente un mese e mezzo in più all'anno tenendo conto dei tempi di percorrenza e spendono in media quasi uno stipendio in mezzi di trasporto.

E allora che fare? A questa domanda sola la politica potrà dare una risposta ma molto dipenderà da come sarà composto il nuovo Parlamento. I candidati alle prossime elezioni di Sinistra Arcobaleno Paolo Brutti, Giuseppe Ricci e Giuseppe Mascio hanno dichiarato che quello dei pendolari è diventato un problema sociale, che necessita, qualunque sarà il risultato elettorale, di un forte impegno. Sinistra Arcobaleno è una scelta di parte e starà comunque dalla parte dei lavoratori e degli studenti.

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Appello internazionale a sostegno di una "Sinistra critica"!

 

Il 13 e 14 aprile in Italia ci saranno nuovamente le elezioni politiche. Il governo di centrosinistra, guidato da Prodi e sostenuto da Rifondazione Comunista, è caduto. Le sue politiche liberiste di sostegno alle esigenze di Confindustria e la sua decisione di proseguire l'occupazione militare dell'Afghanistan l'hanno screditato di fronte ai settori popolari, che non vedono più la differenza tra sinistra e destra. Davanti a un tale fallimento e a un tale smarrimento, la demagogia di Berlusconi rischia di portare a casa dei frutti.

Il movimento "Sinistra critica" deriva da Rifondazione Comunista; si è costituito in seguito all'espulsione dal partito del senatore Franco Turigliatto, che aveva rifiutato di votare il rifinanziamento della missione militare in Afghanistan e si era opposto alle politiche di austerità del governo Prodi. Oggi, al di fuori del Prc si costruisce così una sinistra indipendente, anticapitalista, in contatto con tutti coloro che in Europa sono determinati a costruire una sinistra che non si arrende, una sinistra femminista, ecologista, internazionalista che sia legata alle mobilitazioni sociali e si opponga radicalmente all'offensiva delle destre e del padronato.

Per tutte queste ragioni sosteniamo i candidati presentati da "Sinistra critica" e in particolare la candidatura alla Presidenza del consiglio di Flavia D'Angeli, giovane insegnante precaria, impegnata nel movimento altermondialista e femminista.

 

Firme:

 

Ken Loach (regista)

Gilbert Achcar (scrittore)

Chico Alencar, (deputado federale del Psol, Brasile)

Daniel Bensaïd (filosofo)

Olivier Besancenot (Lcr, Francia)

Alex Callinicos (Swp, Gran Bretagna)

Jorge Costa (Segreteria nazionale Bloco de Esquerda, Portogallo)

Thomas Eisler (Alleanza rosso-verde, Danimarca)

Paolo Gilardi (Federazione della sinistra anticapitalista, Svizzera)

Thies Gleiss (Direzione di Die Linke, Germania)

Heloisa Helena (Presidente del Psol, Brasile)

François Houtart (Università di Lovanio, tra i fondatori del Forum Sociale Mondiale)

Boris Kagarlitsky, (Levaya politika, Russia)

Angela Klein (Isl, Germania)

Alain Krivine (Lcr, Francia)

Luciana Genro, (deputata federale del Psol, Brasile)

Zbigniew Marcin Kowalewski  (Rewolucja, Polonia)

João Alfredo Telles Melo (Psol, Brasile)

Michel Onfray (filosofo, Francia)

John Rees (Respect, Gran Bretagna)

Fernando Rosas (deputato del Bloco de Esquerda, Portogallo)

Chawki Salhi (portavoce del Partito socialista dei lavoratori, Algeria)

Ahmed Shawki (International Socialist Review, Stati Uniti)

Alan Thornett (Respect Renewal, Gran Bretagna)

Eric Toussaint (economista, Belgio)

François Vercammen (Centro Ernest Mandel, Belgio)

Michel Warschawsky (Israele)

Boguslaw Zietek, (presidente di WZZ "Sierpien 80", Sindacato libero agosto '80, Polonia) 

Sono felice di inviare una mia dichiarazione che dica che la sinistra europea deve avere una posizione chiara contro la guerra, che le truppe devono immediatamente essere ritirate dall'Irak e dall'Afghanistan, e che bisogna opporsi a ogni forma di privatizzazione.

Lettera di Ken Loach

Sono perciò molto felice di firmare l'appello di Sinistra critica e mi fa molto piacere sostenere Flavia D'Angeli e la sua campagna. Scusa se ho impiegato un po' tempo per risponderti. Spero che tutto vada bene.

                

Tuo,

Ken Loach

 

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Elezioni, soffia il vento socialista
Parte il truck-elettorale
È partito da Porta Pia a Roma il truck-elettorale del Ps: una specie di mega-tir più lungo di 10 metri. A introdurlo come "arma di dissuasione politica" è il leader del Ps Enrico Boselli che lo presenta alla stampa proprio davanti a Porta Pia.
"Abbiamo deciso di partire da qui per il nostro tour elettorale - spiega Boselli - perché è qui che è nata l'Italia democratica, laica e riformista. E' l'unico truck-elettorale in Italia. Da qui potremo fare anche i comizi...".

Boselli: Veltroni ha spalancato le porte a Berlusconi
"Se - afferma Enrico Boselli - i sondaggi di Pagnoncelli, consulente di Veltroni, sono veri, noi dobbiamo lottare duramente per arrivare al 4%, ma Veltroni non ha nessuna speranza neppure lontanamente di impedire a Berlusconi di entrare a Palazzo Chigi: è più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago. Con le sue scelte, Veltroni ha spalancato le porte di Palazzo Chigi a Berlusconi. Veltroni corre non per sconfiggere Berlusconi, ma per far arrivare il più in alto possibile il Partito Democratico, magari cannibalizzando le forze politiche che sostenevano Prodi nel vecchio centrosinistra. Il voto utile per Veltroni non è un voto per vincere, ma è un voto utile per il Pd, solo per quello. Veltroni - è l'affondo di Boselli - è animato da uno spirito di dominio e di successo personale".

Angius: unire l'Italia con nuove politiche pubbliche
"Se fossi candidato alla presidenza del consiglio - afferma Gavino Angius - il mio slogan sarebbe: Unire l'Italia. A me sembra che il Nord partecipi alle grandi scelte nazionali. In tutti i paesi d'Europa ci sono zone più sviluppate e altre meno, ma in Italia le disuguaglianze sono aumentate e il ricco è diventato sempre più ricco e il povero sempre più povero. Secondo noi socialisti, non è possibile che tutto ciò che è pubblico sia decadente, non funzioni o peggio cada a pezzi. Per recuperare il terreno perduto servono nuove politiche pubbliche e nuove politiche redistributive legate ad una visione complessiva dell'Italia di domani"

Del Bue: che ne pensano gli ex socialisti del Pdl dell'uscita di Gasparri?
"Non mi stupisco - afferma Mauro Del Bue - che Gasparri pensi che i socialisti siano 'ladri e farabutti'. Personalmente mi sono sempre chiesto cosa c'entri Gasparri con la politica democratica. Mi stupisco che gli ex socialisti candidati nel Popolo delle libertà stiano zitti. Che pena. Se, come mi sembra evidente, non condividono il giudizio che riguarda anche loro, perché non prendono le distanze e rispondono per le rime a Gasparri? Magari dicendo quel che è noto sugli ex missini e le loro gesta? Quando la ragion politica si sovrappone alla ragione la politica risulta davvero umiliante".

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Il Partito Socialista c'è ed è utile all'Italia

Per fermare il declino del nostro Paese e restare in Europa

 

Si vuole cancellare la presenza in Italia del Partito Socialista. I socialisti rappresentano la sinistra che storicamente ha vinto, a differenza della tradizione comunista che è stata sconfitta dalla storia. I socialisti hanno segnato con la loro presenza nel Paese, nelle Regioni e negli Enti Locali, il riscatto dei ceti meno abbienti, la conquista dei diritti civili e politici, la difesa e lo sviluppo delle istituzioni democratiche, il cammino verso una modernità attenta alle esigenze delle persone, della vita collettiva e dell'ambiente. Questa ricca e feconda esperienza oggi è messa in pericolo da una legge elettorale antidemocratica e dalla volontà di alcune forze, con in testa il PD di Veltroni, che si spartiscono gli spazi elettorali in attesa di spartirsi il potere e di arrivare al partito unico e al pensiero unico. C'è una preoccupante aria di regime se lo stesso Presidente Napolitano ha sentito il dovere di dire che "il voto è sempre utile", e dunque che è falso quanto sostengono in sintonia perfetta Berlusconi e Veltroni, cioè che il voto è utile solo se dato a loro.

Mentre i comunisti si riciclano in aggregazioni che non si sa che cosa siano e non hanno nulla a che vedere con le formazioni politiche europee, i socialisti restano ancorati ai valori che ieri hanno permesso al nostro Paese di progredire e che oggi rappresentano, come dimostrano i successi in Spagna e Francia, la spinta propulsiva dell'Europa moderna, a cui è vitale che l'Italia resti ancorata.

I socialisti si sono di nuovo uniti ed hanno dato vita al Partito Socialista, che non è il vecchio PSI, ma una formazione politica che mentre eredita la tradizione socialista è aperta a tutti coloro che si sentono portatori di idee riformiste e laiche. Il Partito Socialista è l'unico partito che in Italia è parte del Partito Socialista Europeo, una garanzia di progresso civile e democratico.

Ci sono formazioni politiche che sono pure aggregazioni per prendere voti, pronte a utilizzarli poi secondo le convenienze del momento. E' il caso sia del 'Popolo della libertà' che del 'Partito Democratico', le cui liste contengono tutto e il contrario di tutto. Se si lascia campo libero ad essi non si risolve nessun problema, né quello della democrazia, né quello dell'impoverimento e del declino, né quello dei diritti di libertà, né quello del lavoro e della sicurezza.

Ecco perché è utile la presenza in Parlamento del Partito Socialista. Non si tratta solo di salvare una storia e di evitare che solo in Italia non ci sia un partito che rappresenta il Partito Socialista Europeo, che sarebbe l'ennesima anomalia italiana. Si tratta soprattutto di affermare idee e proposte essenziali per il futuro del nostro Paese. In particolare: la scuola pubblica, l'università e la ricerca, come le risorse più importanti di cui disponiamo, insieme al patrimonio culturale e ambientale; i diritti di libertà delle persone, che vanno difesi e ampliati, anche per dare nuovo dinamismo ad una società che si vorrebbe sempre più chiusa; la valorizzazione delle intelligenze e del merito, per uscire da una società bloccata, connotata sempre di più da logiche castali e da privilegi; l'attenzione ai bisogni, a partire dalla sicurezza del lavoro, contro la precarietà e i ricatti e per affiancare alla flessibilità adeguate forme di tutela sociale; la difesa del potere d'acquisto di pensioni, stipendi e salari, falcidiati da un'inflazione senza controllo e da scandalose speculazioni; uno sviluppo equilibrato e sostenibile, una coraggiosa politica energetica, una pubblica amministrazione snella ed efficiente, infrastrutture e servizi pubblici all'altezza dei bisogni. Con ciò vogliamo anche contrastare la politica come pura manovra di potere e riaffermare che la politica è fatta soprattutto di senso del bene pubblico, di slancio e di coraggio, di dedizione e di speranza nell'avvenire.

Ci dispiace vedere oggi i radicali ridotti ad appendice del PD di Veltroni. E ci dispiace anche vedere alcuni socialisti illudersi di poter stare insieme ai conservatori, di destra o di sinistra che siano.

Ci dispiace anche dover polemizzare più aspramente che con altri con il PD di Veltroni, non solo perché ha scelto il giustizialismo di Di Pietro e il compromesso su tutto, ma perché ha rotto con la cultura politica del socialismo e si dà molto da fare per annullare la presenza in Italia di una forza autonoma del socialismo europeo. E purtroppo, stando a quello che si vede oggi, la conseguenza sarà non solo la sconfitta del PD ma la sconfitta più cocente della sinistra italiana.

Operiamo allora con il voto per la presenza in Italia di un forte Partito Socialista, riformista e laico, fondamento di una sinistra moderna ed europea.

Perché votare Partito Socialista

 

Contro

La politica del partito unico, che rende vuota la democrazia e crea un pericoloso clima di regime

La politica del leader unico, che vuole solo spettatori ed esecutori di decisioni già prese

La politica marmellata, quella del "ma anche", che dice e fa tutto e il contrario di tutto

La politica dell'inciucio, che rende le elezioni un atto solo formale e ingannevole

La politica demagogica, che ne spara una al giorno pur di raccattare voti a destra e a manca

La politica del nuovismo di facciata, che nasconde l'uso spregiudicato di tutte le vecchie logiche

La politica spregiudicata, che non si preoccupa di risolvere i problemi ma li usa a scopi di potere

La politica spettacolo, che il giorno dopo fa il contrario di quello che ha detto il giorno prima

Per

L'esistenza in Italia del partito del socialismo democratico europeo, riformista e laico, base solida di una sinistra moderna, alternativa a tutti i conservatorismi

L'affermazione di una democrazia vera, che restituisca il potere al popolo sovrano e rispetti il suo diritto a scegliersi i propri rappresentanti

L'esistenza di una classe dirigente responsabile e coraggiosa che agisca esclusivamente per il bene comune e capace di suscitare fiducia e speranza

Per

La scuola pubblica, l'università e la ricerca, da intendere e trattare come le risorse più importanti di cui disponiamo, insieme al patrimonio culturale e ambientale

I diritti di libertà delle persone, da difendere e ampliare, anche per dare dinamismo ad una società che si vorrebbe sempre più chiusa, e da coniugare con il senso del dovere, individuale e sociale

La valorizzazione delle intelligenze e del merito, per uscire da una società bloccata, connotata sempre più da logiche castali e da privilegi

L'attenzione ai bisogni, a partire dalla sicurezza del lavoro, contro la precarietà e i ricatti e per affiancare alla flessibilità adeguate forme di tutela sociale

La difesa del potere d'acquisto di pensioni, stipendi e salari, falcidiati da un'inflazione senza controllo e da scandalose speculazioni

Uno sviluppo equilibrato e sostenibile, una coraggiosa politica energetica, una pubblica amministrazione snella ed efficiente, infrastrutture e servizi pubblici all'altezza dei bisogni

 

Premia la chiarezza e il coraggio

Investi sulla coerenza e sulla speranza

 

Vota Partito Socialista

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Sinistra Arcobaleno: occorre attivare una democrazia partecipata sui temi ambientali, dei beni comuni e della gestione dei rifiuti

Folta partecipazione ieri sera a Villa Ciconia all'incontro organizzato da Sinistra Arcobaleno sui temi ambientali, beni pubblici e gestione dei rifiuti.

Giuseppe Ricci, candidato al Senato, ha aperto il confronto ricordando l'importanza del progetto unitario di "Sinistra Arcobaleno che non è un cartello elettorale ma un vero e proprio disegno per una nuova sinistra che ad Orvieto è diventata un fatto concreto".

In merito alle questioni ambientali Ricci ha sottolineato come questi temi abbiano un forte interesse locale dove la recente delibera assunta dal Consiglio Comunale di Orvieto sulla costruzione di una centrale a biomassa ha riaperto la discussione su quale politica ambientale sia possibile per il futuro di Orvieto. Un futuro che affronti con serietà il tema della gestione dei rifiuti e che sia compatibile con la nostra più importante risorsa ambientale.

"Sinistra Arcobaleno non è pregiudizialmente contraria alla produzione proveniente da energia rinnovabile da biomassa - ha sostenuto Ricci - ma siamo preoccupati e perplessi sulle modalità con cui si è giunti alla delibera comunale. Non vi è chiazza sulle dimensioni dell'impianto, è mancata una partecipazione della popolazione, del mondo dell'associazionismo e delle rappresentanze interessate ma soprattutto si evidenzia un rapporto non equilibrato tra pubblico e privato come invece dovrebbe esserci in materia di gestione dei beni pubblici".

Dopo l'intervento di Biondi che ha evidenziato come per una centrale da 10 MGW di biomasse occorrano 160 tonnellate /anno di materiale derivante da pioppicoltura, che ha una resa ettaro di 40 tonnellate, e pertanto è fondamentale partire da una analisi seria sulle produzioni locali e su quanta biomassa sia possibile reperire dal territorio orvietano, è stata la volta dell'On. Valerio Calzolaio che ha sottolineato come sia "importante che Sinistra Arcobaleno abbia voluto affrontare un tema così difficile in una logica di prospettiva futura che per noi va oltre il 13 e il 14 di aprile. Sinistra Arcobaleno propone una riflessione sugli indici di benessere di un Paese che non possono essere legati solo al PIL ma devono tener conto anche di un valore ambientale. Occorre attivare - ha proseguito Calzolaio - una democrazia partecipata sui temi come quelli della gestione dei rifiuti perché passare in una città come Orvieto dal 15% attuale ad un 40% di raccolta differenziata non è un passaggio che può avvenire senza partecipazione. Vogliamo aprire ad Orvieto un cantiere di approfondimento su questo tema che sia il più partecipato possibile dove affrontare con realismo e competenza il tema delle energie rinnovabili. Parlare di biomasse ci fa nascere un sorriso - ha concluso Calzolaio - mentre la delibera di Orvieto ci fa nascere dubbi e perplessità".

La serata si è conclusa con l'intervento dell'On. Gennaro Migliore "ben venga un dibattito così vivace e partecipato come questa sera - ha sottolineato - ma soprattutto ben venga la costituzione di un Comitato di approfondimento sul tema della gestione dei rifiuti ad Orvieto. Non ha nessuna speranza un mondo in cui le risorse limitate vengono sfruttate senza pensare alle generazioni future - ha proseguito Migliore - e in questo senso occorre pensare ad un intervento radicale e orientato ad una logica di miglioramento generale del bene ambientale che vada concepito come una grande opera pubblica del Paese che possa generare nuovi posti di lavoro, sostegno all'ambiente e risparmio energetico complessivo". Per Migliore la distorsione della politica a fini del mercato ha generato disastri gravi mentre occorre che una politica di Sinistra sia in grado di costruire un futuro partendo da temi su cui non è indifferente scegliere da quale parte stare"

In conclusione dell'incontro ed esprimendo piena condivisione con quanto sostenuto da Ricci nell'apertura dell'incontro anche Migliore ha ribadito l'importanza del progetto di una nuova sinistra unita. "Si è avviato un percorso ha ribadito Migliore - che non tornerà indietro e che ci vedrà lavorare come una cosa sola anche dopo le elezioni del 13 e 14 aprile".

 

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La Sinistra L'Arcobaleno per una vera politica ambientale ed energetica
Proseguono le iniziative della campagna elettorale organizzate dalla Sinistra Arcobaleno con un incontro sul tema della politica ambientale ed energetica che avrà luogo a Orvieto il prossimo martedì 25 marzo alle ore 21.00 presso al Sala Convegni dell'Hotel Villa Ciconia.
Un importante appuntamento su un tema che interessa e riguarda tutta la cittadinanza.
Un'occasione per affrontare i problemi legati alla gestione di beni comuni come acqua, aria e terra e dove potrà essere fatta chiarezza in merito al tema dei rifiuti, e su come trasformare un problema in un'opportunità di crescita e di sviluppo equilibrato.
Al centro del dibattito, quindi, quale politica ambientale ed energetica propone la Sinistra Arcobaleno per garantire uno sviluppo del Paese e per tutelare la salute dei cittadini.
Un proposta per il Paese e un punto chiaro del programma della Sinistra Arcobaleno che rifiuta il nucleare e sostiene la necessità che entro il 2020 sia superata la percentuale del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%. Così come, in tema di beni comuni, Sinistra Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l'inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.
Al dibattito prenderanno parte, oltre al candidato al Senato Giuseppe Ricci, il geologo Francesco Biondi, l'On. Gennaro Migliore capogruppo PRC alla Camera dei Deputati e l'On. Valerio Calzolaio coordinatore nazionale Ambiente Sinistra Arcobaleno.

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OPERAIA TROVA 300 EURO IN PIU' IN BUSTA PAGA. MA E' LO SPOT DI SINISTRA CRITICA

Presentata la campagna di comunicazione, costata meno di diecimila euro

Roma, 19 mar. (Apcom) - Una bambina con 2 madri, una operaia che apre la busta paga e trova 300 euro in più e i Tg che annunciano il ritiro della truppe italiane da tutte le missioni di guerra: è l'Italia che sogna Sinistra critica, raccontata negli spot televisivi intitolati 'Perché no?', presentati oggi alla stampa.

"La nostra campagna sarà la 'via crucis' dei giovani dei giovani, delle donne, dei lavoratori", ha dichiarato la candidata premier di Sinistra Critica, Flavia D'Angeli. "Una delle 'stazioni' sarà domani, davanti ai cancelli di Mirafiori, con Turigliatto. Siamo già stati nei Cpt di Gradisca e Lamezia Terme, a Vicenza, andremo in Val di Susa, a Pianura, all'università La Sapienza che ha contestato Ratzinger, e in altre decine di luoghi del disagio e del dissenso sociale".

".Una domenica di marzo, Dopo un paio di giorni di cazzeggio sulle idee, 6 ore di riprese girate nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Poi a casa di Paola e Scopa e poi di corsa a montare, a cercare un brano che potesse conciliarsi con l'idea del video. Questo il risultato. Un video di tre minuti che sarà trasmesso sulle reti televisive in cui dire le cose che vorremmo, chiedendoci: Perchè no? Perchè non si può fare? Chi dice il contrario e perchè lo dice? Perchè è così difficile riuscire ad affermare alcuni diritti? Perchè non si dice chiaramente che siamo un paese in guerra? Perchè a pagare devono essere sempre gli ultimi? "

Un video realizzato con 0 euro. Solo grazie all'impegno e la disponibilità delle persone che vi hanno partecipato. Alla faccia dei milioni di euro spesi da PD, PDL, UDC e Sinistra Arcobaleno.
Esiste un altro modo di fare comunicazione, soprattutto nelle campagne elettorali, soprattutto quando i problemi sono vissuti sulla pelle di chi gira.
E per chi ha "Un programma di lotta, non di governo".

Ringraziamo: Martina Esposito (quei 300 euro non te li possiamo dare, ma speriamo in un avvenire di grandi "aumenti"), Antonio De Falchi ("famme vede" geniale!), Francesco Blasi (un futuro da sit com?), Cinzia Arruzza (gran gonnella!), Scopa e Paola (per l'ospitalità, la partita della Roma, la cecina e le espressioni), Raissa Brighi (dalla Francia solo per noi!), la piccola Ginevra (e i suoi genitori...), i giraffisti Fiorella e Lorenzo, Bruno Fruttini per i preziosi consigli, Tatiana e Lucia per il sostegno, Flavia D'Angeli per aver ritirato le truppe!, i video di Insensinverso e le birre prese insieme di notte durante il montaggio, i Wah Companion per una musica deliziosa, Marta Squicciarini per le news del Tg, i collettivi per il Mac, Emule per i programmi contraffatti, tutt* quell* che non sono potut* esserci, ma che ci sarebbero stat*.

Marco Antonutti - Giulio Calella (resp.campagna comunicazione di Sin Crit.)Per visionare lo spot: www.sinistracritica.org  in home page clicca su "operaia trova 300 euro in più in busta paga" oppure vai su: " http://www.youtube.com/watch?v=QH59SGlfpmc " e prossimamente sulle TV locali del Ternano

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Sinistra Arcobaleno: l'agricoltura al centro del programma politico e degli interessi del Paese

Una serata dedicata ai temi dell'agricoltura, delle produzioni alimentari, della Politica Agricola Comunitaria, degli scenari, dei cambiamenti in atto a livello mondiale ed europeo e la necessità di continuare ad avere una particolare attenzione allo sviluppo rurale con specifico riferimento alle caratteristiche e tipicità delle produzioni locali: questi gli argomenti affrontati nella serata di lunedì 17 all'incontro organizzato da Sinistra Arcobaleno.
Un incontro tecnico con alla presenza di esperti impegnati in agricoltura e con la partecipazione di operatori agricoli locali.
Un approfondimento che è servito a fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive che il settore agricolo può ancora garantire per lo sviluppo economico di molti territori italiani.
Sinistra Arcobaleno ha elaborato un programma specifico per l'agricoltura, settore che rappresenta il secondo comparto in Italia in termini di valore aggiunto e che ancora oggi costituisce fonte di reddito per molti produttori agricoli, mantiene la salda la bilancia commerciale delle esportazioni del nostro Paese attraverso al punta di valorizzazione del vino italiano nel mondo ma soprattutto garantisce ai molti territori rurali la salvaguardia dell'ambiente e la conservazione di alcune produzioni tradizionali e tipiche.
Una scommessa quindi per un futuro che possa porre al centro dello sviluppo economico la crescita del sistema agricolo nazionale e la valorizzazioni delle produzioni di qualità con una sempre crescente attenzione alla tracciabilità della materia prima agricola, alla sicurezza alimentare e alla valorizzazione delle produzioni locali.

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Pubblicato il: 17/03/2008

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