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Il turismo cala, per Federalberghi il settore è agonizzante

A suonare l'ennesimo campanello d'allarme è il presidente di Federalberghi, Giuliano Portarena, alla luce dei dati ufficiali sui flussi turistici dei primi 9 mesi 2007  e quelli ufficiosi sui primi due del 2008

ORVIETO - Gli albergatori orvietani non ce la fanno più. A suonare l'ennesimo campanello d'allarme è il presidente di Federalberghi, Giuliano Portarena che, alla luce dei dati ufficiali sui flussi turistici dei primi 9 mesi 2007 (diffusi in questi giorni dalla Regione) e quelli ufficiosi sui primi due del 2008, traccia il quadro di un settore ormai agonizzante. Da gennaio a settembre 2007, l'alberghiero, ad Orvieto, ha perso il 5,7%. Il calo è tra i più consistenti della regione: è andata peggio solo alla Valnerina (-9,5) e al Folignate (-6,6). A non venire più sono soprattutto gli italiani (-8,3 nelle presenze e -5,4 negli arrivi). "Siamo ad una perdita di 8.000 presenze su base annua - denuncia Portarena - e purtroppo quello che si evidenzia non è che la punta dell'iceberg, in quanto ufficiosamente i dati in nostro possesso evidenziano un'ulteriore diminuzione del -7%, -8% nei mesi di gennaio e febbraio 2008 e una tendenza ad un ulteriore peggioramento per i mesi a venire". La crisi dell'alberghiero, a dire la verità, non investe il turismo tout cour che tiene, sostanzialmente, grazie alla fortuna dell'extralberghiero. Ragion per cui, il saldo totale dei flussi, per i primi 9 mesi 2007, registra per l'Orvietano appena un - 0,4% negli arrivi e un + 0,9 nelle presenze. Lo sa bene Portarena che, infatti, in una più ampia disamina dei mali che hanno portato gli albergatori a boccheggiare, punta il dito proprio contro l'extralberghiero. "Le imprese - dice - si sono trovate con un aumento delle spese di gestione non giustificate (immondizia, acqua, segnaletica, arredo urbano), una non ottimizzazione del sistema congressuale, una diminuzione dei profitti dovuta ad una diminuzione degli arrivi, un aumento della concorrenza da parte delle strutture b&b e appartamenti vacanza che hanno, sì, il diritto di esistere, ma nel rispetto delle regole e che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese". Come 'cartina di tornasole', Portarena cita molti alberghi che "prolungano il periodo di chiusura, riducono il personale nei periodi bassa stagione e - conclude - evitano sempre più di assumere nei periodici alta stagione".

Pubblicato il: 14/03/2008

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