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Paga il benzinaio con soldi falsi. Il fotografo Corona arrestato ad Orvieto

L'accusa per il fotografo e per due suoi amici - il collaboratore dell'agenzia Corona's, Tiziano Bruno, 25 anni, fiorentino e Fabio Frassinelli, di Udine di 23, incensurati, anch'essi finiti in manette - è quella di aver pagato un pieno di benzina con soldi falsi

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Sono le 20 in punto di ieri sera quando Fabrizio Corona lascia la caserma della polizia stradale di Orvieto per essere trodotto in carcere: possesso e spendita di banconote contraffatte l'ipotesi di reato con la quale il fotografo dei vip, coinvolto nello scandalo di Vallettopoli, torna a far parlare di se.

L'accusa per il fotografo e per due suoi amici - il collaboratore dell'agenzia Corona's, Tiziano Bruno, 25 anni, fiorentino e Fabio Frassinelli, di Udine di 23, incensurati, anch'essi finiti in manette - è quella di aver pagato un pieno di benzina con soldi falsi.

La polizia ha trovato, tuttavia, anche altre 16 banconote da 100 euro contraffatte che i tre, a bordo di una Bentley intestata ad una non meglio specificata società, hanno gettato dal finestrino alla vista della pattuglia. Altri soldi falsi, infine, circa 2mila euro, sono stati ritrovati nel corso delle perquisizioni effettuate, in giornata, nell'abitazione milanese di Corona.

Sotto sequestro anche una pistola di piccolo calibro sulla quale sono in corso accertamenti per verificarne la regolare detenzione.

La lunga giornata di Corona, dopo la nottata trascorsa in alcune discoteche della riviera romagnola, era iniziata intorno alle 5, con una sosta in autogrill presso l'area di servizio di Badia al Pino, nell'Aretino. La Bentley nera del fotografo si ferma accanto alla pompa di benzina e Bruno che è al volante, senza spegnere il motore, scende per chiedere 100 euro di carburante. "Gli ho detto che doveva spengere - ha raccontato poi il benzinaio - ma mi ha risposto che non poteva, altrimenti non sarebbe più ripartita". Della banconota falsa, l'addetto alla pompa si sarebbe accorto subito. Ma non avrebbe avuto il tempo a controllare alla lente, perché la Bentley è sgommata via come un razzo. Il benzinaio ha avuto tuttavia la prontezza di prendere la targa e fare la segnalazione alla stradale di Battifolle che ha immediatamente diramato le ricerche.

Intorno alle 5,30 l'auto di grossa cilindrata non è sfuggita alla polizia stradale della sottosezione di Orvieto che ha immediatamente operato il fermo. L'auto non ha accennato alla fuga, ma i passeggeri dal finestrino hanno tentato di sbarazzarsi delle banconote contenute all'interno di un sacchetto di plastica. Sedici in tutto, quelle recuperate dalla stradale, tra l'abitacolo della vettura e l'aiuola spartitraffico dell'A1. Ma la polizia non esclude che altre banconote possano essere andate disperse durante l'operazione. "E' tutto spiegabile, si tratta di banconote provenienti da pagamenti di altre persone che riteniamo di aver già individuato - è stata la reazione a caldo del legale di Corona, Giuseppe Strano Tagliareni -. In ogni caso - ha detto anche l'avvocato - si tratta di inezie, piccole cose che non creano nessun allarme per la posizione di Fabrizio Corona". Sembra che il fotografo dei vip sostenga che i soldi vengano dal saldo di alcune serate. Ma questa è un'ipotesi che ufficialmente gli investigatori non confermano, limitandosi a dire che non ci sono, allo stato attuale, dichiarazioni spontanee degli arrestati. Gli investigatori hanno, invece, riferito che Corona ha mantenuto un atteggiamento "sereno e piuttosto disteso" durante le fasi del controllo.

Le indagini - condotte dalla polizia stradale guidata dall'ispettore superiore Stefano Spagnoli, sotto il coordinamento del capo della procura di Orvieto, Flaminio Monteleone - sono attualmente in corso in diverse città d'Italia. La situazione è definita dagli investigatori "in divenire". Corona e i suoi due amici potrebbero essere sentiti nella giornata di domani.

 

 

 

Pubblicato il: 04/03/2008

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